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GIOVEDÌ 5 AGOSTO 2021 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | 15 " Nessun poema fu mai scritto da un bevitore d'acqua" ~ OrazioRoma, l'a- mata Città Eterna, h a c o n t r i b u i t o m o l t o a l mondo moderno. Pensateci: innovazione architettonica, modelli di governo, strade, il c a l e n d a r i o g i u l i a n o , a r t e straordinaria, cemento... l'e- lenco è lungo. Ma forse il lascito più duraturo (e forse il più apprezzato) è il contributo dell'antica Roma all'arte del vino. L'amore di Roma per il v i n o h a r a d i c i p r o f o n d e . Intrecciata come i viticci di una vite, la cultura romana è stata inseparabile dal vino a l m e n o s i n d a i t e m p i dell'Impero, se non prima. Potete immaginare di gustarvi una forchettata di fumante pasta alla gricia mentre guardate il Colosseo... senza un bicchiere di vino in mano? Certo che no. "Nulla di più eccellente e di più prezioso del vino f u m a i c o n c e s s o a g l i u o m i n i d a u n D i o " ~ Platone Se le prime annotazioni sul vino e sulla produzione di vino risalgono a più di seimila anni fa, possiamo ringraziare gli antichi Greci per aver pian- tato le prime viti sul suolo ita- liano. Senza alcuna intenzione altruistica, l'idea era quella di incrementare la disponibilità di vino per l'amore, la guerra e tutto il resto. La viticoltura f i o r ì . Q u a n d o i l r e g n o d i Alessandro fu conquistato e l'Impero Romano iniziò a pro- sperare, l'amore del popolo per il succo fermentato era già b e n c o n s o l i d a t o . C o m e i l dominio romano e il commer- c i o s i d i f f u s e r o i n t u t t o i l mondo occupato, così fecero i vigneti. Le talee piantate e curate con attenzione dai sol- dati conquistatori trovarono t e r r e n o f e r t i l e n e l l e a r e e dell'Europa occidentale ora f a m o s e p e r i l b u o n v i n o . Potete brindare a un soldato romano la prossima volta che vi godrete quel bicchiere di lussurioso Bordeaux o di viva- ce Pinot. Se gran parte dell'arte di fare il vino oggi può rivendica- re diritti ancestrali sull'antica Roma, i vitigni originali sono stati in gran parte persi nei secoli successivi. Attraverso una collaborazione visionaria tra il Parco Archeologico del Colosseo (PArCo) e la Cantina Cincinnato, un particolare vitigno sta trovan- do nuova vita nell'antico suolo del Palatino. "L'agricoltura è l'atti- v i t à m o r a l m e n t e p i ù degna del cittadino roma- no" ~ Catone il Vecchio Seguendo le orme di Plinio, Catone e altri grandi pensato- ri che celebravano le fatiche d e l l a t e r r a , C a n t i n a Cincinnato è nata nel 1947 c o m e c o o p e r a t i v a e t i c a . Situata a Cori, piccola città a circa 30 miglia a sud-est di Roma, la cooperativa consiste oggi in 105 famiglie che colti- vano 550 ettari di terra. I membri condividono la pas- sione per i metodi biologici, la conservazione della cultura e la rigenerazione dei vitigni autoctoni come il Bellone e il Nero Buono. Infatti, il nome stesso onora un venerato dit- t a t o r e r o m a n o , L u c i o Quinzio Cincinnato (519 a.C. - 430 a.C.), che dopo il pensionamento evitò le ric- chezze e la regalità di Roma per tornare a lavorare la terra vicino all'odierna Cori. Il Parco Archeologico del Colosseo (qui indicato come PArCo) esiste solo dal 2017, ma ha uno spirito affine ai valori di conservazione della cultura e del patrimonio di C i n c i n n a t o . I n poche parole, la missione principale del PArCo è quella di fungere da custode del cuore storico di Roma. I confini del Parco includono i terreni su cui si trovano i tesori del Colosseo, il Foro Romano, il Palatino, il Circo Massimo, e ogni altro pezzo inestimabile di pro- prietà immobiliare in quest'a- r e a : i m p e g n o r i l e v a n t e . Insieme alla conservazione e al miglioramento, PArCo si sforza anche di creare legami tra la cultura romana antica e la Roma di oggi. La direttrice del parco Alfonsina Russo sceglie il termine "operazione etica" per definire l'obiettivo di aumentare la consapevolez- za del pubblico attraverso mezzi come i laboratori edu- cativi, la tecnologia interatti- va, e di offrire ai visitatori esperienze di prima mano che r i p o r t a n o i n v i t a l ' a n t i c a Roma. È stata l'idea condivisa di un'esperienza concreta capace di collegare il vecchio al nuovo che ha aperto la porta alla Cantina Cincinnato per dare vita a una nuova entusia- smante - o forse "rinnovata" - collaborazione con PArCo. P e r c h é n o n r i l a n c i a r e u n v i g n e t o d i c u l t i v a r originali/storiche nel suolo del Palatino? "Abbiamo un lega- me duraturo con Roma... in particolare con le sue origini agricole", osserva il presidente di Cincinnato Nazzareno Milata. "Per noi coltivare sul Palatino non significa solo produrre vino, ma cultura". "Il vino è la luce del sole tenuta insieme dal- l'acqua" ~ Galileo I n l i n e a c o n l ' o b i e t t i v o dell'autenticità, è stata scelta l'antica cultivar Bellone . L'uva verde-oro brillante era ampiamente coltivata in tutte le province romane e dava un vino brillante e altamente b e v i b i l e . A n c h e P l i n i o i l Vecchio fa menzione dei meri- ti di questo frutto, riferendosi ad esso come "uva pantasti- ca". Se il suo nomignolo fosse il risultato della buccia sottile, simile al pane (panem è il lati- no per pane) o prediletto per essere abbinato al pane, non lo sapremo mai! Comunque, la scelta del Bellone è appro- priata, e onora piacevolmente l'obiettivo di riportare un pro- dotto autentico ai suoi legami a n c e s t r a l i c o n l a c u l t u r a romana. Il giovane vigneto si esten- de su un'area del Palatino c o n o s c i u t a c o m e V i g n a Barberini, il nome è un retag- gio del XVII secolo quando la famiglia Barberini aveva qui u n a m p i o g i a r d i n o . Attualmente, la prima vinifi- cazione del Bel l one r isal e almeno a tre anni fa. Mi spia- ce, però: non potrete com- prarne una bottiglia dalla v o s t r a e n o t e c a p r e f e r i t a . T u t t a v i a , p o t r e s t e e s s e r e abbastanza fortunati da berne almeno un sorso, dato che PArCo ha in programma pro- grammi educativi in loco sulla viticoltura romana, la produ- zione di vino, e sì... degusta- zioni. "Incarnerà il valore innovativo del progetto del P a r c o A r c h e o l o g i c o d e l Colosseo, trasmettendone i suoi valori più profondi in una veste liquida e fragrante", afferma Milata. L ' i m p e g n o d e l v i g n e t o Bellone, infatti, completa la v i s i o n e d i q u e l l i c h e l a Naturalis Historia di Plinio esaltava come simboli della cultura romana: Ficus, Oleum et Vitus. Oltre al nuovo vigne- to, PArCo sostiene la coltiva- zione di 189 ulivi all'interno dei suoi terreni, così come un'attività di apicoltura. I tre progetti sottolineano l'impor- tanza dell'agricoltura nell'anti- ca Roma, oltre a facilitare le opportunità di educazione culturale. I raccolti di questi programmi non saranno ven- duti commercialmente, ma si spera che siano un legante tangibile con le ricchezze della cultura romana, sia antica che moderna, messe a disposizio- ne dei visitatori in questo straordinario contesto storico. Viti antiche trovano nuova vita nel Foro Romano Strada che porta al Colle Palatino, dove la tradizione vuole che i Romani coltivassero la vite (Photo: Pablo Boris Debat/Dreamstime) NEWS & FEATURES PERSONAGGI