L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-18-2021

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GIOVEDÌ 18 MARZO 2021 www.italoamericano.org 43 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT D ominante in Italia, negli ultimi anni la Juventus ha prioritariamente inseguito il traguardo europeo: vincere la Champions League per consacra- re definitivamente una squadra unica, facendola entrare nel mito. Dopo le due finali in 4 anni perse con Barcellona e Real Madrid, top dei top, la Juventus ha avuto la forza di tesserare nientemeno che Cristiano Ronaldo: il calciatore più decisi- vo nelle ultime Champions e, all'apparenza, il tassello perfetto per compiere l'ultimo migliora- mento e centrare la Coppa. SOLO DELUSIONI - Invece, i quattro anni con Ronaldo 'alla guida' dei Bianconeri, non hanno portato che delusioni. Nonostante sorteg- gi sempre favorevoli, nelle fasi ad eliminazione diretta, la Juventus si è arresa una volta ai quarti di finale (contro l'Ajax) e due volte addirittura agli ottavi (eliminata da Lione e Porto). ILLUSIONE ATLETICO - Eppure, nel primo anno di Juve targata CR7 (con Allegri in pan- china), c'era stata l'illusione della svolta: la clamorosa rimon- ta negli ottavi di finale - ai danni dell'Atletico Madrid - aveva fatto credere che il Dna bianco- nero avesse smesso di essere refrattario alla competizione europea. Ronaldo aveva guidato i suoi fuori dalle secche di uno spinoso ottavo e l'incrocio dei quarti - contro il giovane Ajax - faceva presagire la possibilità di un ritorno in semifinale. Invece le cose sono andate molto diver- samente: dopo l'1-1 di Amsterdam (Ronaldo, Neres), il clamoroso ribaltone interno (a Ronaldo rispondono van de Beek e il futuro juventino de Ligt). IL SARRISMO CEDE AL LIONE - A fare le spese per tutti è stato Massimiliano Allegri, accusato di praticare un calcio troppo rigoroso (eccessivamente 'ingabbiante' per Ronaldo) ed utilitaristico per dominare in Europa. Ecco quindi Maurizio Sarri, profeta della tecnica e del bel gioco: a lui il compito di migliorare il rendimento euro- peo. La gestione Sarri, però - al netto delle difficoltà connesse alla lunga interruzione della sta- gione, per via della pandemia - si è rivelata inadeguata. Depay). IL MAESTRO E IL PORTO - La rifondazione bian- conera viene così affidata - tra mille, inevitabili dubbi - ad Andrea Pirlo. Il maestro si trova nella delicata situazione di gesti- re uno spogliatoio complesso, provando a rigenerare le stanche fonti di gioco della Juventus degli ultimi anni. Forte del pro- STEFANO CARNEVALI contropiede, in pieno recupero. Adesso è dura. IL VENEZIA SPRECA, L'ASCOLI SI SALVA - Il Venezia si conferma una delle squadre più solide e compatte del torneo: prende a lungo 'a pallate' l'Ascoli, va in vantaggio (Fiordilino, 48') e in superiorità numerica (al 59' Brosco rimedia il secondo giallo) ma ha il torto di non concretizzare lo strapote- re, non riuscendo a chiudere la partita. Sugli scudi Leali che, a più riprese salva l'Ascoli. I Bianconeri confermano i propri limiti ma, grazie al punto strap- pato in extremis (Bajc all'87'), dopo un coraggioso finale di gara, sono ancora in corsa per i playout. Per il Venezia una gros- sa occasione sprecata: poteva SEGUE DA PAGINA 42 Per quanto la Juventus abbia faticosamente vinto lo Scudetto, la scintilla tra ambiente, calciato- ri e allenatore non è mai scocca- ta. In Champions altro flop 'pesante', contro il modesto ma organizzatissimo Lione: Ko inguardabile in Francia (1-0, Tousart) e inutile vittoria 2-1 a Torino, in agosto (un doppio Ronaldo ribalta il rigore di Cristiano Ronaldo (Ph © Agenzia LiveMedia | Dreamstime.com) essere secondo in solitaria. SALERNITANA-MAGINOT. MA SERVONO I GOL. IL COSENZA SI SALVA - La Salernitana recrimina per due punti buttati, dopo una gara dominata ma affrontata senza il necessario 'killer-instinct': una vittoria avrebbe consentito il sor- passo al Monza. Passa così in secondo piano l'imperforabilità difensiva dei campani, una vera e propria Maginot che non subisce reti da 5 gare. Il dominio degli uomini di Castori è evidente, ma sterile (troppi gli errori sotto porta, in particolare di Kiyine) e non basta nemmeno la superio- rità numerica (Petrucci espulso al 48') per far svoltare i padroni di casa che, anzi, nel finale rischia- no la beffa (palo di Sciaudone). INGENUITÀ E SFORTU- NA: LA REGGIANA CROL- LA A CREMONA - Il risultato (3-0 per la Cremonese) potrebbe far pensare a un dominio dei Grigiorossi ma l'andamento della partita racconta altro. La Reggiana, che si ritrova in 10 dopo solo 12', per la follia di Libutti, tiene bene il campo, anche per le sagge decisioni di Alvini. Gli ospiti, però, al 23' pagano un altro errore individua- le (rinvio sbagliato del portiere Venturi) e si ritrovano sotto. La Cremonese guadagna campo e sicurezza: in avvio di ripresa (49') raddoppia con una conclu- sione sporca di Valzania e poi - dopo l'ingresso di Colombo (che colpisce il palo e firma il 3-0 - dilaga, vedendosi anche annulla- re il 4-0 regolare di Celar. IL PORDENONE SALVA- TO DALLA FORTUNA: QUANTI RIMPIANTI PER IL Nemmeno Ronaldo regala il sogno europeo alla Juventus: altro fallimento in Champions PESCARA - Che questa sia una stagione 'maledetta' per il Pescara è evidente. Anche ora, sotto la guida di Grassadonia, con la squadra che ha ritrovato gioco e determinazione, gli epi- sodi sfavorevoli non sembrano voler finire. Contro il Pordenone gli abruzzesi si 'schiantano' con- tro un monumentale Perisan (autore di parate importanti e decisive) e, quand'anche l'estre- mo difensore di casa non basta, ci pensa la sfortuna (traverse di Maistro e Galano). Prova incolo- re per il Pordenone, che ha l'atte- nuante di aver perso per infortu- nio 3 calciatori nel solo primo tempo (Vogliacco, Morra, Barsion): continua il periodo no. IL PEGGIO È PASSATO: LECCE NUOVAMENTE TRAVOLGENTE, CHIEVO DISTRUTTO. Il Lecce è torna- prio carisma e dell'ascendente su tutto il mondo-Juve, Pirlo vara un progetto ambizioso, che però conosce numerosi passaggi a vuoto (causati dall'inesperienza dello stesso tecnico, così come dall'organico a disposizione, lungi dall'essere completo e di qualità assoluta). Il ritardo matu- rato in Campionato viene però bilanciato dal buon girone di Champions. Agli ottavi attende il Porto: uno degli avversari meno spaventosi. Non basterà comun- que: un mix di errori individuali e di scarsa cattiveria, la poca lucidità, combinata da un'ecces- siva ansia da prestazione, confe- zionano una clamorosa elimina- zione. All'andata finisce 2-1 per i lusitani (in gol Taremi e Marega. Di Chiesa la rete della speranza). Al ritorno, con il Porto in 10 dal 54', si va ai sup- plementari. Finisce 3-2 per la Juventus (a segno due volte Chiesa e Rabiot), ma gioisce il Porto (doppietta di Oliveira) ed è un'altra beffa. Il grande assente è stato pro- prio Cristiano Ronaldo: l'arma segreta ha tradito. Il migliore, invece, Chiesa, ormai consacrato attaccante esterno di livello europeo. La rifondazione del maestro Pirlo avrà bisogno di tempo e pazienza, ma nottate così dolorose - anche se condivi- se con illustri predecessori -, get- tano un'ombra sull'intero pro- getto. La prima domanda a cui si dovrà trovare risposta, però, riguarda il futuro di Cristiano Ronaldo: il 36enne si avvicina alla scadenza del monumentale contratto. Vorrà riprovare l'as- salto alla Champions da Torino? La Juventus, poi, desidera legare il futuro a un campione così avanti con l'età? to la macchina da gol che, negli ultimi mesi si era un po' smarri- ta. I pugliesi travolgono con facilità il Chievoverona e si por- tano a un solo punto dal Monza. Partita senza storia, dominata da automatismi e tecnica dei padro- ni di casa, in vantaggio con Maggio, dopo solo 9'. Il pari di Obi - fulmine a ciel sereno, al 22' - non scompone gli uomini di Corini, che si rive- lano superiori. La doppietta di Coda (25' e 38') rimette tutto a posto e, prima dell'intervallo, è Pettinari a chiudere i giochi (43'). La rete di Mogos (53') non rimette nulla in discussione, anche perché Leverbe successi- vamente spreca un dubbio rigo- re. Nel finale è comunque il Lecce ad avere le occasioni più nitide, confermando di meritare ampiamente la vittoria.

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