L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-18-2021

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19 GIOVEDÌ 18 MARZO 2021 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA La famosa statua di Giulietta e l'altrettanto famoso balcone (Photo: Zefart/Dreamstime) O h R o m e o , Romeo, perché sei tu Romeo? Chi non cono- s c e q u e s t e parole accorate e piene d'a- more e la persona che le ha pronunciate? È Giulietta, naturalmente, forse la più nota di tutte le eroine shake- speariane, amante sfortunata e figlia incompresa. La sua relazione con Romeo fu fero- cemente osteggiata sia dalla sua famiglia - i Capuleti - che da quella del suo amante, i M o n t e c c h i , n e m i c i e potenti signori della città di Verona. Come tutti sanno, gli sfortunati adolescenti finiro- no per morire d'amore, dopo una serie di avventure e deci- sioni drammatiche. Morale della storia? Genitori, non lasciate che il vostro proble- ma con qualcuno rovini la vita dei vostri figli. Q u a n d o p e n s i a m o a Romeo e Giulietta, c'è una scena che, sono sicura, viene in mente a tutti: è Giulietta, in piedi da sola sul balcone di casa sua, che chiede alle stel- le dove sia il suo amato e per- ché sia un Montecchi. Sono anche abbastanza sicura che il balcone a cui pensiamo è lo stesso: piccolo, di marmo, con intagli tipicamente goti- ci. Quello a cui pensiamo è il b a l c o n e d e l l a C a s a d i Giulietta di Verona, l'edifi- cio che tutti i turisti visitano e dove lasciano migliaia e migliaia di messaggi d'amore nascosti nelle fessure dei suoi muri secolari. Qui, una statua in bronzo della giovane vero- nese accoglie tutti i visitatori, con i piedi - e il seno! - di colore molto più chiaro del resto del suo corpo, a causa d e l c o n t i n u o t o c c o d e l l a gente. Situata in via Cappello 23, non lontano dalla famosa Piazza delle Erbe, la Casa di Giulietta è cara a turisti e g e n t e d e l p o s t o , m a p u ò esserci confusione sulla sua storicità e, appunto, su quella dei protagonisti della trage- dia di Shakespeare. Le ricer- che hanno da tempo confer- m a t o c h e l e d u e f a m i g l i e M o n t e c c h i e C a p u l e t i (Cappelletti, in realtà) sono realmente esistite: i primi erano commercianti ghibelli- ni veronesi, i secondi erano anch'essi commercianti e la loro famiglia era conosciuta in città fin dai tempi della presenza di Dante a Verona. La casa che noi, oggi, chia- miamo "casa di Giulietta", fu probabilmente costruita nel XIII secolo. Fu acquistata dalla famiglia Cappello, noti farmacisti e importatori di spezie, che decisero di tra- sformarla in un ospedale: da n o t a r e c h e l a f a m i g l i a Cappello dà il nome alla stra- da dove sorge la casa e che... n o n s o n o i Cappelletti/Capuleti. Nei secoli successivi, tra il XVII e il XIX, l'edificio divenne una locanda di basso livello e poi, in seguito, fu abbandonato fino ai primi decenni del XX s e c o l o , q u a n d o i l f a m o s o r e s t a u r a t o r e A n t o n i o Avena decise, nel 1932, che era ora di riportarlo al suo antico splendore, tutto in n o m e d i G i u l i e t t a . N o n importa che non fosse la casa della sua famiglia: Cappello suonava abbastanza come C a p u l e t i / C a p p e l l e t t i p e r appropriarsene. Avena aveva un'idea chia- ra in mente: creare un museo dedicato a Shakespeare e alla f a m o s a c o p p i a d i a m a n t i veronesi che aveva reso cele- bre. L'ideale sarebbe stato farlo in una delle case origi- nali dei Cappelletti/Capuleti, ma queste si trovavano vicino al fiume Adige e dovevano essere distrutte per permet- t e r e i m p o r t a n t i l a v o r i d i m a n u t e n z i o n e d e l l e r i v e . All'epoca, Avena era respon- sabile del museo della città e fece in modo che un piccolo balcone gotico della vera casa dei Cappelletti/Capuleti fosse conservato; lo fece spostare nel palazzo dei Cappello, che i l c o m u n e a v e v a a p p e n a acquistato per trasformarlo in un museo: Avena spinse p e r c h é f o s s e d e d i c a t o a R o m e o e G i u l i e t t a e , n e l 1935, ottenne il permesso dal Consiglio comunale di farlo. Attenzione, questa non è l'u- nica versione della storia: secondo altri ricercatori, le lastre di marmo decorate che formano il balcone erano materiale di scarto conserva- t o a l M u s e o d i Castelvecchio, scelto poi da Avena per diventare il balco- ne di Giulietta. In ogni caso, Avena fece restaurare completamente casa Cappello e le lastre di marmo furono aggiunte alla facciata come balcone, dando alla casa l'aspetto che cono- sciamo e amiamo. Oggi, la Casa di Giulietta è un'amata meta turistica e, che sia vera o meno, è diven- tata il simbolo del dramma shakespeariano e dell'amore eterno, facendo di Verona la più romantica delle città ita- liane. Curiosità italiane - Cosa sai veramente della Casa di Giulietta a Verona? L a parola di oggi, tremendo (trai- mehn-doh) deri- va dall'aggettivo latino tremendus che, a sua volta, deriva dal verbo tremere, "tremare o scuotere". Se ne consideria- mo il valore nominale, tre- mendo può suonare un po' spaventoso, poiché aggiunge la qualità di indurre qualcu- n o a t r e m a r e a q u a l s i a s i sostantivo a cui si accompa- gni. T r e m e n d o p u ò d i r c i spesso che qualcosa o qual- cuno è pericoloso o doloro- so, come nel caso di "Siamo stati derubati, è stata un'e- sperienza tremenda", o "Ho avuto un dolore tremendo alla testa dopo cena". In verità, il nostro tre- mendo non è sempre così minaccioso, ma aggiunge comunque, qualità general- mente negative: se diciamo "Quella canzone è inascolta- bile: il cantante ha una voce t r e m e n d a ! " , è c h i a r o c h e non abbiamo molta fiducia nelle capacità musicali di quell'interprete. Ma quando si riferisce a una persona, t r e m e n d o non aggiunge necessariamente una qualità negativa, ma una che mostra che la persona di cui stiamo parlando può essere difficile da trattare: "E' una brava persona, ma ha un caratte- re tremendo". Per esempio, si usa spesso quando voglia- mo dire che un bambino è particolarmente disobbe- diente e difficile da gestire, come in "Tuo figlio è tre- mendo! Non è stato fermo un minuto". I n i t a l i a n o , s e n t i r e t e anche l'avverbio tremen- d a m e n t e u s a t o s p e s s o . Tremendamente è comune quando si vuole aumentare la qualità di un aggettivo, come nel caso di quel libro è tremendamente noioso, ma anche, più positivamente, ho sentito una canzone tremen- damente bella, ma non so il titolo. — Sei tremendo, quando imparerai a stare zitto? — Y o u ' r e i n c r e d i b l e ! When will you learn to keep quiet? — E' stata un'esperienza tremendamente interessan- te — It's been an incredibly interesting experience — La crisi è stata tre- menda in queste vallate — The economic crisis hit these valleys hard Parola del giorno - tremendo: fa paura o è bello? © Uros Kovandzic | Dreamstime.com

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