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GIOVEDÌ 22 LUGLIO 2021 www.italoamericano.org 29 L'Italo-Americano IN ITALIANO | N o n s o l o a n i - m a t r i c e e s t o r y a r t i s t , m a a n c h e r e g i s t a e autrice. Cinzia Angelini è una delle professioniste ita- l i a n e p i ù a f f e r m a t e n e l c a m p o d e l l ' a n i m a z i o n e e dopo aver lavorato per la D r e a m w o r k s , W a r n e r Brothers, Sony e Illumina- tion Entertainment, è ora al suo debutto come regista per il lungometraggio di ani- mazione dal titolo Hitpig. I l f i l m , p r o d o t t o d a l l a casa di produzione Cinesite, verrà distribuito in tutto il mondo nel 2022 e sarà dop- piato da Peter Dinklage (Il Trono di Spade), la comica Lilly Singh e il personaggio televisivo RuPaul. Con un lungo curriculum c h e l a v e d e p r o t a g o n i s t a nella realizzazione di succes- s i i n t e r n a z i o n a l i c o m e i Minions, Cattivissimo Me 3, I l G r i n c h e S p i d e r - m a n , Cinzia ha vissuto a Londra dove ha iniziato la sua car- riera per la Amblimation di Steven Spielberg, prima di approdare a Los Angeles nel 1997, dopo l'offerta della Dreamworks di lavorare su Il Principe di Egitto. Cinzia, hai una espe- r i e n z a i n c r e d i b i l e n e l campo dell'animazione. C o m e s e i a r r i v a t a a d i v e n t a r e r e g i s t a d i Hitpig, film di anima- z i o n e c h e p o r t e r à s u l grande schermo il libro P e t e & P i c k l e s d i Berkeley Breathed? L a v o r o p e r l o s t u d i o C i n e s i t e d a l 2 0 1 7 e l o r o sapevano che il mio sogno era da sempre quello di diri- gere. Prima di questa offer- ta, si erano proposti di aiu- tarmi a finire Mila, un corto a cui sono molto legata e che ho portato avanti in paralle- lo al mio lavoro per dieci anni e che grazie al coinvol- gimento dello studio sono riuscita a terminare. Sono una grande realtà che ha un dipartimento degli effetti speciali attivo da trent'anni e d a c i r c a c i n q u e h a n n o aperto quello di animazione; tra gli altri film di animazio- n e h a n n o r e a l i z z a t o L a Famiglia Addams. Sono un po' lontani dalla mentalità hollywoodiana essendo di base in Canada. Da Mila a Hitpig come è avvenuto il passo? Hanno invitato gli impie- gati a scrivere delle idee per un cortometraggio. Ho deci- s o d i p r o v a r c i e m i s o n o f a t t a i s p i r a r e d a i d i s e g n i particolarissimi di questo m a i a l e e q u e s t o e l e f a n t e , p r o t a g o n i s t i d i P e t e & Pickles. Ho scritto un corto- m e t r a g g i o c h e è p i a c i u t o molto e, dopo la determina- zione che avevo dimostrato alla regia di Mila, lo studio ha deciso di darmi la possi- bilità di cimentarmi su un lungometraggio. Quanto è stata diffe- r e n t e l ' e s p e r i e n z a d i r e g i a d i u n l u n g o m e - traggio? Ci sono tante cose diver- se. Quando gestisci il tuo film sei il capo e decidi per- sonalmente tantissime cose. C r e a t i v a m e n t e p u o i f a r e q u e l l o c h e v u o i . Q u a n d o lavori su un progetto con investitori, il discorso cam- b i a . A v e n d o u n o s t u d i o grande alle spalle i risultati arrivano più veloci e la qua- lità è molto alta. Abbiamo iniziato la fase di animazio- ne da qualche mese, e arri- veremo presto ad avere tre- cento persone che lavore- ranno al film. A livello arti- stico stiamo lavorando su qualcosa di fresco, sempre in 3D ma con un look più pittorico. Vorremmo mante- n e r e l o s t i l e d e l l i b r o d i Berkeley Breathed, che ha ispirato la storia. Di cosa parla invece Mila? Io sono nata e cresciuta a Milano ma ho sempre fre- quentato moltissimo Trento che è la città dei miei genito- r i e s o n o a n c h e r e c e n t e - mente diventata Trentina n e l M o n d o a d h o n o r e m . Mila è ispirato alle storie che mi raccontava mia madre e di come si sentisse da bam- bina durante i bombarda- m e n t i d i T r e n t o n e l l a Seconda Guerra Mondiale del 1943. Il personaggio di Mila, sebbene abbia perso tutto, non perde la speranza e l'immaginazione e rappre- senta un po' tutti i bambini che vivono o hanno vissuto la guerra. C o m e m a i M i l a e r a così importante per te? C r e s c e n d o h o s e m p r e avuto interesse per la guerra n e i B a l c a n i e q u e l l a i n Rwanda, e facendo anima- z i o n e h o s e m p r e a v u t o i l desiderio di raccontare sto- rie che parlassero di temi f o r t i c o m e l a g u e r r a . Quando mi capitava di par- lare ad amici e colleghi di storie che mi sarebbe piaciu- to realizzare, tutti erano col- p i t i d a q u e l l a d i M i l a . Questo corto mi ha insegna- to tanto a livello di cono- scenza del lavoro, mi ha aiu- t a t o a m i g l i o r a r m i c o m e artista, ha influenzato il mio modo di relazionarmi con i colleghi, anche perché ho lavorato per dieci anni con trecento persone da 35 paesi differenti. H a i o r m a i u n ' e s p e - rienza di quasi 25 anni. Come è cambiato lavora- re nel settore dell'ani- mazione? Da donna di nazionalità straniera non sempre le cose sono state facilissime per me, ho dovuto fare molte battaglie in ambito lavorati- vo in questi ultimi vent'anni, anche quando mi trovavo in Italia. Il tuo essere italiana come ti ha distinto nel tuo lavoro? Prima di tutto l'accento mi ha sempre distinto! Devo dire che come italiana sono sempre stata ben vista. Noi abbiamo un modo di fare molto caloroso e protettivo, che piace e che ci aiuta a interagire con le persone. Q u a l i s o n o s t a t i g l i ostacoli invece? Il fatto di non avere la p a d r o n a n z a d e l l a l i n g u a inglese in quanto straniera a volte è stato un ostacolo. Credo però che ognuno di noi debba cercare di com- pensare in qualche modo; io ad esempio quando facevo le p r e s e n t a z i o n i d i q u a l c h e storia e non mi veniva una parola in inglese, mettevo subito un effetto sonoro così che si capisse in ogni caso! A livello artistico cosa ti ha ispirato? Sono cresciuta negli anni '70 guardando i cartoni ani- mati giapponesi, all'epoca ancora in un televisore in bianco a nero. Ho da sempre amato Hayao Miyazaki fin dai suoi primi cortometraggi nel '92, '93. Ma ho amato molto anche i classici Disney c h e a s c u o l a h o s t u d i a t o fotogramma per fotogram- ma. Hai avuto un momen- to in cui hai capito che avresti voluto fare del disegno il tuo mestiere? Ho avuto le idee chiare solo verso i 18 anni. Sapevo c h e a v r e i f a t t o q u a l c o s a legato al disegno ma il lavo- ro nell'animazione è capita- to per caso. Nel 1991 prima di iniziare una scuola di gra- fica pubblicitaria ero a una cena con una amica di mia m a d r e c h e m i s u g g e r ì d i seguire un corso di anima- zione. All'epoca dipingevo c h i t a r r e e f a c e v o s e r v i z i fotografici con Elio Fiorucci che era rimasto molto colpi- to da queste mie creazioni e mi aveva ingaggiato. Quindi sono arrivata alla scuola di animazione con le mie chi- tarre dipinte. Dopo un mese di studio ho capito che quel- lo sarebbe stato il mio per- corso. C o m e è s t a t o p e r t e arrivare in America? A l l ' e p o c a L o s A n g e l e s r a p p r e s e n t a v a l a m e c c a dell'animazione. Ora le cose sono cambiate e si lavora in animazione in molte altre parti del mondo, ma certo non mi aspettavo che sarei rimasta e che avrei messo su famiglia qui, anche se il mio desiderio era in ogni caso quello di restare. Cosa ti ha insegnato lavorare qui? L'importanza di lavorare i n t e a m . I n I t a l i a s i a m o molto creativi ma più confu- sionari, qui i ruoli sono ben definiti. A livello tecnico ho l a v o r a t o c o n i m i e i i d o l i d e l l ' a n i m a z i o n e c o m e W a r r e n F r a n k l i n e D a v e R o s e m b a u m . H o t r o v a t o anche più apertura verso il mio essere donna e il venire c o n s i d e r a t a e q u a m e n t e a p a r i t à d e i m i e i c o l l e g h i uomini. C o n s i d e r a t o t u t t o quello che hai già con- quistato, quale è il tuo sogno per il futuro? Ho un paio di film che ho scritto e che mi piacerebbe realizzare. Uno è ambientato a Venezia e un altro è un film che al momento è in sviluppo e ha un tema molto f o r t e : p a r l a d e l l a Z o h r a O r c h e s t r a , u n ' o r c h e s t r a afghana di sole donne che dopo il ritorno dei talebani v o r r e b b e r o r i p o r t a r e l a musica nel loro paese. Mila, la protagonista del corto realizzato da Cinzia Angelini, al quale l'artista è molto legata (Photo: Cinzia Angelini) L'animatrice italiana Cinzia Angelini alla regia di un film di animazione LA COMUNITÀ DI LOS ANGELES