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SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI mo trovato insieme e arre- d a t o i n s i e m e s e c o n d o i l nostro gusto, il gusto italia- n o , s a . I r i c o r d i l e g a t i a l luogo, un po' alla volta, risa- ta dopo risata, rendevano difficile tornarci da sola. Ma era una casa che mi piaceva m o l t o . C o m u n q u e , s i a m o stati fortunati ad averla vis- suta per qualche anno. Ogni a n n o r e s t a v a m o p e r t r e mesi". Era un comico rinomato quando mi rivelò che la sua scrittura era in corso. Mi disse anche che il suo idolo l e t t e r a r i o e r a J e f f r e y Deaver, uno scrittore ame- ricano di gialli e di crimini noto soprattutto per i suoi thriller di Lincoln Rhyme. E r o s o l i t a i n t e r v i s t a r e Deaver due volte l'anno e lui doveva tornare a Milano nel g i r o d i p o c h e s e t t i m a n e . Così ho passato a Faletti la data e il luogo della visita di Deaver. E si sono incontrati, credo. La loro amicizia è fio- rita naturalmente perché quando ho rivisto Deaver l'anno successivo mi ha par- lato di Faletti. Poi entrambi s o f f r i r o n o d i u n p i c c o l o ictus e un giorno Deaver mi a c c e n n ò a q u e l l a t r i s t e c o m u n a n z a e s i r i f e r ì a Giorgio come a un "fratel- lo". " S ì , d i v e n n e r o b u o n i amici. Entrambi amavano il buon cibo e il buon vino. Discussero anche di scrivere insieme un libro che combi- nasse ricette alimentari e memorie. Entrambi amava- no sperimentare la cucina. Poi, a causa di vari proble- mi, il progetto non è andato in porto. Ma poi, nel 2017, J e f f r e y h a d e d i c a t o i l romanzo giallo The Burial H o u r ( I l V a l z e r dell'Impiccato) alla memo- ria dell'amico Giorgio". Nel 2019 è stato con- ferito l'America Award d a l l a I t a l y - U S A a l l a m e m o r i a d i G i o r g i o Faletti. Lei ha ricevuto il premio al Parlamento italiano. Quale sarebbe stata la sua reazione? "Sarebbe stato felicissi- mo, profondamente onorato e anche commosso. Giorgio ha sempre amato gli Stati Uniti. Quel premio era la ciliegina sulla torta... Era appassionato di letteratura americana, di cinema ame- ricano, di fumetti america- ni. Gli Stati Uniti gli erano e n t r a t i n e l c u o r e . Apprezzava profondamente la meritocrazia che caratte- rizza la società americana, un valore fondamentale che in Italia non esiste". C o m e s i s e n t i v a Faletti in Italia? "A volte si sentiva molto confinato, soprattutto quan- do ha iniziato la carriera di s c r i t t o r e . D o p o i l g r a n d e successo del thriller Io ucci- d o , c ' e r a g e n t e s n o b c h e storceva il naso dubitando che Giorgio potesse scrivere. E quando uscì il secondo libro L'assassino nei miei o c c h i , a l c u n i p e n s a r o n o a d d i r i t t u r a c h e J e f f e r y D e a v e r p o t e s s e e s s e r e i l g h o s t w r i t e r d i G i o r g i o . T u t t o c i ò s e m b r a v a c o s ì a s s u r d o ! N o n è a s s u r d o ? Jeffery era un caro amico e b a s t a . G i o r g i o h a d o v u t o sopportare cose incredibili". Poi il terzo romanzo di Faletti, Fuori da un d e s t i n o e v i d e n t e , è ambientato in Arizona tra il popolo Navajo a cui Faletti ha dedicato il libro. "I tre mesi trascorsi nella Riserva Navajo per le ricer- che sono indimenticabili. Abbiamo viaggiato attraver- s o l a r i s e r v a i n d i a n a i n A r i z o n a , N e w M e x i c o e Utah, e quello che abbiamo v i s t o h a a c c e s o i n o s t r i sensi. Un'esperienza mera- vigliosa". E la California? Siete r i m a s t i a L o s A n g e l e s negli ultimi mesi della sua vita a provare i trat- tamenti... " S ì , è e s a t t o . A m a v a l a n a t u r a v i b r a n t e d e l l a California. Un altro anno, siamo stati a San Francisco; abbiamo guidato attraverso Monterey, la Napa Valley... Una tale varietà di luoghi scenografici, stupefacenti ed emozionanti. A Los Angeles, Giorgio si perdeva nei gran- d i s t u d i c i n e m a t o g r a f i c i pieni di magia... Abbiamo anche fatto visita Martha De Laurentiis, la moglie del leg- gendario produttore Dino De Laurentiis". Una volta Faletti mi disse che il thriller Io Uccido stava per diven- t a r e u n f i l m . C i s o n o aggiornamenti in meri- to? "Il produttore cinemato- g r a f i c o A u r e l i o D e Laurentiis aveva comprato i diritti del libro e li ha anco- r a . A u r e l i o a v e v a s c r i t t o d i v e r s e s c e n e g g i a t u r e d i film, ma nessuno lo aveva mai convinto. È difficile fare un film da una storia così c o m p l e s s a . T r o p p e c o s e s a r e b b e r o a n d a t e p e r s e . C o s ì a l c u n i m e s i d o p o l a morte di Giorgio, Aurelio mi ha chiamato per invitarmi a bordo del suo yacht a Capri per discutere del progetto. Nell'agosto 2015, a Capri, m i d i s s e : " C i h o p e n s a t o molto, ma un lungometrag- gio non funzionerà. Sto pen- s a n d o i n v e c e a u n a s e r i e televisiva". Gli ho detto che anche io stavo giocando con l'idea di una serie televisiva. Eravamo d'accordo su que- sto. Così abbiamo sviluppa- to la struttura della sceneg- giatura di una serie televisi- va in 12 episodi che coprono l'intera trama. Ogni episo- dio dura circa 50 minuti". Chi ha scritto la sce- neggiatura televisiva? " A u r e l i o h a s c e l t o Anthony Cipriano, autore dell'acclamata serie Bates M o t e l . O g n i v o l t a c h e Anthony scriveva un episo- dio, me lo inviava. Ho volu- to supervisionare lo svilup- po dei personaggi, visto che Giorgio ha disegnato così bene i personaggi, compresi quelli minori. Nell'agosto 2 0 1 6 a c a s a d i A u r e l i o a Beverly Hills, ho incontrato Anthony e insieme abbiamo definito le ultime cose. Ora De Laurentiis è alla ricerca di un co-produttore adatto. È un progetto ambizioso a causa dei molti effetti spe- ciali e dell'ambientazione di Montecarlo che è piuttosto i m p e g n a t i v a . M a s i f a r à . Aurelio e suo figlio Luigi ci credono". Cosa le manca di più di Faletti? "Mi manca tutto di lui, la v i t a q u o t i d i a n a i n s i e m e . Vivevamo in simbiosi. Mi manca lui in giro per casa, mentre inventa una ricetta, o p r o v a u n a c a n z o n e a l l e t a s t i e r e . . . A v e v a s e m p r e quel pensiero fresco, quella creatività. E mi mancano le sue grandi risorse: gioia, risate, felicità". La gioia è strettamen- te legata alla malinco- nia. E Faletti aveva quel velo di malinconia che spesso hanno i comici, quella specie di blues... " G i o r g i o a v e v a u n a malinconia costruttiva. Era malinconico nell'ultima fase d i u n p r o c e s s o c r e a t i v o , quella della revisione. Da un l a t o , n o n v o l e v a l a s c i a r e andare il progetto che stava per completare, e dall'altro, sentiva il bisogno di abbrac- ciare la prossima sfida. Non vedeva l'ora di creare qual- c o s a d i n u o v o . I n q u e l l a fase, temeva: "Non sarò più in grado di scrivere un libro avvincente come questo o u n a c a n z o n e b e l l a c o m e questa". Poi, soffriva di una leggera depressione". Perché ha sentito la necessità di esplorare diversi campi creativi? " P e r c h é a v e v a s e m p r e bisogno di sentire l'adrena- l i n a d i u n e s o r d i e n t e . Questo era un tratto della sua personalità. Esplorava il suo mondo interiore speri- m e n t a n d o n u o v i m o d i d i esprimersi. Ogni volta sce- glieva quello che considera- va il mezzo più adatto a lui". Con il thriller Io sono Dio, uscito nel 2009, ha mostrato un'ossessione p e r l a g u e r r a d e l Vietnam... "Sì, infatti. Ne era osses- sionato. Leggeva tutti i tipi d i l i b r i s u l l ' a r g o m e n t o . S i a m o a n d a t i a S a i g o n e nella giungla. Attraverso Io sono Dio voleva trasmettere l a p a z z i a d i u n v e t e r a n o sconvolto e le conseguenze per la comunità". A l c u n i l i b r i f u r o n o anche pubblicati postu- mi, tra cui La Piuma. "Quell'opera era origina- riamente concepita come un musical. Aveva in mente un musical. La musica era un elemento costante nella sua vita e nei suoi libri". Era ossessionato dai musical. "Amava il genere. A New Y o r k a b b i a m o v i s t o c o s ì tanti musical di Broadway". La sua bellissima ma amara canzone "Signor T e n e n t e " e r a i s p i r a t a a l l e s t r a g i d i m a f i a d i Capaci e Via D'Amelio? " S ì , r i m a s e c h o c c a t o quando successero quelle cose mostruose. Mio marito aveva molti amici in polizia. Sentiva i loro racconti e pro- vava la loro paura". E s i s t o n o a n c o r a m a t e r i a l i i n e d i t i d i Faletti? Manoscritti di libri, canzoni? Una volta mi disse che aveva un cassetto pieno di qua- derni pieni di testi. "Prima di morire ha rac- colto molte delle sue canzo- ni in un doppio cd intitolato Da Quando a Ora, ma sì, ci s o n o a n c o r a d e i t e s t i i n giro". Nel 2015 ha prodotto la commedia di Faletti T h e L a s t D a y o f S u n ( L ' u l t i m o G i o r n o d i Sole), che nel 2019 ha d e b u t t a t o a N Y C a l Cherry Lane Theater, il p i ù a n t i c o t e a t r o o f f - Broadway ininterrotta- mente attivo della città. L o s p e t t a c o l o è s t a t o ben accolto. "Giorgio avrebbe voluto dirigere lo spettacolo ma n o n h a p o t u t o f a r l o . L o spettacolo è composto da 8 m o n o l o g h i e 8 c a n z o n i . L'attrice Chiara Buratti e il m u s i c i s t a A n d r e a M i r ò hanno fatto un ottimo lavo- r o . A b b i a m o v i s s u t o u n a bellissima esperienza a New York". Potrebbe condividere una frase che lui diceva s p e s s o e d i c u i t u t t i dovremmo fare tesoro? " D i c e v a s p e s s o c h e i l miglior regalo che un essere umano può fare a un altro e s s e r e u m a n o è q u e l l o d i farlo sorridere, dargli un m o m e n t o d i s e r e n i t à i n m e z z o a i p r o b l e m i d e l l a vita. Lui lo faceva sempre e vedere altre persone felici lo rendeva felice". GIOVEDÌ 18 MARZO 2021 www.italoamericano.org 35 L'Italo-Americano IN ITALIANO | Continua da pagina 33