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LIFESTYLE MODA SOCIETÀ CUCINA ARTE BENESSERE 25 GIOVEDÌ 24 GIUGNO 2021 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | P ur essendo nata in Italia, l'abitu- dine di fare l'a- peritivo con gli amici per rilas- sarsi dopo una giornata di l a v o r o , o c o m e p i a c e v o l e preambolo a una buona cena in compagnia, è diventata un'usanza mondiale. Allo stesso modo, quello che a noi italiani piace bere durante un a p e r i t i v o - l o s p r i t z e i l Negroni, il prosecco e il Belli- ni, fino a quella rassegna di deliziosi salumi, formaggi, pane e pizzette che sgranoc- chiamo mentre beviamo - è oggi disponibile e di tendenza in tutto il mondo. Ma ogni italiano e italofilo vi dirà che c'è qualcosa che, forse, amiamo tanto quanto l'aperitivo nel Belpaese, ma il cui nome è ancora un po' misterioso in altre parti del mondo, il digestivo. Il dige- s t i v o , c o m e s u g g e r i s c e i l nome, è un liquore che si beve dopo cena, per "digeri- re" il pasto appena consuma- to. In verità, bere un digesti- vo è molto di più: in compa- gnia, è una perfetta "ciliegina sulla torta" che completa una serata - o un pranzo - di buon cibo e, magari, di baldoria, ma se si decide di gustarselo da soli, nella confortevole solitudine della propria casa, p u ò d i v e n t a r e u n v e r o momento di bellezza medita- tiva. Serviti in bicchierini, i liquori digestivi sono aroma- tici, spesso amari e con un alto grado alcolico. Il loro p r o f u m o i n e b r i a c o m e l a maggior parte degli aperitivi n o n r i e s c e a f a r e , p e r c h é mentre questi ultimi danno il meglio di sé quando più di un ingrediente è presente nel bicchiere, i primi vengono serviti puri e soli, una delica- tezza da assaporare lenta- mente. La maggior parte dei dige- stivi tradizionali, dicevamo, sono amari realizzati metten- do in infusione erbe, fiori, ma anche cortecce, radici, spezie e frutta in acquavite d'uva, a cui viene aggiunto uno sci- roppo di zucchero. Tra gli ingredienti più comuni ci sono quelli già noti per le loro caratteristiche digestive o antisettiche, come la china, nota per essere un antibatte- rico, la genziana, che ha la capacità di inibire lo stafilo- cocco aureo, o la corteccia di angostura. L'intruglio viene poi lasciato invecchiare per un tempo che può andare d a p a r e c c h i e s e t t i m a n e a q u a l c h e a n n o , a s e c o n d a della ricetta. Spesso, le erbe usate per fare gli amari erano già cono- sciute in erboristeria, quindi non dovrebbe sorprendere che molti dei digestivi italiani fossero originariamente usati come medicine per curare u n a v a r i e t à d i m a l a t t i e e dolori, andando da un sem- plice mal di stomaco al ben più minaccioso colera. In effetti, l'abitudine di usare erbe, spezie e radici con l'al- col per sistemare un mal di pancia era già comune nel- l'antichità: da questo punto di vista, non abbiamo davve- ro inventato nulla. Lo stesso Ippocrate suggeriva l'uso di un elisir di salute a base di orzo, erbe, miele e vino per alleviare una serie di disturbi, s o p r a t t u t t o d e l l ' a p p a r a t o digerente. È questo mix di conoscenze antiche e il gusto tradizionalmente amaro di molti amari che li ha resi una scelta comune per un drink postprandiale. La produzione di liquori in Europa - e quindi in Italia - si s v i l u p p ò p e r ò u n p o ' p i ù tardi, nel Medioevo, nel con- testo del m o n a c h e s i m o benedettino: fu in questi monasteri che i frati, grazie alle loro conoscenze erbori- steristiche, iniziarono a pro- durre amari su larga scala: il più delle volte venivano uti- l i z z a t i c o m e t o n i c i , p e r aumentare l'appetito o per f a c i l i t a r e l a d i g e s t i o n e , e venivano messi a disposizio- ne delle loro comunità. Gli amari divennero popo- lari come farmaci anche negli Stati Uniti, almeno fino all'i- nizio del XX secolo (1906) quando la Food and Drug Administration americana considerò il loro contenuto alcolico troppo elevato per essere classificato come rime- dio medico e cominciarono invece ad essere tassati come bevande alcoliche. Se questo portò a un brusco calo delle vendite nel Nuovo Mondo, le cose non cambiarono molto in Europa, e certamente non in Italia, dove la gente conti- nuò a usare gli amari quando e r a m a l a t a , m a c o m i n c i ò anche a goderseli come un piccolo piacere dopo pasti particolarmente sontuosi e forse pesanti! Fu solo una questione di tempo prima che le distillerie raccogliesse- r o l a t e n d e n z a e v e n i s s e i n t r o d o t t a l a p r o d u z i o n e industriale degli amari, por- tando la loro diffusione a quella attuale. Ma non tutti i digestivi sono amari, naturalmente. Chi non conosce il limon- cello e il mandarinetto, per esempio? Infatti, i dige- stivi sono fatti anche con la frutta e, in questi casi, con la loro buccia aromatica. Poi, a s e c o n d a d i d o v e s i v a i n Italia, i sapori locali saltano fuori come ingredienti dei digestivi: per esempio, in Liguria si trova un delizioso amaro fatto con il basilico, mentre la Lombardia è affe- zionata al rabarbaro. Uno d e i d i g e s t i v i p i ù f a m o s i d'Italia è fatto con i carciofi, mentre la ricetta del leggen- dario fernet rimane un po' un segreto, anche se sappia- mo che comprende un mix di più di 20 spezie ed erbe. M a q u a n d o s i p a r l a d i digestivi, non si può dimenti- care il più classico di tutti, la g r a p p a , l a b e v a n d a p o s t cena preferita da chi ama qualcosa di più forte, più audace e meno dolce. Anche qui, ci sono varietà, ovvia- mente, a seconda del tipo di uva usata per produrla, ma anche a seconda che vengano aggiunti ingredienti extra come frutta o erbe, spezie e radici; mentre le grappe aro- m a t i z z a t e n o n s i t r o v a n o sempre nei ristoranti, a volte s i p o s s o n o a c q u i s t a r e i n negozi specializzati o anche in alimentari ben forniti. Indipendentemente dalla vostra scelta, ricordate che il digestivo viene sempre con- sumato dopo il caffè - la nota finale di ogni pasto italiano, grande o piccolo. Infatti, ille- game tra caffè e digestivo è così forte che in Piemonte quest'ultimo è comunemente e amorevolmente conosciuto come pusa cafè, o se voglia- mo tradurre letteralmente "ciò che spinge via il caffè". Oltre gli aperitivi: è tempo di scoprire il miglior drink d'Italia, il digestivo I digestivi non sono tutti amari. Il famoso limoncello è un digestivo molto apprezzato (Photo: Viktorija Puke/Dreamstime)