L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-10-2021

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SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI I l futuro come lo abbia- mo immaginato ispi- randoci ai film di fan- t a s c i e n z a p o t r e b b e essere più vicino di quello che crediamo. In parti- colare, a diventare sempre più concreto, è un progetto nato nel 2012 da una visione del- l'imprenditore Elon Musk, che ha ipotizzato la realizza- zione di un mezzo di trasporto chiamato Hyperloop e compo- sto da capsule che ad altissi- ma velocità porteranno pas- seggeri e merci lungo grandi distanze in pochissimi minuti. A far parte di questo progetto ambizioso e futuristico c'è anche l'italiano Andrea La Mendola, regista torinese arrivato a Los Angeles nel 2007 per proseguire la carrie- ra nel cinema iniziata in Italia con la sua casa di produzione Indyca. Le doti apprese dietro il mezzo cinematografico, una laurea in ingegneria legata al mondo del software e degli effetti visivi e un innato talen- t o m a n a g e r i a l e , h a n n o impressionato a tal punto i vertici dell'azienda Hyperloop Transportation Technology, da affidare a La Mendola non solo la direzione di un docu- m e n t a r i o s u l p r o g e t t o m a anche la gestione degli inge- gneri sparsi per il mondo e impegnati nel processo di svi- luppo di del treno superveloce Hyperloop. Andrea, oggi è il diret- t o r e o p e r a t i v o d e l l a Hyperloop TT, ma quan- do è iniziata la sua avven- tura negli Usa? Sono venuto per la prima volta in California quando, tramite l'Università di Torino, mi è stato proposto di curare la regia di un documentario su Los Angeles dal punto di vista di David Lynch. Ci sono rimasto tre mesi e mi sono innamorato della città; fonda- mentalmente ho pensato che potesse essere il posto giusto per raggiungere i miei obietti- vi. Nel 2011 mi sono quindi iscritto a un corso di regia alla UCLA, mi sono diplomato alla fine del 2012 e da lì ho iniziato un po' a vivere il mondo del cinema indipendente di Los Angeles. Ho iniziato a fare l'assistente alla regia per pro- getti di cortometraggi, video musicali e film indipendenti. Cosa le è piaciuto di Los Angeles? L a s e n s a z i o n e d i p o t e r sognare. E il sogno è effettiva- mente a portata di mano. C'è un'energia inclusiva che ti porta a provare, a fare ancora di più, a spingerti oltre i tuoi limiti. Una città che ti mette a grande prova anche perché, dal mio punto di vista, non è un posto semplice. Devi esse- re molto proattivo nelle tue azioni. C o m e è p a s s a t o d a l mondo del cinema a lavo- rare per Hyperloop TT? Nel 2015 ho avuto modo di conoscere il fondatore di TT, Transportation Technology, che mi ha proposto di aiutarlo a sviluppare il messaggio del- l'azienda con una specie di documentario che parlasse di Hyperloop, raccontando le esperienze di tutte le persone che ci stavano lavorando. Per fare questo documentario ho p r a t i c a m e n t e i n t e r v i s t a t o scienziati da tutte le parti del mondo che mi hanno parlato del progetto Hyperloop e mi sono ritrovato in una condi- zione abbastanza unica, ovve- ro quella di essere tra i pochi che realmente conosceva tutte le varie persone che collabora- no al progetto, in vari diparti- menti e in vari ambiti. Poi cosa è successo? Mi sono reso conto che c'e- rano una serie di cose che potevano essere migliorate all'interno della gestione, del- l'organizzazione, dello svilup- po del prodotto e ho portato i miei consigli al CEO dell'a- zienda. E loro mi hanno detto che sarebbe stato interessante poter sfruttare le mie compe- tenze non soltanto cinemato- grafiche ma anche ingegneri- stiche. Io infatti ho studiato ingegneria e ho così potuto unire il mio mondo più creati- vo e quello più tecnico per cercare di migliorare l'azienda e creare una gestione più effi- ciente. Che cosa l'ha affascina- ta di Hyperloop? È un progetto che fa sogna- re perché mostra come la vita di tutti noi possa cambiare in maniera radicale grazie all'in- troduzione di un nuovo siste- ma di trasporti estremamente veloce che permette di viag- giare da una città all'altra in una frazione di tempo rispetto a quanto si impiega oggi con gli attuali mezzi di trasporto. Ci si vede quindi proiettati in un futuro che noi abbiamo sempre visto tramite gli occhi del cinema, della televisione, peraltro in un modo molto più efficiente perché il progetto è sostenibile a livello ambienta- le. Il sistema produce infatti più energia di quella che con- s u m a , h a u n v a l o r e e u n i m p a t t o s o c i a l e t a l m e n t e grandi che deve essere realiz- zato. Personalmente mi sono s e n t i t o i n d o v e r e d i f a r n e parte e di lasciare il segno. Lavora con base a L.A.? S ì , m a a b b i a m o s e d i i n F r a n c i a , S p a g n a , E m i r a t i Arabi, Stati Uniti, Brasile. Ad oggi abbiamo più di 30 nazio- ni coinvolte in questo proget- to, più di 800 contributors e più di 50 aziende partner. Infine un'area dove facciamo i t e s t d e l l a t e c n o l o g i a i n Francia, a Tolosa. Quale sarà lo step suc- cessivo? Il prossimo step sarà creare 5 chilometri di Hyperloop per trasportare persone tutti i giorni e verrà utilizzato da un lato come un'attrazione per le persone che potranno speri- mentare questo nuovo siste- ma di trasporto e dall'altro sarà un'opportunità per i vari governi del mondo di poter vedere un veicolo in funzione, così da poter poi proporre Hyperloop nel loro contesto nazionale o regionale. È corretto chiamarlo t r e n o s u p e r v e l o c e o è riduttivo? Non è un treno, non è un aereo, è una combinazione tra d u e m e z z i d i t r a s p o r t o . Prendendo i vantaggi dell'uno e dell'altro quindi a tutti gli effetti Hyperloop sarà consi- derato un nuovo sistema di trasporto. Però è chiaro che nell'immaginario collettivo si avvicina molto di più a un treno superveloce perché si muove poco sopra il terreno. Il progetto iniziale è stato sviluppato da Elon Musk nel 2012 che lo ha lasciato poi in open sour- ce. Lui è da sempre un grande sostenitore. S ì , s e c o n d o E l o n M u s k Hyperloop sarebbe stato una valida alternativa all'alta velo- c i t à p e r c o n n e t t e r e L o s Angeles a San Francisco. Poi lui non aveva tempo di svilup- pare il progetto perché era impegnato con la SpaceX e la nostra azienda Transportation Technologies è stata la prima al mondo a prendere il pro- getto in mano e sviluppare il gruppo a livello commerciale. P e r ò l a L o s A n g e l e s - S a n Francisco al momento non è uno dei progetti più imminen- ti. Ci stiamo muovendo in altri territori. Negli Stati Uniti abbiamo un progetto che con- nette Chicago, Cleveland e P i t t s b u r g h , u n a l t r o n e g l i Emirati per connettere Abu Dhabi a tutta una serie di rotte che, diciamo, adesso sono in fase di analisi prelimi- nare. A livello personale si sente in un certo senso di aver realizzato il sogno americano? Probabilmente essere negli Stati Uniti da un lato mi ha portato a vedere la mia vita in maniera un po' differente, a fare scelte diverse e a rivaluta- re tutta una serie di cose che mi portavo dall'Italia, ma a livello di costruzione del mio percorso professionale devo dire che l'Italia è stata ugual- mente importante a livello di crescita, di educazione e di cultura. Ho preso un po' gli aspetti positivi dell'Italia e sono riuscito a valorizzarli negli Stati Uniti; qui chiara- mente ti danno delle opportu- nità incredibili che magari in Italia facciamo più fatica ad avere. Quale è il suo sogno? Il mio sogno è lasciare un impatto nella società. Uno dei motivi per cui ho sempre ado- rato il cinema è perché mi permetteva di raccontare sto- rie a un pubblico vasto e poter lasciare un messaggio. In que- sto progetto di Hyperloop ho rivisto il meccanismo cinema- tografico perché attraverso l'innovazione e la tecnologia si può creare un messaggio e c o n q u e s t o d a r e u n f o r t e impatto alla comunità. GIOVEDÌ 10 GIUGNO 2021 www.italoamericano.org 31 L'Italo-Americano IN ITALIANO | La Mendola alla direzione di Set Lost in Gray (Photo by Erica Ferraroni) Dai set cinematografici al treno del futuro. La storia di Andrea La Mendola

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