L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-4-2021

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nostre vite. Il 26 Marzo, la città di San Francisco onorerà Lawrence Ferlinghetti illuminando la City Hall con i colori del trico- lore Italiano. L'idea, positiva- mente accolta dalla sindaca London Breed, è stata propo- sta da Mauro Aprile Zanetti, a m i c o e c o l l a b o r a t o r e d e l poeta. Ecco lo statement ufficiale di Aprile Zanetti: "Aprile, il fol- letto dalle ali ai piedi, tutto c u o r e e p r i m a v e r a , q u e s t a volta è volato ancora più in a l t o n e l c i e l o s o p r a S a n Francisco per dedicare all'ami- co recentemente scomparso un omaggio magico e speciale il 26 marzo, tributo al grande poeta, editore, attivista e pitto- re italo-americano Lawrence Ferlinghetti, che il 24 Marzo avrebbe completato 102 anni, iniziando il 103esimo giro sulla terra attorno al sole. Con un a t t o F l u x u s ( i l m o v i m e n t o Fluxus Italiano a cui si era legato Lawrence grazie all'im- presario Francesco Conz in Italia), in omaggio al fondatore di City Lights (Luci della Città, dal titolo di Chaplin) scrivere- mo con la luce e i colori del Belpaese (il paese di Carlo F e r l i n g h e t t i , p a p à d i Lawrence), in un gioco simbo- lico di parole: City [HALL] Lights Tributing Lawrence Ferlinghetti. O v u n q u e l a c u p o l a d e l comune di San Francisco sarà visibile nella Baia, chiunque potrà ricordarlo e sorridere di questo "little boy" prima gene- razione di italo-americano. NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 4 MARZO 2021 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | L a letteratura ita- loamericana della seconda metà del Novecento ha rac- contato un mondo diviso fra più generazioni, anche molto diverse tra loro, fra due patrie, fra percezioni opposte e racconti diversi del- l'America e dell'Italia. Ma ha anche raccontato il sogno ame- ricano, l'eldorado e la lotta contro il pregiudizio, il deside- rio di assimilazione o affranca- mento, la ricerca affannosa di un equilibrio fra identità pluri- me, l'indipendenza da ogni classificazione etnica, l'avven- tura nel nuovo mondo e i viag- gi di ritorno nei paesi di origi- ne. Il punto è che l'emigrazione in America è stata e continua a d e s s e r e u n ' e s p e r i e n z a d i massa ma ciascuno l'ha vissu- ta/vive sulla propria pelle cioè sulla scorta delle esperienze personali, di quanto la famiglia era/è o meno legata alla lingua e alle tradizioni italiane, delle sensazioni soggettive, della voglia di identificarsi e ricono- scersi in qualcosa o del sentirsi stretti dentro ogni definizione. La scrittura ha narrato la complessità, la suggestione, il d r a m m a , l a c o m m e d i a , l a p a r o d i a , t e n e n d o v i v a l a memoria di una delle vicende c o l l e t t i v e p i ù c o r p o s e m a a n c h e m e n o r a c c o n t a t e e misconosciute della storia ita- liana: l'emigrazione. La "sua" emigrazione, non quella che si legge sui giornali oggi, legata all'accoglienza o al rifiuto di chi arriva sulle sue coste ma quella dei figli che hanno lasciato la madre-patria, di chi è partito e continua a farlo, a mescolarsi con culture altre, con società plurime. Densità da filtrare, da respirare con il portato perso- nale e "correggere" con il pro- prio apporto. Francesco Durante, autore d i " I t a l o a m e r i c a n a : T h e L i t e r a t u r e o f t h e G r e a t Migration, 1880-1943", fra i massimi esperti dell'argomen- to, elenca una galassia estre- mamente eterogenea di prota- gonisti del racconto dell'italia- n o - a m e r i c a n i c i t à : D o n D e Lillo, Richard Russo, Lawrence Ferlinghetti, Diane Di Prima, G r e g o r y C o r s o , P h i l i p Lamantia, Mario Puzo, John Fante. Con loro, molti altri nomi meno conosciuti ma non meno importanti se vogliamo conoscere e capire la narrazio- ne dell'emigrazione italiana negli States. Così serve passare p e r A l e s s a n d r o S i s c a a l i a s Riccardo Cordiferro, l'emigrato di prima generazione portato- re, dice Durante, di una "italia- nità da manuale", con tutti i difetti e le virtù dell'italiano tipo così com'era immaginato in America, o attraverso Carlo Tresca, "public enemy number one" secondo la copertina che gli dedica il New Yorker perchè considerato il più pericoloso radical d'America. Produzioni letterarie e personalità che sono tutti strumenti, per chi li legge, per arrivare a cogliere la visione d'insieme. Puntini da unire per avere il disegno com- pleto. " I o s o n o c o m e O m e r o , intendo come Omero il mio cane, sempre alla ricerca delle sue radici". Comincia così la brillante ricostruzione della vita di Lawrence Ferlinghetti, curata da Giada Diano che ha lavorato a stretto contatto con il poeta e ne ha svelato pezzi di vita con taglio soggettivo ed emozionale. Ecco il punto della nostra riflessione. Cosa ci lascia la scomparsa di questo grande protagonista del panorama let- terario, artistico, civile e sociale che ha vissuto la grande stagio- ne della beat generation ma è stato molto altro? Innanzitutto questa ricerca delle origini, che sono anche le radici italiane ma non solo. Sono i nostri punti di partenza, il trampoli- no da cui ci si tuffa nella vita, che poi è un mix convulso di esperienze diversissime. Poi vengono quelli che anche in italiano definiamo in inglese: i turning point, i markers, gli highlights, le sliding doors, i momenti di passaggio, che segnano il passo, che fanno la differenza, i bivi in cui sce- gliendo la strada decidiamo la nostra vita, a prescindere da come sapremo interpretare quei momenti. Ferlinghetti ha tenacemente cercato le sue origini ma era anche uomo libero e artista poliedrico difficile da inqua- drare. Qui sta un pezzo della sua bellezza. Il poeta, artista, editore, libraio, agitatore poli- tico, attivista, pacifista e viag- giatore instancabile, scopre di a v e r e o r i g i n i i t a l i a n e s o l o quando richiede il certificato di nascita per arruolarsi volonta- rio nella Marina degli Stati Uniti, scelta che determinerà poi la sua partecipazione allo Sbarco in Normandia e lo por- terà a vedere gli effetti della bomba atomica in Giappone. In quell'occasione scopre che il padre Carlo Leopoldo, morto prima della sua nascita, aveva anglicizzato il cognome in Ferling. Da questo momento in poi, Ferlinghetti intrapren- derà una lunga e faticosa ricer- ca per risalire alla città di nascita del padre, Brescia, riu- s c e n d o a d i n d i v i d u a r e n e l 2005 la casa da dove era parti- to per emigrare giovanissimo negli Stati Uniti. Ma quando nel 1955 deciderà di prendere ufficialmente il cognome ita- liano e di firmare con quello tutta la sua opera letteraria e artistica mette un segnalibro, v o l t a p a g i n a . A c q u i s t a u n pezzo della sua identità. Le origini come parte necessaria e integrante. P e r a t t r a v e r s a r e i l Novecento incontrandone i protagonisti e contribuendo, con inesauribile creatività e coraggio, al rinnovamento del panorama culturale americano occorrono radici salde e ali per v o l a r e , e v o l u z i o n i a e r e e e ancoraggi. Essere figli di due mondi è un'esperienza che racconta una dualità, una ubiquità, un essere e un non essere. Mostra due pianeti incrociandone le loro orbite, tornando indietro al big bang e lanciandosi nel buco nero del futuro al con- tempo. Un recupero e un'evo- luzione. E' probabilmente il percorso che ciascuno di noi dovrebbe fare dentro di sé per dare un senso di comprensio- ne agli eventi che popolano le Ferlinghetti, le origini come parte necessaria e integrante Meranotours@att.net Direct: 818-907-8408

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