L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-13-2013

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GIOVEDÌ  13  GIUGNO  2013 La Vignetta della Settimana Finalmente solo di Renzo Badolisani L'Italo-Americano PAGINA  3 Elezioni comunali: vittor ia del centro sinistra Marino nuovo sindaco di Roma Il centrosinistra ha vinto le elezioni in tutti i Comuni dove nel fine settimana si sono svolti i ballottaggi. Nuovo sindaco di Roma è Ignazio Marino, candidato di centrosinistra che ha battuto il suo avversario e sindaco uscente Gianni Alemanno con il 63,9% dei consensi. I seggi hanno chiuso i battenti alle 15 di lunedì per l'elezione del sindaco al secondo turno in 67 Comuni italiani, tra cui 11 città capoluogo e tra queste Roma, dove il medico Ignazio Marino (Pd), che già al primo turno aveva conquistato quasi il 43% dei consensi, ha strappato la città al sindaco uscente, Gianni Alemanno (Pdl) che si è fermato al 36,1%. "Sono orgoglioso della responsabilità che la città mi ha affidato, spero che Roma sarà orgogliosa di me", ha detto Marino dopo l'elezione. "La nostra Roma sarà una città che non dimentica chi è rimasto un passo indietro". Alla base del suo mandato, ha aggiunto, non ci saranno le ideologie, ma le idealità, ed enumera le priorità da affrontare dalla sua Giunta nella Capitale, come il decoro urbano, il traffico, le problematiche delle persone non autosufficienti, il lavoro per i giovani. "Faremo un'opposizione seria e non distruttiva. Roma ha bisogno Il nuovo sindaco di Roma Ignazio Marino di noi", ha detto Alemanno nel corso di una conferenza stampa. "Accettiamo la sconfitta. Il risultato è netto ma c'è stata una bassa affluenza", ha aggiunto. Roma ha segnato un allarmante astensionismo: nella Capitale ha votato il 44,93%, -8% rispetto al primo turno quando era andato a votare poco più di un elettore su due. E anche a livello nazionale l'affluenza ha segnato un calo di ben 11 punti rispetto a 15 giorni fa. Il voto alle comunali ha decretato la vittoria del centrosinistra in tutti le città chiamate alle urne, scalzando in molti casi roccaforti del centrodestra. A Treviso, il candidato del centrosinistra Giovanni Manildo, ha conquistato la poltrona di primo cittadino da venti anni roccaforte della Lega Nord. "È una giornata storica", ha affermato Manildo. Altro risultato eclatante è quello di Brescia, dove dopo cinque anni di guida di centrodestra la città torna al centrosinistra con Emilio Del Bono, sostenuto da Pd e da liste civiche. Altro feudo strappato al centrodestra dopo venti anni è Imperia, in Liguria, mentre Siena, sconvolta da uno scandalo relativo alla banca cittadina Monte dei Paschi che ha coinvolto anche il Pd, resta al centrosinistra con l'elezione di Bruno Valentini che raggiunge il 52% dei voti. Il centrosinistra torna anche alla guida di Viterbo dopo 18 anni dove Leonardo Michelini ha strappato la città al sindaco uscente Giulio Marini, e riesce a riconfermare la poltrona del sindaco a Lodi, Barletta, Avellino e Ancona. Nei 54 comuni al voto superiori ai 15 mila abitanti, 34 sono andati al centrosinistra e 2 se li è aggiudicati il Movimento Cinque Stelle. Il presidente del Consiglio Enrico Letta saluta con favore i risultati elettorali alle amministrative, affermando che "rafforzano le grandi intese" del governo. Gover no annuncia "decreto del Fare" Saccomanni: crisi peggio del '29 L'ALTRA VITA DI RATZINGER L'anno scorso, di questi tempi, Papa Benedetto XVI aveva già deciso di lasciare il Vaticano e la canicola di Roma per ritirarsi al fresco di Castelgandolfo, nella storica residenza appollaiata sopra il lago di Albano, nel cuore dei Castelli. Papa Francesco, al contrario, non solo non ha ancora deciso dove trascorrerà un breve periodo di vacanza, ma ha pure annunciato che le tradizionali udienze del mercoledì in Vaticano si effettueranno anche nel mese di agosto. Come trascorre le sue giornate, all'interno del monastero "Mater Ecclesiae" – all'interno della Città del Vaticano – il Papa emerito? Sveglia poco prima delle sette, celebrando poi la messa all'interno della piccola, ma accogliente cappella. Dopo una frugale colazione e l'incontro con chi gli è accanto, Joseph Ratzinger si ritira nel suo studio privato: qui iniziano le sue letture, aprendo libri di storia o di teologia. Saggi di rara profondità, che scavano all'interno dell'animo umano, raccontando Dio e il suo mistero glorioso. Ratzinger, teologo di spessore, sfoglia, legge, contempla. Poi ascolta musica, in particolare dei compositori che, durante la sua vita, ha amato di più: Mozart, Bach, Beethoven. Ratzinger non sta scrivendo nulla di particolarmente significativo: non ha più la forza, tantomeno la concentrazione di qualche anno fa. Il Papa emerito prega, legge, sfoglia qualche rivista o qualche quotidiano, anche in lingua tedesca. Compone spesso il numero di telefono del fratello ottantanovenne Georg, rimasto in Baviera, annunciato peraltro in visita, nel prossimo agosto, in Vaticano. Dopo un pranzo leggero, quando il tramonto comincia ad affacciarsi sulle colline del Vaticano, Ratzinger – accompagnato dal fido segretario Monsignor Ganswein e dalle quattro suore laiche che curano il suo appartamento – inizia la passeggiata all'interno dei lussureggianti giardini vaticani. Recitano il Rosario, talvolta a occhi chiusi, componendo un piccolo, ma raccolto plotone. Sovente può accadere che la preghiera venga interrotta da un saluto a un giardiniere o a un addetto ai magazzini: scampoli di vita normale. Gli uomini della Gendarmeria vaticana osservano discreti i passi del vecchio, ex-Papa, la sua nuova vita, dopo che lo scorso settembre, per la prima volta nella storia millenaria della Chiesa, vinto dagli acciacchi, è tornato a essere un normale pastore cattolico. Ratzinger ama verificare di persona i progressi dell'orto biologico che si trova a pochi metri di distanza dall'accesso al suo monastero. D'altronde, nell'arco del suo pontificato, proprio Ratzinger aveva avallato la crescita di quell'orto affidandolo alle attenzioni delle suore di clausura. Giornate semplici, scandite dalla preghiera, dalla riflessione. Ratzinger, in grande serenità, aspetta il trapasso, vivendo – come lo hanno definito monsignori a lui vicini – "l'ultima tappa del suo pellegrinaggio terreno". Il Governo varerà un "decreto del Fare" incentrato sull'economia che comprenderà misure su lavoro, semplificazioni, liberalizzazioni e interventi fiscali prima del vertice europeo previsto per il prossimo 27-28 giugno. L'annuncio arriva dal Ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini dopo un vertice di maggioranza a palazzo Chigi in cui si è discusso su disegni di legge e di un decreto "per liberare energie e risorse", a cui hanno partecipato i capigruppo di maggioranza di Camera e Senato, il premier Enrico Letta, il vicepremier Angelino Alfano, il sottosegretario alla presidenza del Con- siglio Filippo Patroni Griffi e lo stesso Franceschini. Intanto, il Ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, intervenendo a Firenze alla manifestazione "Repubblica delle Idee", ha dichiarato che la crisi attuale "è più difficile da gestire e più complessa di quella del '29 per le caratteristiche strutturali che hanno cambiato alcuni Paesi''. Secondo il ministro, è una crisi "che non vuole andar via, anche se finirà anche questa", e la gestione delle criticità sarebbe stata più facile "senza i 5-6 mesi di stasi politica che abbiamo avuto da fine 2012 a pochi giorni fa". "L'Italia non poteva permetterselo", ha affermato, aggiungendo che il governo "ha fatto misure proprio per superare questa stasi politica". Il decreto del Fare annunciato dal governo non conterrebbe tuttavia il rinvio dell'aumento dell'Iva previsto per il prossimo 1 luglio. "È presto per dare risposte, servono risorse", ha detto Franceschini. Di diversa opinione il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta, secondo cui "serve un segnale forte". Il Governo e la maggioranza hanno inoltre stabilito che occorre accelerare l'iter per dare avvio alle riforme costituzionali, con l'obiettivo di per arrivare al via libera entro luglio.

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