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21 GIOVEDÌ 27 MAGGIO 2021 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | S ì, noi italiani siamo super- stiziosi. Dateci una scala e non c i p a s s e r e m o mai sotto, dateci un cap- pello e non finirà mai sul nostro letto. C i s o n o s u p e r s t i z i o n i per ogni angolo della casa, credetemi, ma forse non c'è posto come la cucina per stringere o rompere il vostro patto con la fortu- na. Vogliamo dare un'oc- chiata a quello che possia- mo o non possiamo fare in cucina per tenere la fortu- na dalla nostra parte? Mi pare una buona idea! Non si può! Versare olio d'oliva In Italia chiamiamo l'o- lio d'oliva "oro liquido", e questo la dice lunga su quanto sia importante non solo nella nostra cucina, ma nella nostra cultura. Fare l'olio d'oliva è labo- r i o s o , r i c h i e d e t e m p o e sacrifici, figuriamoci 3500 anni prima di Cristo quan- do, appunto, l'uomo iniziò a produrlo. Se gli Egizi e gli Assiri conoscevano già la produzione dell'olio d'o- liva, furono i Greci che ne fecero un business: in quei primi tempi, la maggior p a r t e d e l l ' o l i o p r o d o t t o andava ai proprietari degli oliveti - che ne vendevano la maggior parte - e quello c h e r i m a n e v a a n d a v a a i loro lavoratori: inutile dire che rovesciare l'olio men- tre lo facevi era una cosa da evitare, perché signifi- cava che ce n'era di meno d a p o r t a r e a c a s a . E c c o perché versare l'olio d'oli- v a è c o n s i d e r a t o a n c o r a oggi un segno di sfortuna. L'unico modo per fermare la maledizione? Prendere del sale e gettarlo dietro le s p a l l e e , p e r s i c u r e z z a , c o s p a r g e r l o a f o r m a d i croce su quanto versato. Si può! Bere vino Chi non ama un bicchie- r e d i r o s s o o g n i t a n t o ? B e h , i n I t a l i a , e u n p o ' ovunque nell'Europa meri- dionale, il vino è un ali- m e n t o b a s e d e l l a d i e t a come lo è l'olio d'oliva. Ci sono un sacco di supersti- zioni interessanti intorno al vino, ma indovinate un po': portano tutte fortuna! Pensateci: cosa si fa quan- do una nave viene varata per assicurarsi che sia for- tunata? Si rompe una bot- tiglia di bollicine contro la s u a p r u a . E p e r q u a n t o r i g u a r d a i l C a p o d a n n o , c o m e f e s t e g g i a m o t u t t i l'arrivo del nuovo anno? Con il vino. Curiosamente, a n c h e r o v e s c i a r l o è u n e v e n t o b e n e a u g u r a n t e , anche se non si sa perché: se finisce sulla vostra tova- glia migliore, non arrab- biatevi, basta tamponare il dito nella macchia e poi sul collo, si dice che porti fortuna. Non si può! Mettere i l p a n e a t e s t a i n g i ù sul tavolo Non pensateci nemme- no: mettere una pagnotta a testa in giù sul tavolo - e anche passarla a testa in giù a qualcuno - si traduce sempre in tragedia, o così dicono i superstiziosi. È a n c h e c o n s i d e r a t o i r r i - s p e t t o s o n e i c o n f r o n t i d e l l e a l t r e p e r s o n e c h e mangiano con te. Le ragio- ni dietro questa credenza sono due, apparentemen- te, una religiosa e una sto- rica: il pane, chi di voi è andato alla scuola cattoli- ca lo ricorderà, simboleg- gia il corpo di Cristo, quin- di metterlo a testa in giù è a dir poco blasfemo, pro- prio come fare una croce c o n l a t e s t a i n g i ù . L a r a g i o n e s t o r i c a c i p o r t a indietro fino alla Francia, nel XV secolo, quando le esecuzioni venivano effet- t u a t e d a - c o r p u l e n t i , immaginiamo - boia. La verità è che erano detestati d a t u t t i e r a c c o g l i e v a n o poco rispetto nella società, tanto che i fornai vendeva- no loro solo il peggio del loro pane. Il re Carlo VII si i r r i t ò e p r o c l a m ò i n u n e d i t t o c h e i p a n e t t i e r i dovevano trattare i boia come tutti gli altri, per non finire con la testa tagliata. D i f r o n t e a l r i s c h i o d i morte, dovettero accettare gli ordini del re, ma trova- rono comunque un modo per mostrare il loro disgu- sto: passavano le pagnotte di pane ai boia a testa in giù. Ed è così che è nata la nostra superstizione. N o n s i p u ò ! Incrociare le posate Sia che le mettiate sul tavolo o nel vostro piatto dopo aver finito un buon pasto, assicuratevi di non i n c r o c i a r e m a i l e v o s t r e posate. Proprio come il pane rovesciato, ci sono ragioni religiose: le posate incrociate sembrano, beh, una croce, e non vogliamo indispettire il Cielo. Ma ci sono anche ragioni stori- che e, indovinate un po', v e n g o n o d i n u o v o d a l l a Francia: durante i lussuosi banchetti a corte, si crede- va che le posate incrociate simboleggiassero le lotte t r a c o m m e n s a l i , p e r c h é ricordavano le spade che si incrociano durante la bat- taglia. S i p u ò ! G u a r d a r s i negli occhi mentre si fa un brindisi P o t r e s t e f a r l o s e n z a nemmeno accorgervene: guardare gli altri negli o c c h i m e n t r e s i f a u n brindisi. La tradizione ha radici storiche antiche: in passato, non era insolito che la gente venisse fatta fuori a tavola con del vele- no, ed è proprio per que- sto che molti re avevano degli "assaggiatori" uffi- c i a l i p e r i l l o r o c i b o . G u a r d a r e u n a p e r s o n a negli occhi è un segno di o n e s t à , p e r c h é g l i o c c h i sono lo specchio dell'ani- ma quindi, almeno in teo- r i a , è d i f f i c i l e m e n t i r e q u a n d o s i g u a r d a n e g l i occhi qualcuno. S i p u ò ! E s p r i m e r e un desiderio mentre si ha una primizia stagio- nale Questo è bello da sape- r e , s o p r a t t u t t o p e r v i a della stagione in cui ci tro- viamo. La tradizione dice che, quando si mangia il primo frutto di stagione (la prima ciliegia, la prima fragola, la prima pesca...), si dovrebbe esprimere un d e s i d e r i o : s i a v v e r e r à entro la fine dell'anno! Rovesciare l'olio è considerato malaugurante (Photo: Mauro Rodrigues/Shutterstock) Versare l'olio, rovesciare il pane ed esprimere un desiderio mentre si mangia la frutta: cosa si può e cosa non si può fare in una cucina italiana SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI