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GIOVEDÌ 1 APRILE 2021 www.italoamericano.org 7 L'Italo-Americano IN ITALIANO | il popolo più commerciale, at- traverso l'ultimo pezzo di Strada Nova proseguendo fino in campo san Bortolo per i miei più sentiti omaggi al re della commedia veneziana, quel Carlo Goldoni la cui sta- tua vi troneggia al centro. Avrei potuto tagliare e andare direttamente in campo Santa Maria Formosa, è vero, ma c'è una ragione per questa scelta. A pochi minuti da San Bor- tolo, c'è campo Sant'Angelo. Se invece di proseguire, tran- quilli e diritti, oserete inol- trarvi tra le callette che pun- tano sul Canal Grande, potreste avere la fortuna di ri- trovarvi in Calle del Traghetto, che vi condurrà direttamente sull'acqua, offrendovi anche un piccolo pontile in legno dove vi potrete sporgere e ve- dere il viavai lagunare di va- poretti e imbarcazioni mer- cantili. Attenzione a queste ultime, alcune di esse potreb- bero sostare proprio dove vi trovate e se non vi sposterete in tempo, le vostre caste orec- chie potrebbero udire epiteti dialettali e coloriti. Fatto il pieno, diciamo così, di poesia umana, è ora tempo del trionfo supremo. Allungo il passo. Conoscere Venezia significa arrivare ovunque in poco tempo. Così dopo pochi mi- nuti sono già in campo San Fantin, tra l'Ateneo Veneto, la più antica istituzione culturale veneziana fondata nel 1812, e il glorioso Gran Teatro la Fe- nice. Proseguo in Frezzaria e costeggiando l'ingresso del Museo Correr, sono final- mente in Piazza San Marco. Avanzo deciso. Salutato il campanile di San Marco (el paron de casa, come viene af- fettuosamente chiamato dal popolo della Serenissima) e Palazzo Ducale, passo lì nel mezzo tra le colonne di San Todaro e San Marco, i due santi protettori di Venezia. Un lungo brivido attraversa l'a- nima. Davanti a me c'è tutto. Laguna, isole, la chiesa della Madonna della Salute, il Canal Grande. Potrei congedarvi qui, di fronte allo splendore. Ma ho usato il condizionale perché voglio farvi un ultimo regalo. Salito sul primo battello dispo- nibile, me ne vado fino all'isola del Lido, destinazione San Ni- colò, dove c'è l'approdo del ferryboat. Sono a bordo. Salito al secondo piano dove sostano i passeggeri, inizio la mia cro- ciera di mezz'oretta circa. Mi godo un'altra Venezia. Ecco Sant'Elena, primo avamposto veneziano. Tutta riva degli Schiavoni, fino ad arrivare nel bacino San Marco. Ciò che ho visto prima dalla piazza, adesso lo ammiro dall'alto e sull'acqua. La grande imbar- cazione svolta a sinistra per il canal della Giudecca. La Giudecca è un'isola in- credibile da scoprire. Dalla parte opposta, la lunga fonda- menta delle Zattere, ideale per passeggiate ma, attenzione, molto calda in estate. Il bat- tello avanza ancora fino a toc- care terra al Tronchetto. Ri- preso il battello, smonto a Piazzale Roma, pronto per in- cominciare un nuovo tour la- gunare alla scoperta di palazzi storici, leggende, maschere e una bellezza prepotente ma delicata. Buon compleanno Venezia, ci vediamo nel 2071 per festeg- giare i tuoi 1650 anni. NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ G Continua da pagina 5 C Una coloratissima calle veneziana (Photo: Christophefaugere/Dreamstime) Venezia, con le sue case colorate, i suoi canali e le sue calli, compie 1600 anni (Photo: Altezza/Dreamstime)