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GIOVEDÌ 27 MAGGIO 2021 www.italoamericano.org 7 L'Italo-Americano IN ITALIANO | tire i suoi effetti negativi nei vari settori del Made in Italy. In particolare, tra le tre "F" ( F o o d , F a s h i o n , Furniture), icone del- l'export italiano, solo il Food sembra aver attutito meglio il colpo della crisi, registrando secondo i dati ISTAT, nel 2020, addirittura un incremento dell'export dell'1,9% rispetto all'anno precedente. Anche il settore farmaceutico ha tenuto bene, con una crescita delle espor- tazioni del 3,8% rispetto al 2019. L'Italian sounding è ancora una problemati- ca per il Made in Italy? Proprio perché il Made in Italy è un brand riconosciuto ed amato a livello mondiale come espressione di qualità, eccellenza, life style e cultu- ra, è anche particolarmente soggetto ad imitazione. Il f e n o m e n o d e l l ' I t a l i a n sounding, purtroppo, è un problema sempre attuale e di vaste dimensioni per i nostri p r o d o t t i e p e r l e n o s t r e imprese, soprattutto nel set- t o r e a g r o a l i m e n t a r e . S i inganna il consumatore fina- le sulla provenienza Made in I t a l y d i a l c u n i p r o d o t t i , attraverso forme di "comuni- cazione" che evocano la falsa provenienza "italiana" attra- verso l'uso di parole, colori, immagini e riferimenti geo- grafici tipicamente "italiani" e prezzi competitivi. È un fenomeno difficile da contra- stare per le sue dimensioni e perché non tutelato giuridi- camente a livello mondiale. Tuttavia, negli anni, il con- trasto all'Italian sounding ha visto diversi interventi pro- mossi dall'Agenzia-ICE come la campagna di comunicazio- ne "The Extraordinary Italian Taste", promossa dal 2014 negli USA ed in C a n a d a p e r d i f f o n d e r e i l valore del prodotto Made in Italy, con l'utilizzo anche del segno distintivo creato nel 2 0 1 5 d a l M i n i s t e r o d e l l e P o l i t i c h e A g r i c o l e , Alimentari e Forestali per identificare tutte le attività di p r o m o z i o n e d e i p r o d o t t i agroalimentari italiani sullo scenario internazionale. Più di recente, la nostra Agenzia- ICE ha avviato un progetto pilota sulla Blockchain nei settori tessile e agroalimen- tare http://www.blockchain- ice.it/, che punta a diffonde- re tra le imprese italiane l'uso delle nuove tecnologie per garantire la tracciabilità della filiera produttiva e sta- bilire nuovi paradigmi per la protezione della proprietà intellettuale e la lotta alla contraffazione del Made in Italy. La pandemia ha svolto un'azione di velocizza- z i o n e d e i p r o c e s s i d i digitalizzazione per le a z i e n d e i t a l i a n e . P e r quanto riguarda il Made I n I t a l y c h e t i p o d i impatto c'è stato, soprat- tutto per le aziende che trattano con l'estero? Nel 2020 l'e-commerce ha trainato l'export italiano mitigando le perdite dovute al crollo degli scambi inter- nazionali e sostenendo il fat- turato delle nostre imprese. Ad oggi, in Italia, il 56% delle aziende utilizza i canali digitali per vendere all'estero ( p r i n c i p a l m e n t e E u r o p a , Usa e Cina) ed il 62% vende su più mercati, ma la strada da fare è lunga in quanto il 75% delle aziende italiane e s p o r t a o n l i n e m e n o d e l 20% del proprio fatturato. In particolare, l'export digitale dei beni di consumo (B2C) ha raggiunto nel 2020 un valore di 13,5 mld di euro (+14% rispetto al 2019), con un'incidenza del 9% sull'ex- port complessivo dei beni di c o n s u m o e d e l 3 % s u l l e esportazioni totali, soprat- tutto nei settori tessile abbi- gliamento (53%), agroali- mentare (46%), arredamento (8%) ed elettronica, cosmeti- ca, articoli sportivi e giochi (che insieme rappresentano il 25% dell'export digitale B2C). L'export digitale B2B ha invece registrato un valo- re di 127 mld di euro e, mal- grado un calo del 5% rispetto al 2019, ha accresciuto la sua incidenza sul valore delle esportazioni complessive di prodotti del 29%, soprattutto nelle vendite di automotive (18,5%), tessile abbigliamen- t o ( 1 4 % ) e m e c c a n i c a (11,8%). (Fonte: Osservatorio Export Digitale della School o f M a n a g e m e n t d e l Politecnico di Milano). Il mondo è decisamen- te più virtuale ora. Su questo fronte che tipo di scelte sono state fatte? L ' e m e r g e n z a C o v i d h a senza dubbio accentuato i cambiamenti, già in atto, nei modelli di comportamento dei consumatori e nei model- li di business delle imprese, a n c h e s u i m e r c a t i e s t e r i , a c c e l e r a n d o , p e r t u t t i , l a spinta verso la digitalizzazio- ne. Anche in questo campo, il Patto per l'Export 2020 del giugno scorso, con i suoi due p i l a s t r i F o r m a z i o n e / Informazione ed E-commer- ce, ha definito una strategia chiara e mobilitato impor- tanti risorse, per sviluppare le competenze digitali delle PMI italiane e favorire il loro approccio multicanale sui mercati esteri, andando a r a f f o r z a r e l e t r e l i n e e d i intervento già avviate dal 2 0 1 5 d a l l ' A g e n z i a - I C E a valere sul Piano straordina- rio di promozione del Made in Italy. Q u a l i a s p e t t i s o n o migliorati grazie al Patto per l'Export 2020? Da un lato, la diffusione della cultura digitale tra le imprese italiane, attraverso molteplici corsi di formazio- ne di digital accademy di cui h a n n o b e n e f i c i a t o o l t r e 2000 aziende italiane, realiz- zati in collaborazione con prestigiose Università e part- n e r t e r r i t o r i a l i italiani. Dall'altra, la sotto- scrizione di accordi con i principali marketplace digi- tali e catene della GDO, per facilitare la partecipazione delle Pmi alle opportunità offerte dai canali dell'e-com- merce e della GDO. Ad oggi infatti, sono attivi oltre 29 a c c o r d i c o n i p r i n c i p a l i m a r k e t p l a c e d i g i t a l i (Amazon, Alibaba, We Chat, F l i p k a r t , F r i s c o , C e n t r a l Group, ecc…) che operano in 28 Paesi, di cui beneficiano oltre 4.000 aziende italiane che possono accedere alle principali piattaforme di e- commerce, con servizi e visi- b i l i t à p e r i l o r o p r o d o t t i a l l ' i n t e r n o d e l l a v e t r i n a Made in Italy, soprattutto nei settori moda, alimentare, d e s i g n , v i n i e c o s m e t i c a ( c a n a l e B 2 C ) , m a a n c h e m e c c a n i c a e t e c n o l o g i a (canale B2B). Quali passi in questa d i r e z i o n e s o n o s t a t i presi anche prima della pandemia? Sono stati siglati dal 2015 ad oggi più di 80 accordi con l e r e t i d i d i s t r i b u z i o n e (GDO), sia fisici (punti ven- dita) che digitali (online) e retailer on line in tutto il mondo, al fine di incremen- tare visibilità, distribuzione e vendite dei prodotti di qua- lità delle Pmi italiane, in un canale notoriamente di diffi- cile accesso per le nostre imprese a causa delle loro d i m e n s i o n i p i c c o l e e m e d i o / p i c c o l e . I n f i n e , l'Agenzia ICE si è dotata, durante la crisi pandemica, di una piattaforma digitale, denominata "Fiera Smart 365", che consente di ripro- d u r r e i n m o d a l i t à o n l i n e alcune tipologie di eventi promozionali (B2B, Fiere in modalità vetrina, seminari e workshop) e che sarà uno strumento promozionale in più, per favorire il partena- riato tra imprese, anche in futuro, con il graduale ritor- no al "new normal". NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ G Continua da pagina 5 C L'arredamento è un pilastro del Made in Italy nel mondo (Photo: Ifeelstock/Dreamstime) Il Patto promuove 6 pilastri strategici (Comunicazione, Promozione integrata, Formazione/informazione, E-commerce, Sistema fieristico e Finanza agevolata) sui quali costruire piani di azione concreti.