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S ereno e suggesti- vo, il paese colli- nare di Valguar- nera Caropepe s i t r o v a a 6 2 9 metri sul livello del mare sulle pendici orientali dei monti Erei nella provincia di Enna. Le colline circostanti si affacciano sul gigantesco vul- cano Etna, mentre l'oceano si distende sullo sfondo lon- tano. Nell'antichità, il territorio era un luogo importante per l a r e l i g i o n e d i D e m e t r a , Persefone e Ade che era prin- c i p a l m e n t e u n f e n o m e n o greco incentrato su Eleusi, appena fuori Atene. Tuttavia, qui, nel cuore della Sicilia, gli abitanti del luogo osserva- vano i più grandi Misteri E l e u s i n i s u l l a s t o r i a d i Demetra, la dea del grano c o n g h i r l a n d e t r a i s u o i capelli biondi, e sua figlia Persefone, regina della pri- mavera, che deve passare un terzo dell'anno con suo padre Ade negli Inferi. Per questo inizia l'inverno. Demetra sof- fre molto quando sua figlia è tenuta prigioniera, ma la sua gioia ritorna ogni volta che Persefone ritorna sulla terra per la primavera e i mesi estivi. Questo culto offriva una visione sulla vita eterna e sul trionfo sulla morte. La sua presenza nella regione di E n n a i n t o r n o a l l a g o d i Pergusa è stata riconosciuta a n c h e d a O v i d i o n e l l e M e t a m o r f o s i : " Q u i i f i o r i sbocciano sempre, l'inverno non arriva mai/ Qui sorride l'eterna primavera". A Valguarnera Caropepe, l a C h i e s a d i S a n F r a n c e s c o , p r e c e d e n t e - mente conosciuta come la Chiesa della Santa Croce, fu costruita sulle rovine di un tempio dedicato a Demetra. Dopo averla venerata per due giorni e due notti all'interno d e l t e m p i o , i c e l e b r a n t i lasciavano il santuario all'al- ba, per poi camminare verso i fertili campi di grano per invocare la rinascita dei rac- colti. Tracce del culto sono s t a t e t r o v a t e n e l l ' a r e a d i S o t t o c o n v e n t o i n Valguarnera Caropepe. Nel 1246, il nucleo del vil- laggio fu fondato da un feu- datario di nome Lamberto di Caropipi. Il feudo consi- steva in un castello che asso- migliava più a una masseria. Dal 1398, il feudo passò nelle mani di due fratelli, i fratelli Valguarnera della nobiltà catalana. La vocazione del luogo è ancora rurale. "La gente del posto lavora principalmente nell'agricoltura. Non ci sono altre opportunità di lavoro", dice Carlo Bellone, avvoca- to di Valguarnera Caropepe c h e è a c a p o d e l l ' A s s o c i a z i o n e Culturale Valguarnerese nel Mondo e coautore del l i b r o D a C a r i p a a Valguarnera. "I giovani se ne vanno da questo luogo da sogno. Solo gli anziani resta- no", dice Carlo. "Vivono bene qui perché il costo della vita non è alto". Oggi il paese conta circa 7.000 anime. I fedeli osservano la festa d i S a n G i u s e p p e i l 1 9 marzo. È una grande celebra- zione della primavera che c o i n c i d e c o n l a f e s t a d e l papà. E inizia nove giorni prima con una novena, una devozione cattolica romana che consiste in preghiere per nove giorni consecutivi. Si chiede a San Giuseppe di intercedere per una richiesta che sembra particolarmente difficile da esaudire. S u l l a P i a z z a S a n G i u s e p p e , d i f r o n t e a l l a Chiesa di San Giuseppe, le famiglie ospitano le Tavole di San Giuseppe, enormi buffet da dividere tra i mem- bri della comunità, special- mente i poveri e i malati. I meno fortunati sono invitati ad una cena abbondante, la c u i t r a d i z i o n e r i s a l e a l Medioevo in tempi di siccità e carestia. I Valguarenesi pregavano San Giuseppe di portare la pioggia affinché la vita fosse di nuovo sostenibi- le. U n a t a v o l a s p e c i a l e è apparecchiata per la Sacra Famiglia: alcuni parrocchiani vestiti da Giuseppe, Maria e Gesù bambino. I tavoli a tre livelli sono coperti con tovaglie di lino per simboleggiare la Santa Trinità e la scala di ascesa divina dalla terra al cielo. Il profumo onnipresente di una tradizione alimentare vec- chia come le colline della regione è un invito completo ai sensi. Una messa e una solenne processione comple- tano la giornata di festa. "I Valguardenesi hanno portato questa tradizione negli Stati Uniti", dice Carlo Bellone. I riti della Settimana S a n t a c h e s e g u o n o s o n o alcune delle rappresentazioni più commoventi della Sicilia. Le processioni ondeggiano lungo le strade lastricate di roccia vulcanica, vestite con l'intera regalia della Chiesa. Gli anziani cantano un dolo- r o s o l a m e n t o c o n o s c i u t o come Populo Meo. Il 25 ago- sto la città rurale celebra anche San Cristoforo, il santo patrono, in modo chiassoso. S e c o n d o u n ' e t i m o l o g i a contestata, il nome Caropepe si traduce come "villaggio della mia amata". Lorenzo L a n t i e r i , n o t o a r a b i s t a , crede che il nome derivi dalla combinazione di due termini arabi: Quaryat (villaggio) e Habibi (del mio amato). C i s o n o m o l t i f i g l i d i Valguarnera Caropepe negli Stati Uniti che continuano a l o d a r e q u e l " v i l l a g g i o amato". "Sono molto orgogliosa di e s s e r e u n a ' n i p o t e ' d i Valguarnera Caropepe. So La Vergine e il Cristo Morto portati in processione il Venerdì Santo (Photo: La Vaccara) Valguarnera Caropepe: venerazione per la primavera e gli antenati SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI GIOVEDÌ 4 MARZO 2021 www.italoamericano.org 33 L'Italo-Americano IN ITALIANO | Continua a pagina 35