L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-29-2021

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1367098

Contents of this Issue

Navigation

Page 10 of 43

www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 29 APRILE 2021 I n t r o d o t t a c o n i l Regio Decreto nume- ro 532 il 31 maggio 1 9 1 4 , l a c e n s u r a cinematografica è stata abolita in Italia all'ini- zio di questo mese dal mini- stro dei Beni e delle Attività Culturali Dario France- schini. D'ora in poi, una Commissione specializzata avrà il compito di classifica- re i film prima della loro uscita. La censura, ha sotto- lineato lo stesso Franceschi- ni, era un "sistema di con- t r o l l i e i n t e r v e n t i c h e permetteva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà di espressione degli artisti", ed era quindi qualcosa da cam- biare profondamente. Se inizialmente l'obiettivo era quello di controllare gli standard politici, religiosi e morali di ogni singolo film proiettato nelle sale italiane, la censura cinematografica ha poi spostato l'attenzione sulla salvaguardia dei mino- ri da contenuti potenzial- mente dannosi. Questa fun- z i o n e s p e c i f i c a è , i n f a t t i , ancora importante, ma sarà esercitata in modo diverso. Una nuova commissione, la C o m m i s s i o n e p e r l a C l a s s i f i c a z i o n e d e l l e O p e r e C i n e m a t o g r a - fiche, che opera all'interno della Direzione Generale del Cinema del Ministero dei Beni Culturali, valuterà ogni singolo film per assicurarne la corretta classificazione. C'è però un'enorme diffe- renza tra il lavoro della vec- chia censura e quello della Commissione, come spiega Nicola Borrelli, direttore della Direzione Generale del Cinema: "I produttori o i distributori possono propor- re una classificazione per i loro film. La Commissione ha il compito di valutarla e r e n d e r l a u f f i c i a l e " . L a Commissione, composta da 49 specialisti, tra cui socio- logi, pedagogisti, psicologi, esperti di cinema, avvocati, insegnanti e rappresentanti di gruppi di genitori, classi- ficherà i film in relazione all'età minima dei loro spet- tatori (film per tutti, non adatti a bambini sotto i 6 anni, sotto i 14 e sotto i 18). O g n i c l a s s i f i c a z i o n e s a r à c h i a r i t a , a n a l o g a m e n t e a quanto avviene già in altri Paesi, citando il contenuto all'interno del film non con- siderato appropriato per la fascia d'età di riferimento: sesso, violenza, uso di armi, b e s t e m m i e . L a C o m m i s s i o n e l a v o r e r à e s c l u s i v a m e n t e s u i f i l m distribuiti nelle sale e non su quelli che raggiungono il pubblico attraverso i servizi di streaming: in quel caso, si tratta di una questione di controllo parentale, cioè le famiglie sono responsabili di ciò che vogliono che i loro figli vedano. A n c h e s e d a p a r e c c h i o tempo la censura non è più quella dei primi anni della sua esistenza, è comunque r i u s c i t a a f a r e u n c e r t o n u m e r o d i " v i t t i m e " n e l corso dei suoi oltre 100 anni d i v i t a : d e i q u a s i 3 5 . 0 0 0 film valutati dal 1944, 725 s o n o s t a t i r i f i u t a t i - 2 7 4 dall'Italia, 130 dagli Stati U n i t i e 3 2 1 d a l r e s t o d e l m o n d o - m e n t r e p i ù d i 10.000 sono stati accettati solo dopo aver effettuato tagli e modifiche. Spesso la censura veniva esercitata già in fase di scrit- tura e di produzione, o men- tre i film venivano girati: n o n c ' è d a s t u p i r s i s e g l i artisti sentivano la pesante mano della costrizione che teneva al collo la loro libertà creativa. Certo, stiamo par- lando di tempi diversi, ma non fatevi ingannare: la cen- sura italiana ha fatto vittime notevoli, tra cui Rocco e i s u o i F r a t e l l i d i L u c h i n o Visconti, La Dolce Vita di Federico Fellini e La Ricotta di Pier Paolo Pasolini (un e p i s o d i o d e l l ' o m n i b u s R o . G o . P a . G . ) . E p o i , L a S p i a g g i a d i A l b e r t o Lattuada e persino Totò e Carolina di Mario Monicelli, perché prendeva in giro un poliziotto. L'ultimo film completa- mente vietato dalla censura italiana è stato il controver- so Totò che visse due volte, di Daniele Ciprì e Franco Maresco: il film era stato finanziato con fondi pubbli- ci, in quanto considerato di interesse culturale nazionale m a , a l l a v i g i l i a d e l l a s u a uscita, la censura impose il divieto assoluto perché, fu dichiarato, il film degradava "la dignità del popolo sicilia- no, dell'Italia e dell'uma- nità"; era considerato un'of- f e s a a l b u o n c o s t u m e , e m o s t r a v a u n p r o f o n d o "disprezzo per la religione", c o m e d i m o s t r a t o d a l l e numerose "scene blasfeme e sacrileghe, piene di degrado morale" che lo caratterizza- vano. Nonostante ciò, alla fine il film fu autorizzato ad uscire. Tuttavia, il caso più famo- so nella storia della censura c i n e m a t o g r a f i c a i t a l i a n a r i m a n e q u e l l o d i U l t i m o tango a Parigi di Bernardo B e r t o l u c c i , c o n M a r l o n Brando e Maria Schneider. Il film, noto per le sue contro- v e r s e e v i o l e n t e s c e n e d i sesso, non solo è stato vieta- to dalla censura italiana, ma è stato portato in giudizio in u n t r i b u n a l e i t a l i a n o n e l 1976. Nonostante l'appello di Bertolucci all'allora presi- d e n t e d e l l a R e p u b b l i c a G i o v a n n i L e o n e , t u t t e l e c o p i e d e l f i l m n e l P a e s e furono distrutte, solo tre si salvarono e furono conser- vate alla Cineteca Nazionale di Bologna, come "prova" d e l " c r i m i n e " c o n t r o l a moralità che il film rappre- sentava. I l l a v o r o d e l l a c e n s u r a cinematografica italiana è finalmente finito. Lo Stato non avrà più il diritto di giu- dicare e decidere ciò che è moralmente o politicamente accettabile per il suo popolo. A n c h e s e n o n l o f a c e v a , c o m e a b b i a m o d e t t o , d a molto tempo, è una grande c o n q u i s t a p e r i c i n e a s t i . Finalmente, la libertà creati- va è ufficialmente accettata, in tutte le sue forme, anche nel Belpaese. Resta da vede- r e c o m e l a n u o v a C o m m i s s i o n e v a l u t e r à l e scelte dei produttori e come verranno affrontati i poten- ziali contrasti. La censura, agli occhi di molti, limitava la libertà di espressione dei registi (Photo: Mara Cerri) Dal 1944 ad oggi, 725 film sono stati rifiutati dal vecchio sistema di censura (Photo: Mara Cerri) SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI L ' I t a l i a d i c e a d d i o a l l a c e n s u r a cinematografica dopo più di 100 anni

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-4-29-2021