L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-24-2021

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GIOVEDÌ 24 GIUGNO 2021 www.italoamericano.org 34 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Dalla pandemia al clima: il premier Draghi incontra al G7 il presidente Biden. Primo bilaterale Italia-Usa L 'atmosfera del G7 che si è tenuto in Cornovaglia, nel Regno Unito, "è stata fon- damentalmente positiva, ma rea- listica. Positiva perché sono 7 Paesi le cui economie vanno bene o benissimo. La ripresa sta consolidandosi, la campagna vaccinale prosegue un po' in tutti i Paesi con diversi stadi di avan- zamento, ma sostanzialmente, come in Italia d'altronde, l'atmo- sfera è cambiata molto". A parlale è il presidente del Consiglio Mario Draghi che ha avuto anche il primo incontro con il presidente Usa Joe Biden e il primo bilaterale con gli Stati Uniti. Nella conferenza stampa fina- le ha detto: "Tenete presente che questo era il primo Vertice G7 del Presidente Biden e l'ultimo Vertice G7 della Cancelliera Merkel. L'incontro è iniziato con una rassegna di tipo economico, in cui un pochino hanno chiesto a me di fare il punto dell'econo- mia generale, e che fondamental- mente, è stato un punto positivo. Come ho detto è un buon momento per le nostre economie. Ci sono naturalmente come sem- pre delle preoccupazioni e dei rischi a cui occorre fare attenzio- ne. Subito nella sessione succes- siva la discussione si è diretta subito a temi di geopolitica. E qui si vede secondo me il signifi- cato di questo G7. Il Presidente Biden - ha detto Drraghi - ha voluto ricostruire quelle che sono le alleanze tradi- zionali degli Stati Uniti dopo il periodo di Trump in cui queste alleanze erano state seriamente incrinate. Il tema politico domi- nante è stato quale atteggiamento debbano avere i G7 nei confronti della Cina, ma più in generale verso tutte quelle autocrazie che inquinano l'informazione, inter- feriscono nei processi elettorali, usano la disinformazione come tecnica quasi aggressiva, usano i social media, ma fanno anche altre cose: fermano gli aerei in volo, rapiscono, uccidono, non rispettano i diritti umani, usano il lavoro forzato. Quindi tutti que- sti temi di risentimento nei con- fronti delle autocrazie sono stati toccati e sono stati condivisi. Quindi è in questo senso che dico che è stato un vertice reali- stico. In altre parole c'era conten- tezza per l'economia ma non si son persi di vista i problemi poli- tici fondamentali. Su questo per quanto riguarda la Cina, poi però i temi toccati sono molti: sono la salute, il clima, le società aperte. Sulla Cina la nostra posizione ho visto che si è scritto tanto, si è parlato di divisioni da una parte, il Presidente americano dall'altra, l'Italia e la Germania. Io credo Il presidente degli Stati Uniti d'America Joe Biden con il premier Mario Draghi (Ph governo.it - CC-BY-NC-SA 3.0 IT) di cui si parla sono molto grandi, ma se voi pensate solo qualche numero, il clima e le spese per il cambiamento climatico ammon- tano a circa 390 miliardi di dol- lari l'anno. Si stima che muoiano circa 60mila persone all'anno, e il contributo che dà alla disugua- glianza mondiale il cambiamento climatico è incredibile. La Banca mondiale ha stimato che 132 milioni di persone saranno getta- te in povertà nei prossimi 10 anni. E si consideri che 9 tra le 10 tra i 10 Paesi più colpiti dal cambiamento climatico sono Paesi a basso reddito, cioè molto poveri o a medio reddito, cioè poveri. Quindi la lotta cambia- mento climatico e anche una questione di eguaglianza. Su questo poi naturalmente ci sono delle posizioni, non tra il G7 ma in giro, ci sono delle posizioni che non sono esattamente alli- neate su questo. Per esempio una posizione che si esprime di tanto in tanto è dire: sì io sono d'accor- do, sono pronto a finanziare i cambiamenti e la lotta al cambia- mento climatico, ma continuo ad emettere. Normalmente questa è la posizione dei grandi produttori di fossili, di energie fossili. Ecco questo "continuerò ad emettere" finché non si trova un'alternativa commercialmente sostenibile alla produzione dei fossili. Noi sappiamo che questa alternativa oggi non c'è. Ma il punto è che non solo non c'è, non solo biso- gna aiutare i Paesi perché non hanno il denaro per fare queste ricerche. Ma se noi dovessimo aspettare di creare una alternati- va commercialmente sostenibile alle energie fossili, non avrem- mo tempo di farlo. La stima che è stata presentata è che noi dob- biamo fare questi cambiamenti entro 10 anni. Quindi l'adesione a questi impegni finanziari com- porta coerenza per le politiche energetiche interne. Questa è un'altra importante conclusione, importante anche per un altro motivo. Se non c'è evidenza che ci possiamo fidare, che anche gli altri Paesi stanno facendo. L'Italia ha speso moltissimo negli ultimi 10 anni per miglio- rare la situazione delle missioni. Ma se noi non dovessimo arriva- re a una situazione in cui non possiamo fidarci delle politiche interne dei vari Paesi, si comin- cerà a parlare e alla fine ad appli- care, quella che si chiama una tassa che aggiusti la differenza dei costi di produzione dovuta al fatto che si usano delle energie fossili, quindi in meno costose. E questo è il primo passo verso il protezionismo, queste discussio- ni sono diventate importanti un po' in tutte le sedi, anche nell'Organizzazione Mondiale del Commercio". che il comunicato riflette perfet- tamente la posizione nostra, ma un po' quella di tutti gli altri che era ampiamente condivisa rispet- to in particolare alla Cina. Perché gli atteggiamenti, le posi- zioni, il comportamento di eco- nomie come quelle del G7 e di governi come quelli rappresenta- ti dal G7 deve essere fondato su tre principi fondamentali. Prima di tutto bisogna cooperare. Per esempio prendiamo il tema del clima. Voi sapete che l'Unione Europea è responsabile solo per il 7% delle emissioni totali di CO2. La Cina per il 30%, l'India per il 7% come noi, gli Stati Uniti poco più o meno la stessa cifra. il ritorno a questo vertice, tra l'altro, marcava il ritorno degli Stati Uniti al tavolo del clima dopo la presidenza Trump. Secondo competere. Noi, in misura significativa per quel che siamo noi, ma tutte le altre eco- nomie intorno al tavolo hanno ragioni per competere commer- cialmente, industrialmente, finanziariamente con l'economia cinese. Quindi nessuno disputa il fatto che la Cina abbia diritto ad essere una grande economia come le altre intorno a quel tavo- lo. Quello che è stato messo in discussione sono i modi che uti- lizza. Quindi anche le detenzioni coercitive. In altre parole: è un'autocrazia che non aderisce alle regole multilaterali. Non condivide, e questa è stato un po' l'argomento del G7 in quella ses- sione, la stessa visione del mondo che hanno le democrazie. E quindi il terzo punto fonda- mentale è essere franchi. Esattamente la stessa cosa che ho detto in altre situazioni: biso- gna cooperare ma essere franchi sulle cose che non condividiamo e non accettiamo. Il presidente americano ha detto a un certo punto che "il silenzio è compli- cità". Quindi cooperazione, com- petizione e franchezza. Poi abbiamo discusso sul clima. Sono stati molti gli impe- gni presi sul clima. Come sapete c'è la conferenza di Glasgow della Cop 26 che comincia a sigillare alcuni degli impegni, sia in termini di riduzione delle emissioni sia in termini di finan- ziamento per i Paesi più poveri, per quanto riguarda la lotta al cambiamento climatico. Le cifre Draghi al termine del G7 alla presenza di Joe Biden e della regina Elisabetta II (Ph governo.it - CC-BY-NC-SA 3.0 IT)

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