L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-1-2021

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27 GIOVEDÌ 1 APRILE 2021 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | D u e c e n t o panini prepa- rati ogni gior- no, utilizzando solo prodotti di alta qualità provenienti dall'I- talia. Tra questi, c'è anche il panino Portofino - il preferito dell'attrice e cliente abituale Jessica Lange - fatto con prosciutto cotto, fontina e marmellata di fichi. La Panineria Italiana di New York, fondata dal gio- vane Mario Pesce, è diven- tata un hot spot non solo per le celebrità appassionate di cibo italiano, ma anche per gli italiani che vivono da anni n e g l i U S A e q u i p o s s o n o ritrovare i sapori, gli aromi e l'ospitalità di casa loro. S i t u a t a n e l c u o r e d e l G r e e n w i c h V i l l a g e , L a Panineria è diventata così iconica a New York da essere citata nel libro China Rich Girlfriend, sequel del famoso best-seller globale, e del film Crazy Rich Asians, ed essere apparsa nello show televisivo Netflix Master of None. La Panineria è il sogno di Mario diventato realtà; nati- vo di Torre del Greco e resi- dente a New York da dieci anni, Mario ha avuto la sua e p i f a n i a i n u n s o l e g g i a t o pomeriggio di primavera. "Mi stavo godendo una passeggia- ta nell'Hudson River Park, mangiando un panino fatto da me, composto da baguette, r i c e t t e i t a l i a n e o s i è adattato ai gusti degli americani? I panini sono tutti fatti con carne, formaggio, olio e a volte marmellata di fichi per dare un tocco gourmet. Per molto tempo non ho accetta- to cambiamenti. Poi, gradual- mente, sempre più persone chiedevano di aggiungere qualcosa, più carne per esem- pio. All'inizio ho detto di no, poi alla fine ho deciso di ame- ricanizzare di più il menù e ho creato il Super Mario, un panino fatto con prosciutto, salame, mortadella e mozza- rella. E ora è quello che ven- diamo di più. C'è qualcosa su cui non scende a compromessi? Non venderei mai qualco- sa che personalmente non mangerei. Tuttavia, nelle consegne a domicilio lascio la possibilità di creare il panino a piacere. Ho un cliente abi- tuale che praticamente mette tutto sul menù e ordina un panino da 80 dollari con pro- sciutto, mortadella, salame, bresaola, mozzarella, fontina, provolone, tonno, olio al tar- tufo, aceto, marmellata di f i c h i e p o m o d o r i ! D e v o ammettere che non lo man- gerei mai! Come hanno reagito i newyorkesi al suo pro- d o t t o n e l c o r s o d e g l i anni? All'inizio, facevano fatica ad accettare un prodotto che era un semplice panino. Ma giorno dopo giorno venivano e scoprivano che il pane era spettacolare e i prodotti deli- z i o s i . M i c i è v o l u t o d e l tempo, ma sono riuscito a instillare questa cultura del mangiare sano ed equilibrato. La maggior parte dei miei clienti viene a mangiare quat- tro o cinque volte alla setti- mana. Avete anche delle cele- brità tra i vostri clienti? Per fortuna la zona in cui siamo è bellissima, vicino a Washington Square. Molte persone famose, molti VIP, vivono qui intorno. Tuttavia, il primo VIP che è venuto qui è stato, paradossalmente, un italiano, Jovanotti. Prima di trasferirsi a Los Angeles, Mark Ruffalo veniva spesso c o n s u a f i g l i a B e l l a . M a abbiamo anche clienti abitua- l i c o m e L e o n a r d o D i Caprio, Jessica Lange, che abita di fronte al ristoran- t e , S t e v e B u s c e m i , c h e viene con sua moglie e Uma Thurman, che è venuta l'ul- tima volta con il cugino di Robert De Niro. Con Jessica Lange siamo amici, facciamo sempre due chiacchiere. Qual è il vostro punto forte, secondo voi? Senza dubbio i prodotti di alta qualità. Abbiamo una partnership con Rovagnati per i salumi, con Partanna per l'olio extravergine di oliva siciliano. Poi c'è Varvello di Torino, produttore di aceto e derivati, e Rega, che viene d a l l a C a m p a n i a e v e n d e p o m o d o r i b i o l o g i c i . E c ' è Tartufolanghe, sempre italia- no di Torino. Queste sono le cinque aziende con cui non solo collaboriamo ma condi- vidiamo il progetto, la mia visione, che è quella di cre- scere ed espandersi. La West Coast è inclu- sa nel progetto di espan- sione? Sì, diciamo che l'idea c'è. Inizialmente volevamo man- tenere la location piccola e, robiola e rucola. Mentre lo assaporavo, mi sono reso conto di quanto fosse sempli- c e , m a a l l o s t e s s o t e m p o buono", racconta il 32enne. Pesce si è stabilito a New York dopo alcuni anni tra- scorsi tra l'Italia e gli Stati Uniti, pronto ad affidare il suo sogno alla Grande Mela. "Ho fatto molti lavori ma ho sempre voluto aprire un loca- le tutto mio. Il giorno in cui ho capito che a New York nessuno faceva panini come d a n o i i n I t a l i a , m i s o n o messo all'opera e il mio pro- getto è diventato realtà nel 2014". Sette anni dopo, il panino che Mario ha preparato per se stesso fa parte di un ampio menù, completato da piatti caldi come lasagne, parmigia- na di melanzane e vari tipi di pasta. Un'attività che non ha sentito il morso della pande- mia. "Durante la chiusura, mi è stato chiesto di occupare un a l t r o p o s t o , t r e v o l t e p i ù grande della vecchia sede e dove stiamo spingendo anche per un wine bar. L'obiettivo è di espanderci sempre di più". Mario, nel menù segue alla fine, prendere altre pic- cole location e usare lo stesso concetto. Poi ho avuto questa proposta durante la chiusura e ora siamo più grandi. Non voglio mai fare il passo più lungo della gamba, devo esse- re sicuro di quello che faccio. Ma amo Los Angeles e mi tra- sferirei lì domani, quindi prima o poi farò qualcosa lì. Qual è il suo rapporto con New York? È un rapporto di amore e o d i o p e r c h é l a c i t t à t i d à molto da tutti i punti di vista, ti apre la mente, ti fa capire che puoi conoscere culture di tutto il mondo. Allo stesso t e m p o , t i p r e n d e m o l t o , soprattutto all'inizio, e se non trovi un equilibrio tra lavoro e vita sociale, finisci per lavo- rare continuamente e impaz- zire. Qual è stato il miglior complimento che ha rice- vuto da un cliente? Gli italiani che sono qui da più di 30 anni, che mi dicono "non ho mai mangiato un panino che mi ricorda così tanto l'Italia". E non è solo una questione di cibo ma anche di atmosfera; siamo come una famiglia e quando i clienti vengono, soprattutto quelli che hanno vissuto in A m e r i c a p e r m o l t i a n n i e hanno perso il senso dell'ita- lianità, rimangono qui per due o tre ore, e cominciano a parlare con noi. Una signora si è messa a piangere e ci ha detto: "Mi sento a casa". Quale panino la rap- presenta di più? Direi Paestum, con pro- sciutto di Parma 16 mesi, olio extravergine di oliva e mozza- rella. Sono cresciuto trascor- rendo le vacanze estive nella mia casa al mare a Paestum, un luogo che amo, e ho volu- to dedicargli uno dei nostri migliori panini. Cosa significa per lei Paestum, i suoi sapori? Non si tratta solo di sapori. Mi ricorda la spensieratezza delle estati che ho passato lì. Ho una famiglia molto nume- rosa e ci ritroviamo tutti lì in agosto. Vedo anche amici che magari non vedo da anni ed è come se fossi partito il giorno prima. Paestum è il ricordo della famiglia, dell'amicizia e d e l l a s p e n s i e r a t e z z a c h e provo quando sono in Italia. La Panineria, i sapori italiani che hanno conquistato New York Il segreto de La Panineria sono gli ingredienti semplici e tutti Made in Italy (Photo: Lorenzo Franco) LIFE PERSONAGGI RECENSIONI ARTE MODA BENESSERE

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