L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-27-2013

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GIOVEDÌ  27  GIUGNO  2013 La Vignetta della Settimana La nostra Raffa nazionale di Renzo Badolisani L'Italo-Americano PAGINA  3 Un negozio su tre non fa scontrini. Ma contro l'evasione niente più segreto bancario Il G8 ha lanciato un messaggio chiaro contro l'evasione fiscale ma in Italia il contrasto è quasi impari se un esercizio commerciale su tre continua a non emettere scontrini o ricevute fiscali. I controlli su bar, negozi, ristoranti messi in atto dalla Guardia di Finanza hanno confermato un trend noto: in 5 mesi su 166.737 controlli complessivi fatti da gennaio a maggio, il 33% degli esercenti è risultato irregolare. Fanno forse più impressione i 5,5 miliardi di evasione fiscale internazionale sottratti all'Erario italiano. Sono stati recuperati dopo essere stati portati all'estero con manovre che vanno dalla falsa residenza al transfer pricing, dalle società sconosciute al fisco e con una finta residenza all'estero ma l'attività in Italia alle truffe con false fatturazioni realizzate con scatole vuote in altri Paesi. In pratica un miliardo al mese viene nascosto al fisco italiano e portato all'estero. Il tutto mentre continuano sprechi e abusi nella pubblica amministrazione, truffe agli enti assistenziali e previdenziali o nell'erogazione di incentivi pubblici a sostegno delle attività industriali, infrastrutturali e di sfruttamento delle energie rinnovabili. Proprio per cercare di contra- Il 33% degli esercizi commerciali controllati è risultato irregolare stare le irregolarità, da questa settimana, banche e società finanziarie dovranno trasmettere all'Agenzia delle Entrate identificativi e movimenti di tutti i rapporti finanziari dei contribuenti italiani con le banche e gli intermediari. I primi movimenti da comunicare sono quelli relativi al 2011. Da ottobre l'analisi dei dati dei conti correnti e la loro movimentazione farà automaticamente scattare l'accertamento fiscale, cosa che finora era possibile solo in una seconda fase, per accertare il sospetto degli ispettori fiscali. Analizzando il flusso delle informazioni, l'Agenzia potrà individuare quei contribuenti a maggior rischio di evasione sui quali far partire gli accertamenti. Considerato che le comunicazioni riguarderanno tutti i rapporti bancari e finanziari intrattenuti con i clienti ovvero conti correnti, conti di deposito, depositi a risparmio, carte di credito, gestioni patrimoniali, fondi comuni, fondi pensione, derivati, garanzie, acquisto o vendita di oro e gioielli e addirittura le cassette di sicurezza c'è chi parla della norma come la fine del segreto bancario. L'automobile? Quasi meglio non averla: l'assicurazione in Italia è la più cara d'Europa LA PIÙ AMATA DAGLI ITALIANI Come ogni anno il cellulare era staccato: ci sono persone che, quando arriva, hanno poca voglia di festeggiare il proprio compleanno. Figurarsi stavolta, il giorno dei 70 anni. E così Raffaella Carrà, cantante, diva, show-girl, conduttrice televisiva, autrice e quant'altro, si è imbarcata, con congruo anticipo, prima della ricorrenza, per le Filippine, una delle terre che ama di più se non altro per aver adottato a distanza decine di bambini. Gli avranno raccontato, al ritorno, gli amici più cari gli approfondimenti andati in scena sulla Tv pubblica, le tv a pagamento, le radio, i giornali e le riviste. Perché i 70 anni compiuti da una autentica signora dello spettacolo italiano testimoniavano il passaggio di un'epoca. Auguri, Raffaella, allora, nata nel giugno del '43, a Bologna, nel periodo, ovvero, in cui la guerra, con le sue storture, entrava nella sua fase più cruenta. Subito trasferitasi a Bellaria, in Romagna: chissà se proprio la classica allegria della gente che vi abita non abbia modellato il suo carattere di vera istriona dello spettacolo. Ha iniziato a fare cinema. Poi teatro. Imponendosi come cantante e show-girl. Al fianco del presentatore Corrado Mantoni in tanti, applauditissimi spettacoli della tv di Stato. E poi le canzoni (da "Rumore" a "Tanti auguri", passando per il mitico e irripetibile "Tuca tuca", in cui mostrava impenitente – era la fine degli anni Sessanta – il suo ombelico a tutta l'Italia davanti alla tv), che restavano in testa, per il brio e l'allegria che emanavano, a coloro che crescevano e diventavano adulti. Raffaella Carrà ha sfondato dappertutto: in Italia, in tv, sui palchi estivi, nelle tourneè in Sudamerica, in Spagna, nell'ambito di fortunatissime trasmissioni della tv. Tre grandi amori in una vita di superbe soddisfazioni professionali: l'allora calciatore della Juventus Stacchini, l'autore e regista televisivo Boncompagni, fino all'idillio che dura da oltre vent'anni con il coreografo Sergio Japino. Un suo grande cruccio? Non aver avuto un figlio. Due nipoti che l'adorano, attualmente, ma che certo non possono surrogare ciò che non è stato. Settant'anni per Raffaella, capace di valorizzare – solo con la sua presenza e la sua grinta da primadonna – il palinsesto di mezzogiorno della Tv di Stato, solitamente appannaggio di telefilm e documentari. Tutto ciò che ha toccato lo ha trasformato in oro, Raffaella. Facendo fortuna pure come testimonial pubblicitaria, ingaggiata da un'azienda di cucine al motto de "la più amata dagli italiani". Ha tenuto compagnia, di mattina o di sera, ad anziani e anziane. Facendo crescere, con le note impetuose dei suoi motivi, diverse generazioni. Ha fatto faville in Spagna, diventando una delle artiste più apprezzate. Nessuno è stato in grado, la scorsa settimana, di raggiungerla telefonicamente e dirle, semplicemente, "tanti auguri". Raffaella era dall'altra parte del mondo, ripensando, con malinconia, forse, a una vita lavorativa vissuta da predestinata. L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato auspica una "indispensabile" riforma del settore assicurativo. Nell'annuale relazione in Parlamento il presidente Giovanni Pitruzzella ha puntato il dito contro l'Rc Auto, l'assicurazione obbligatoria per i rischi connessi ad eventuali danni causati dalla circolazione di autoveicoli sulla strada. Oltre ad aver accertato che il premio medio in Italia è più del doppio di quello pagato in Francia e in Portogallo, che supera quello tedesco dell'80% e quello olandese di quasi il 70%, è contestabile un costo eccessivo delle polizze. Di fatto l'Antitrust ha confermato Giovanni Pitruzzella quanto già rilevato da Adusbef e Federconsumatori, due associazioni a tutela dei consumatori: tra il 1994 e il 2012 il premio medio è passato da 391 a 1.350 euro. Tariffe che causano anche evasione: in Italia risulterebbero circolare 4 milioni di auto senza tagliando pagato. E se da un lato le compagnie assicurative non hanno incentivi a ridurre i costi, mancando un'effettiva concorrenzialità, le polizze Rc auto continuano a costare di più e quelle italiane finoscono per risultare le più costose in Europa. Il presidente dell'Antitrust Pitruzzella ha così chiesto al Parlamento di intervenire dando un taglio sociale a una riforma definita necessaria: "Con la crisi la concorrenza diventa centrale non solo per la crescita ma anche perché è una leva per ridurre le diseguaglianze".

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