L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-27-2021

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SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI tutto, tranne la lotta per l'e- sistenza che Verga ritrae con cruda onestà. Il cuore della filosofia della loro famiglia è l'unità. "Per tirare un buon remo bisogna che le cinque dita s'aiutino a vicenda (Per menare il remo bisogna che le cinque dita s'aiutino l'un l'altro)", diceva il patriarca Padron N'toni. O ancora: "Gli uomini sono come le dita della mano - il pollice deve essere il pollice e il mignolo il mignolo", dice citando un altro proverbio siciliano. I membri della sua famiglia erano disposti come le dita di una mano. "Prima veniva lui - il polli- ce - che ordinava i digiuni e le feste (le feste e le qua- rantore) in casa", spiega il narratore. Padron N'toni era c o l u i c h e c o m a n d a v a . Decideva i doveri dei figli e d e i n i p o t i . D o v e v a n o intrecciarsi, vivere in armo- n i a e d e s s e r e r i s p e t t o s i della gerarchia. Li aveva e d u c a t i a d a ff r o n t a r e l a vita: avversità, tempeste, morti per naufragio, cole- ra... Questo romanzo stra- z i a n t e è u n ' a v v i n c e n t e esplorazione della resisten- za dello spirito umano. È un viaggio nella resilienza. Il personaggio di Padron 'Ntoni privilegia una forte logica di integrità morale - i l c a p i t a l e s i m b o l i c o - r i s p e t t o a l l a l o g i c a d e l denaro. Il codice dell'onore è uno dei temi predominan- ti nel romanzo. Il romanzo I Malavoglia contiene 170 proverbi sici- liani che Verga aggiunse durante il processo di revi- sione del manoscritto nel- l'estate del 1880. Sono stati scelti con cura per avere u n i m p a t t o i m p o r t a n t e sulla trama tanto da aver c a m b i a t o i t r a t t i d e l romanzo. Danno una colo- razione linguistica formale a i p e r s o n a g g i c h e s i c o n f o r m a n o a l m o d o d i vivere espresso da questi v e c c h i d e t t i c h e h a n n o quasi la forza della legge. I proverbi aiutavano la gente a c a p i r e m e g l i o l e c o s e p r e s e n t a n d o l a v e r i t à . Potevano anche dare con- sigli. I proverbi avevano una sorta di significato più profondo dietro di loro. Padron 'Ntoni li usava per- ché "i detti degli antichi non mentono mai". Verga ha studiato la rac- colta di proverbi siciliani di Giuseppe Pitrè prima di completare il romanzo. P i t r è e r a u n m e d i c o e d etnologo che, nel 1871, i n i z i ò a c o m p i l a r e l a Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane, una rac- colta della cultura orale s i c i l i a n a i n v e n t i c i n q u e volumi. Tempo lineare e tempo c i c l i c o s i f o n d o n o n e l r o m a n z o . Q u e s t ' u l t i m o dipende dai ritmi naturali d e l l e s t a g i o n i s c a n d i t e dalla pesca, dall'agricoltura e dalla preghiera. Prima c h e i l s o l e t r a m o n t i , l e d o n n e d e v o n o e s s e r e a casa per recitare le pre- ghiere in latino e cucinare la cena. Quando un figlio è chiamato al servizio mili- tare, la madre - in questo caso Maruzza "La Longa" - lo esorta a portare sempre sul petto l'abitino della Madonna o scapolare della Madonna. Si tratta di un pezzo di stoffa da nascon- d e r e s o t t o i l m a g l i o n e decorato con le effigi della Madonna. È un segno del patto tra la Vergine Maria e chi lo indossa, un segno di salvezza, amore e prote- zione dai pericoli. I M a l a v o g l i a è u n romanzo polifonico con diversi punti di vista. La voce di ogni personaggio ha la stessa forza, intensità e volume. Verga mostra i pensieri dei suoi personag- gi attraverso monologhi n a r r a t i c h e r i p r o d u c o n o pienamente la coscienza di u n p e r s o n a g g i o . "L'originalità della tecnica narrativa di Verga consiste i n u n a n a r r a z i o n e c h e è sistematicamente filtrata attraverso un coro di voci di una comunità popolare", ha scritto Leo Spitzer, un t a r d o e d e s t r e m a m e n t e influente critico letterario d e l l a J o h n H o p k i n s University di Baltimora. Ma Verga non guardava a l l a S i c i l i a c o m e a u n a patria ideale. La sua opi- n i o n e d e l l a S i c i l i a e r a quella di un uomo moder- no. Perlustrava e metteva in discussione quella realtà c o m e u n a n t r o p o l o g o . "Verga ritrae, sia con sim- patia che con disprezzo, i valori e le usanze popolari che sostengono i contadini e, più tardi, gli emigranti del Mezzogiorno", scrive il professor George Guida nel saggio Giovanni Verga and the Roots of Italian America. "C'è un senso di impotenza rispetto al poter cambiare la situazione: una situazione che favorisce una visione tragica della vita tipicamente siciliana", scrive Guida, poeta ameri- cano di origine italiana che insegna al New York City College Technology. Il vecchio ambiente sici- liano era statico. Non cam- biava mai nulla. La vita era travagliata dalle varie dif- ficoltà che costringevano tanti contadini a emigrare. E "l'attaccamento degli emigranti ai loro paesi o villaggi, come le ostriche allo scoglio, era spirituale, e a distanza, concepivano q u e i p a e s i c o m e l u o g h i pastorali a cui sarebbero t o r n a t i v o l e n t i e r i , a n z i , dovevano tornare", conti- nua Guida. Gli emigranti rimaneva- no fedeli al loro luogo d'o- rigine anche se questo li i n d e b o l i v a . " L a v i t a l ì , come il racconto popolare familiare, era l'unica storia c h e c o n o s c e v a n o : n o n necessariamente felice, ma da cui potevano trarre temi d i s c e r n i b i l i e i m p a r a r e l e z i o n i p r a t i c h e " , d i c e Guida. E presto dovettero affrontare altri traumi per- sonali, a partire dal viaggio nel Nuovo Mondo. " D a t o i l t r a u m a d e l l a loro esperienza, possiamo f a c i l m e n t e c a p i r e c o m e l'Italia, quella familiare, d e b b a e s s e r e r i t o r n a t a , ancora e ancora, come una società ideale in coloro che rimasero nelle colonie ita- l i a n e d ' A m e r i c a " , d i c e Guida. Ecco perché i siciliani- a m e r i c a n i s o n o t u t t i , i n varia misura, ancora presi da un'idealizzazione quasi romantica della loro terra ancestrale. Ce l'hanno nel sangue, scorre nelle loro vene. Hanno nostalgia di quel passato più semplice. Nell'ultimo capitolo del c a p o l a v o r o d i Ve rg a , i l giovane "ribelle" 'Ntoni diventa il vero protagoni- sta quando solo il mare gli brontola contro. La notte scende dal cielo e tutto il villaggio diventa nero. Il momento è senza tempo. È un'epifania che rivela il senso del suo destino attra- verso una decisione ferma. D e v e s t a c c a r s i d a q u e l modo di vivere. "Addio, addio, vedi che me ne devo andare!", dice. Approfitta di tutto quel s i l e n z i o e d e l l ' o s c u r i t à intorno a lui per andarsene. Non ha più bisogno di gio- c a r e c o n l a n o s t a l g i a profonda di Aci Trezza. Capisce che lì non ha futu- ro. Deve voltare la pagina della sua infinita miseria e agire. Deve andarsene. " N o n p o s s o r e s t a r e " , ripete il giovane 'Ntoni. Sta emigrando all'este- ro? In America? O vivrà ai margini della foresta come b a n d i t o ? Tr o v e r à i l s u o posto nel mondo? Il finale è a p e r t o . S c e g l i e t e v o i quello che preferite. GIOVEDÌ 27 MAGGIO 2021 www.italoamericano.org 31 L'Italo-Americano IN ITALIANO | Continua da pagina 33 Una strada di Catania (Photo: Stefano Valeri/ Dreamstime)

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