L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-29-2021

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" I l P r i m a t i v o d i Turi: Questo vino ha un bel colore di vino vecchio, sapo- r e s e c c o , t o n i c o , fragranza gradevolissima, a r m o n i c o , n e l c o m p l e s s o generoso" (Dott. Antonio Carpenè, 1867) I l v i n o , " n e t t a r e d e g l i dei", secondo la mitologia classica, da sempre è simbo- lo ancestrale della civiltà umana, alimento prezioso per l'uomo dal significato molto profondo. Nell'antico testamento il vino era consi- derato il simbolo di tutti i doni provenienti da Dio. Un autentico mito! Dal dio Bacco, divinità dell'antica Roma, a Dionisio dio della mitologia greca, fino a Osiride, divinità egi- zia dalle molteplici virtù. D i o n i s i o , n e l l a m i t o l o g i a greca era considerato il dio dell'estasi, del vino e del- l'ebbrezza. Un dio folle e spensierato, sensuale e cao- tico, che incarnava tutto ciò che nella vita c'era di istinti- vo e irrazionale. Una straor- dinaria forza vitale, che rap- presentava la volontà della vita, l'energia della natura, la fertilità dell'uomo e della terra. Presso gli antichi Greci, Dionisio era un'importante d i v i n i t à e d e r a p i a c e v o l e festeggiarlo. I riti dionisiaci nella civiltà antica vengono d e s c r i t t i e r a p p r e s e n t a t i come lunghi cortei in cui i partecipanti sotto l'effetto del vino si esaltavano fino alla frenesia. I riti ripercor- revano le vicende della divi- n i t à c o n c a o t i c i c o r t e i d i d o n n e , " m e n a d i " , d e t t e anche baccanti, incoronate con frasche di alloro e vesti- te con pelli di animali, e da figure maschili travisate da "satiri". Tutti i partecipanti al corteo, ubriachi di vino, b a l l a n d o u n a d a n z a d a i ritmi ossessivi, si abbando- navano alla suggestione del "ditirambo" antica forma di poesia lirica corale. Questa danza ritmica e tumultuosa veniva accompagnata dalla musica di antichi strumenti musicali, come fluati e tam- buri. Lo scopo del rituale era raggiungere uno specia- le stato di possessione. Il rito culminava con la caccia e l o s b r a n a m e n t o d i u n a bestia selvatica. Nell'ambito dell'arte figu- rativa, Dionisio viene rap- presentato come un giovane dai lineamenti quasi femmi- nili, coronato di foglie d'e- dera o alloro o con tralci di vite e grappoli d'uva. Nell'antica Roma il vino schietto e puro, veniva chia- mato 'merum' ed era usato soprattutto negli uffici sacri. Nel corso dei suntuosi ban- chetti, il "simposio", veniva diluito con acqua calda o fredda in quantità propor- zionata alla qualità e densità del vino stesso. Nel symposium greco e r o m a n o , v e n i v a u s a t o u n "cratere", un ampio vaso in terracotta dalla larga imboc- catura, con manici e diverse forme, e veviva utilizzato per mescolare il vino con l'acqua. Ognuno di questi crateri, con scene dipinte, era dedicato ad una divinità. S p e s s o l a m e s c i t a v e n i v a aromatizzata e dolcificata secondo i gusti e la stagione. Marco Terenzio Varrone, Virgilio, Plinio il Vecchio e L u c i o G i u n i o M o d e r a t o Colummella, insigni lettera- ti, agronomi e naturalisti, d e d i c a r o n o m o l t i s t u d i e opere letterarie alla viticol- tura e all'arte di produrre il vino. I p p o c r a t e , p a d r e d e l l a m e d i c i n a , c o n s i d e r a v a i l vino un medicamento natu- rale, utile a migliorare le funzioni renali e la digestio- ne. Il filosofo Platone scri- veva che un uso moderato di vino dava forza e vigore fisi- co. I m e d i c i d e l l a s c u o l a medica salernitana, nel IX sec., ritenevano il vino una medicina dalle molteplici proprietà benefiche: acuisce l'ingegno, rafforza la vista, affina l'udito e rinforza il corpo. Il sommo poeta Dante, dedicando alcuni versi al v i n o , e v o c ò n e l l a D i v i n a C o m m e d i a u n a m e t a f o r a d e l l ' a n i m a u m a n a c h e s i v e r s a n e l l o s p i r i t o d e l l a natura: "…guarda il calor del sol che si fa vino, giunto a l l ' o m o r c h e d e l l a v i t e cola". La vite "vitis vinifera", c o n m o l t a p r o b a b i l i t à , s i c o l t i v a v a i n P u g l i a e n e l m e r i d i o n e d ' I t a l i a a n c o r prima dei tempi della colo- nizzazione greca, tuttavia alcune delle varietà di vite c o n s i d e r a t e a u t o c t o n e d i Puglia, sono state introdotte proprio dagli antichi Greci. Durante l'epoca repubblica- na ed imperiale, i Romani diffusero la vite non solo in Italia ma in gran parte delle p r o v i n c i e c h e m a n m a n o c o n q u i s t a v a n o . L'espansione della viticoltu- r a n e l M e r i d i o n e d ' I t a l i a ben presto determinò una diminuzione delle esporta- z i o n i d i v i n o d a l l e i s o l e dell'Egeo e dalla Grecia. A Turi, comune in terra di Bari, la coltivazione della vite, e la cultura del vino hanno una tradizione mille- n a r i a . Q u e s t a è i l f r u t t o delle straordinarie peculia- r i t à d e l t e r r i t o r i o , q u a l i : favorevoli condizioni clima- tiche, natura del sottosuolo, e s o s t a n z e o r g a n i c h e e d i n o r g a n i c h e d i s c i o l t e n e l terreno. Peculiarità che nel tempo sono state arricchite da una plurisecolare espe- rienza fatta sui campi dai nostri avi, esperti agricoltori vocati da sempre alla colti- vazione della vite. Per meglio comprendere quanto sia antico e radicato il culto del vino nel territo- rio di Turi e nell'intera terra di Bari, è importante ricor- dare una scoperta archeolo- gica datata al VI secolo a.C. Nel 1932, in via Fiume, nei pressi della stazione ferro- viaria di Turi, nel corso di lavori edili venne rinvenuta una tomba a sarcofago di epoca peuceta. L'antico abi- tato di Turi era situato nella Peucezia, territorio attribui- to a buona parte della odier- na provincia di Bari, e abita- to dai Peuceti, antica popo- l azione iapigia. Nel r icco corredo funerario scoperto a Turi, venne recuperato uno straordinario vaso attico, (cratere a colonnette con figure nere), completamen- te dipinto, finemente deco- rato con figure e scene della mitologia greca. Questo reperto chiamato "cratere", è un vaso di gran- di dimensioni, sicuramente in uso ad una famiglia del- l'aristocrazia locale del V sec. a.C., e come già detto, veniva usato durante i ban- c h e t t i p e r l a m e s c i t a d e l vino. Il cratere di Turi, raffi- g u r a l e n o z z e d i Z e u s e d Hera, rappresentati su una q u a d r i g a p r e c e d u t a d a Ermes e seguita da Dionisio. Anni '40: al lavoro nella Casa Vinicola Zaccheo, a Turi (Photo: Vinicola Coppi/Doni Coppi) La vita leggendaria del vino Primitivo di Turi SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI GIOVEDÌ 29 APRILE 2021 www.italoamericano.org 33 L'Italo-Americano IN ITALIANO | Continua a pagina 35

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