L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-22-2021

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1395671

Contents of this Issue

Navigation

Page 2 of 39

battaglia per i diritti degli afroamericani conquistava la ribalta internazionale. Furono espulsi dal villaggio olimpico, compromisero la carriera, ma il loro gesto è rimasto nella storia. Oggi, 53 anni dopo, sembra di essere tornati al punto di partenza. Ma gli ideali che nacquero in quel 1968, quando tanti ita- liani cercarono di nuovo la via dell'America per ripartire, sono alla base di un mondo che ha imparato a dialogare, a comunicare, a parlarsi per valorizzare le differenze e superare le barriere. In fondo, il barone Pierre de Coubertin nel lontano 1896 inaugurando a d A t e n e i p r i m i G i o c h i Olimpici dell'era moderna, aveva in mente proprio que- sto. Potrebbe essere l'occasio- ne per non disperdere il suo insegnamento. NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 22 LUGLIO 2021 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | " Lo sport segna in ma- niera indelebile la sto- ria delle nazioni e ogni generazione ha i suoi ricordi". Il premier ita- liano Mario Draghi ricevendo a Palazzo Chigi gli azzurri neo- campioni d'Europa ha fatto qualche esempio: "La Coppa Davis del '76. L'urlo di Marco Tardelli nella finale dell'82. Il record del mondo a Città del Messico di Pietro Mennea sui 200 metri piani. Francesca Schiavone e Flavia Pennetta che vincono sui campi del Roland Garros e di Flushing Meadows. I secondi posti della nazionale di calcio ai Mondiali del '94 e agli Europei del 2000, fino al trionfo nella notte di Berlino" nel 2006: l'Italia è campione del mondo, uno dei momenti più belli del calcio italiano. Potremmo citare molti altri atleti, molti altri ricordi di popolo, una serie lunghissima di immagini che hanno segna- to la memoria nazionale. Quel che è certo è che ogni vittoria ha un significato diverso se dietro non c'è solo l'emozione del singolo, il successo perso- nale dell'atleta, il record in gara ma l'afflato collettivo, il f i a t o s o s p e s o d i t u t t a u n a nazione che tifa con un solo battito di cuore. Poi, se la vit- toria arriva dopo mesi di dolo- re, paura, restrizioni e fatica, ha un sapore più intenso: sa di riscatto e rivincita. Fu così nel 1936, a Berlino: contrariamente ad ogni prono- s t i c o , l a g i o v a n e I t a l i a d i Vittorio Pozzo (il Ct dei primi due Mondiali vinti dall'Italia nel 1934 e nel 1938, oltre a due Coppe Internazionali, un tro- feo che anticipò gli attuali Europei), vinse la medaglia d'oro, prima e unica nella sto- ria del calcio italiano, battendo una rivale storica: l'Austria. H i t l e r a v e v a v o l u t o l e Olimpiadi per usarle come eccezionale strumento di pro- paganda. Organizzazione e impianti monumentali. Un trionfo di potenza. Ma Jesse Owens, 23 anni dell'Alabama, nero come l'ebano vinse l'oro di 100, 200, salto in lungo e staffetta: uno schiaffo orgo- glioso alle famigerate teorie ariane. E fu così anche 53 anni fa. Il 1968 segnò in tutto il mondo un punto di non ritorno. Una rivoluzione culturale, sintesi di voglia e necessità di cambia- mento, una pentola a pressio- ne di speranze, sogni, illusioni, tragedie sociali come l'assassi- nio di Martin Luther King sim- bolo dell'integrazione nera nella società americana, e trionfi collettivi come il primo viaggio spaziale con equipag- gio umano a raggiungere la Luna: l'Apollo 8 orbitò dieci volte in 20 ore attorno al satel- lite dopo il lancio del 21 dicem- bre 1968. Calcisticamente, le grandi vittorie azzurre sono sempre a r r i v a t e d o p o m o m e n t i d i grande difficoltà. Il trionfo nel Mundial di Spagna '82 rappre- sentò per molti la fine degli anni di Piombo, dopo tre lustri di bombe, sparatorie, rapi- menti che misero in ginocchio innanzitutto il morale di un popolo. Ventiquattro anni dopo, la coppa alzata nel cielo di Berlino voleva in qualche modo cancellare gli scandali che avevano travolto il calcio italiano. In questo senso, Tokyo può essere l'ideale continuazione delle Notti magiche regalateci dagli Azzurri del calcio. Una vetrina tutta televisiva e onli- n e , d a l m o m e n t o c h e i l Giappone è tra i Paesi che più faticano a liberarsi dall'onda lunga della pandemia, e le notizie di contagi nel villaggio olimpico non fanno ben spera- re per le prossime settimane. Ma se tutto andrà bene, l'Olimpiade giapponese potrà rappresentare il riscatto, alme- no in termini di visibilità, per quegli atleti che faticano ogni giorno in sport dove non si vedono i miliardi del pallone ma si sfidano per una gloria che diventa collettiva solo ogni quattro anni. Gli schermidori italiani, che nei 125 anni di storia dei Giochi ci hanno regalato, guarda caso, 125 medaglie di cui 49 d'oro (ben più del calcio che si ferma a un oro e due bronzi). I ciclisti e gli atleti del tiro a volo, le pallavo- liste di Paola Enogu (figlia di emigranti nigeriani, simbolo di diversità e anche doppiatrice di Sognaluna in Soul, film d'a- nimazione della Disney-Pixar), a cui quest'anno è stata conse- gnata la bandiera da portare nella cerimonia inaugurale. I ragazzi del basket che dopo una finale epica ritornano ai Giochi dopo 17 lunghissimi anni e una serie infinita di delusioni, le ginnaste che non smettono di sorprendere, i gio- vani dell'atletica sempre più m u l t i c u l t u r a l e c h e d a g l i Europei di Tallin sono tornati c o n 1 3 m e d a g l i e , m a i c o s ì t a n t e , a r a p p r e s e n t a r e , un'Italia che cambia e vuole s f r u t t a r e t u t t e l e e n e r g i e migliori. Anche oggi siamo alle soglie di una rivoluzione, perché dopo il Covid il mondo non sarà più lo stesso. Cambierà il modo di spostarci, di movi- mentare le merci. Di comuni- c a r e e d i s t a r e i n s i e m e . Difficile frenare, contenere, l i m i t a r e l a n o s t r a n a t u r a sociale ma tutto sarà diverso. Come dopo il 1968, l'anno in c u i v i n c e m m o l ' u l t i m o Europeo di calcio prima del trionfo di Wembley. Il mondo stava cambiando sotto gli occhi di quei ragazzi ancora figli del boom che stava esau- rendo la sua spinta, e che di lì a poco avrebbe conosciuto l'a- marezza dell'Austerity. L o s t e s s o a n n o d e l l e O l i m p i a d i d i C i t t à d e l Messico, la repressione nel sangue della rivolta degli stu- denti in cui per poco non ci rimise la pelle Oriana Fallaci. Le Olimpiadi del pugno rivol- to al cielo di Tommy Smith e John Carlos dopo la finale dei 200 metri, nei giorni in cui la La memoria collettiva dei trionfi italiani tra sport e rivoluzioni Meranotours@att.net Direct: 818-907-8408

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-7-22-2021