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www.italoamericano.org 9 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 18 MARZO 2021 D a l o n t a n o , l a torre del XIII secolo sembra c a v a l c a r e d a s o l a l a c i m a della collina. Una rovina o forse un invito a qualcosa di più, il suo mistero è final- mente rivelato quando una s t r a d a f i a n c h e g g i a t a d a cipressi termina. Un sorpren- dente portale del 13° secolo ti aspetta, invitandoti a entrare in questo pittoresco e sonno- lento villaggio toscano. B e n v e n u t i a M o n t i c c h i e l l o . S e u n a guida ti ha portato qui, le aspettative non sono proba- bilmente grandi. Poche frasi potrebbero raccontare i suoi tratti notevoli di "ben conser- vato, affascinante" con una vista ampia della spettacolare valle toscana sottostante. Nessun negozio di souvenir vende merce a buon mercato, nessuna famosa opera d'arte attira le folle. Una quiete quasi inquietante è punteg- giata solo occasionalmente da voci polemiche di signori consumati dal tempo che discutono sui problemi del mondo, o magari dallo stri- dore di una domestica dispu- ta felina. A detta di tutti, è un villaggio bello ma in via di estinzione come tanti altri sparsi sulle cime delle colline d e l p a e s a g g i o t o s c a n o d a sogno della Val d'Orcia. Ciò che non è evidente al viaggiatore medio è la tradi- z i o n e t e a t r a l e d i Monticchiello, da 54 anni un'abile auto-rivelazione col- lettiva della sua anima comu- nitaria. Si chiama Teatro Povero di Monticchiello, l'annuale spettacolo estivo che va anni luce oltre l'intrat- tenimento insensato e inon- da il palcoscenico con il tema dell'angoscia del momento in paese. "L'arte di un popolo è il vero specchio della sua mente". ~ Jawaharlal Nehru I turbolenti anni Sessanta h a n n o p o r t a t o p e r i o d i inquietanti nei tranquilli vil- laggi agricoli della Toscana. Sulla base di un decreto del governo, lo stile di vita della mezzadria - i contadini che producevano per i ricchi pro- prietari terrieri e condivide- vano il raccolto - fu smantel- lato. Quella che era stata una struttura economica sostan- zialmente stabile, anche se squilibrata, si dissolse. I gio- vani adulti del villaggio anda- rono rapidamente in cerca di lavoro altrove, mentre i ritmi della vita agricola comincia- v a n o a d e v a p o r a r e . Tradizioni e cultura sembra- v a n o i n p e r i c o l o ; l ' i n t e r a identità della comunità era in gioco. I montechiellesi hanno una storia di resistenza. È stato questo stato d'animo che è diventato la guida nel- l'affrontare la crisi che ha colpito la loro vita e i loro m e z z i d i s o s t e n t a m e n t o . L'agitazione, la paura, la resi- s t e n z a , l ' i g n o t o . . . q u e s t e e s p e r i e n z e a l i m e n t a n o i l nostro bisogno di esprimere i nostri sentimenti più profon- di come un percorso di com- prensione, e il piccolo gruppo di cittadini di Monticchiello ha deciso che questo era lo stratagemma. La loro storia doveva essere raccontata, la loro resistenza e perseveran- za svelata, con onestà, come un modo per garantire la sopravvivenza. "Si usa uno specchio d i v e t r o p e r v e d e r e l a propria faccia; si usano le opere d'arte per vede- re la propria anima". ~ George Bernard Shaw Nasce il Teatro Povero, che sarà il meccanismo che i montechiellesi useranno per resistere, per dare un senso alla loro trama reale. Da qui è nato anche uno stile di vita virtuale. Piuttosto che una rappresentazione comunita- ria dipendente da un nucleo di decisori e da una troupe di attori che fanno un'audizio- ne, la città stessa è diventata l'artefice, oltre che il sogget- to. Gli abitanti della città sono diventati gli attori sul palcoscenico, ritraendo non un personaggio fittizio, ma loro stessi... le loro voci e il l o r o m e s s a g g i o . Monticchiello e la sua gente sono diventati un riflesso diretto di loro stessi, un'im- magine speculare riflessa su un piccolo palco di legno in una pittoresca piazza che tutto il mondo poteva vedere. Ogni gennaio dal 1967, il paese si riunisce per iniziare il processo creativo della pro- duzione dell'estate seguente. Tutti sono invitati a parteci- pare, e la maggior parte lo fa, anche alcuni che hanno par- tecipato alla prima produzio- ne. Ne derivano discussioni accese; le idee vengono prese a calci, alcune deviate come un pallone bloccato, altre ruminate e smontate. Alla fine viene scelto un argomen- to, e si tratta sempre di una questione che sta a cuore ai montechiellesi. Non c'è una formazione formale, anche se negli anni precedenti si è cercata la con- sulenza di qualche professio- nista interessato. Gli attori generalmente recitano se stessi, affinando le loro capa- cità recitative anno dopo anno. Nel processo, molti affinano anche la loro realtà personale, trovando versioni migliori di loro stessi e delle loro storie. Gli abitanti della città diventano costruttori di s c e n o g r a f i e , c o s t u m i s t i e fanno tutte le altre attività di lavoro necessarie per realiz- zare una produzione dal vivo; l'idea di teatro comunitario si eleva a un livello quasi meta- fisico. La produzione annuale è il c u o r e p u l s a n t e d i M o n t i c c h i e l l o p e r 7 m e s i all'anno. Una media di 20 spettacoli consecutivi abbelli- sce la piazza ogni luglio e agosto, attirando oltre 4.000 visitatori nel villaggio. Come il contadino e ingegnere del s u o n o d e l l a p r o d u z i o n e Ricardo Severini ha racconta- to in un'intervista al New York Times: "È un potente strumento di aggregazione..." È stato un evento casuale nel 2012 a portare il Teatro P o v e r o a l l ' a t t e n z i o n e d e l mondo. Due giovani registi in viaggio di nozze hanno segui- t o i c o n s i g l i d e l l a g u i d a . Avevano in mente di fare non p i ù d i u n a p a s s e g g i a t a d i m e t à g i o r n a t a a t t r a v e r s o Monticchiello, ma una sbir- ciata dentro una porta aperta l i h a p o r t a t i d a A n d r e a Cresti, artista locale e istrut- t o r e o r a i n p e n s i o n e . . . e colonna portante del teatro. Ne nacque una conversazio- ne; Jeff Malmberg e Chris S h e l l e n t o r n a r o n o a Monticchiello per 6 mesi, vivendo e documentando il processo del Teatro Povero dall'inizio alla fine. Cresti, direttore delle produzioni dal 1981 fino a poco tempo fa, è il punto di ancoraggio di que- s t o d o c u m e n t a r i o , Spettacolo (2017). La sua criniera leonina di capelli sel- vaggi circonda un volto rifles- sivo e pensieroso, eppure la sua passione per il Teatro Povero, per la sua città, è solida e inconfutabile. Il film è incorniciato dalle stagioni, e ci accompagna dagli inizi dell'inverno al cuore dell'e- state, mentre ci preoccupia- mo e ci rallegriamo insieme agli abitanti del villaggio così emotivamente presentati da M a l m b e r g e S h e l l e n . Affascinanti sguardi alle pro- duzioni degli anni precedenti ci introducono anche alle molte sfide e traumi a cui Monticchiello è sopravvissu- ta. Cresti, insieme a pochi altri, è anche responsabile dell'organizzazione formale del teatro e dei suoi processi. Il villaggio ora ospita una s e r i e d i a t t i v i t à c o m e u n internet café e programmi per assistere gli anziani o i b i s o g n o s i q u a l e r i s u l t a t o d e l l a C o o p e r a t i v a d e l T e a t r o P o v e r o d i Monticchiello, il tutto ospi- tato in un ex fienile per lo stoccaggio del grano fuori dalla piazza. Iniziative recenti includono un B&B, il noleg- gio di biciclette, la Taverna Bronzone, e pacchetti turisti- ci per la zona circostante. Aggrapparsi alla sopravvi- venza di quei 54 anni è stato fruttuoso per Monticchiello. " U n p o ' c o m e q u e s t a comunità, il teatro è sempre stato in via di estinzione". Le parole di Andrea Cresti in un'intervista del 2017 suona- no vere oggi. I tagli ai fondi governativi, l'apatia dei citta- dini più giovani, gli anziani del paese che escono di scena ogni anno in numero sempre maggiore e, naturalmente, la gestione di una pandemia - tutto ciò ha messo a repenta- glio l'esistenza del teatro. Non si sa se l'autodramma di Monticchiello, la versione teatrale di un'autobiografia, continuerà negli anni succes- sivi. Quello che si sa è che i montechiellesi tengono duro, sopravvivono. Il piccolo borgo di Monticchiello è immerso nel bel paesaggio collinare della val d'Orcia. © Diadis | Dreamstime.com SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI Teatro Povero di Monticchiello: tutto il paese è un palcoscenico per questo paese toscano