L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-19-2021

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GIOVEDÌ 19 AGOSTO 2021 www.italoamericano.org 7 L'Italo-Americano IN ITALIANO | trale per portare cure medi- co-chirurgiche di elevata qualità e gratuite alle vitti- me delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Inizia dal genocidio del Ruanda, poi è la volta della Cambogia, quindi si sposta in Afghanistan dove apre un centro chirurgico ad Ana- bah, nella Valle del Panshir. Proprio quell'Afghanistan tornato prepotentemente s u i q u o t i d i a n i d i t u t t o i l m o n d o , d o v e E m e r g e n c y o g g i v a n t a , a d i s p e t t o d i mille difficoltà, tre ospedali, un centro maternità e una r e t e d i 4 4 p o s t i d i p r i m o soccorso. Il giorno in cui inaspetta- tamente muore in Norman- dia, esce sul quotidiano La Stampa il suo ultimo artico- l o " C o s ì h o v i s t o m o r i r e Kabul", manifesto e analisi m o r a l e d i c u i r i p o r t i a m o solo una breve ma intensa c i t a z i o n e : " H o v i s s u t o i n Afghanistan complessiva- m e n t e 7 a n n i : h o v i s t o aumentare il numero dei feriti e la violenza, mentre il Paese veniva progressiva- mente divorato dall'insicu- r e z z a e d a l l a c o r r u z i o n e . Dicevamo 20 anni fa che questa guerra sarebbe stata un disastro per tutti. Oggi l'esito di quell'aggressione è sotto i nostri occhi: un falli- m e n t o d a o g n i p u n t o d i vista. Oltre alle 241 mila vit- time e ai 5 milioni di sfolla- ti, tra interni e richiedenti asilo, l'Afghanistan oggi è un Paese che sta per preci- pitare di nuovo in una guer- ra civile….E soprattutto è un Paese distrutto, da cui chi può cerca di scappare anche se sa che dovrà patire l'in- ferno per arrivare in Euro- pa….". Il viaggio umanitario di Emergency prosegue. Ugan- d a , I r a q , E r i t r e a , S i e r r a Leone dove scoppia l'epide- m i a d i E b o l a , Y e m e n . E a n c o r a A l g e r i a , A n g o l a , Palestina, Nicaragua, Sri Lanka e poi il Sudan, dove r e a l i z z a i l p r i m o c e n t r o totalmente gratuito in Afri- ca. La ong riconosciuta part- ner delle Nazioni Unite, non si limita a costruire ospedali e portare alte specializzazio- ni mediche in 19 Paesi, si fa carico dell'emergenza sani- taria causata dal Covid per- sino in Italia, dove mette a d i s p o s i z i o n e a m b u l a t o r i mobili e offre assistenza da Brescia a Napoli, da Mar- ghera a Castel Volturno, da Sassari a Palermo. L'ultimo suo grande progetto interna- zionale è in Uganda, dove la mortalità infantile sotto i cinque anni è 10 volte più alta che in Italia (49 morti ogni 1.000 nati) e dove apre un centro di chirurgia che ambisce a diventare punto di riferimento per tutto il continente. Coinvolge Renzo Piano: "Mi piace pensare all'Africa come un laborato- rio per il futuro e non solo come uno scenario di soffe- renza e di guerre dimentica- te. Gino Strada – ha detto l'archistar all'Ansa lo scorso aprile - mi ha sempre chie- sto di disegnare un ospedale ' s c a n d a l o s a m e n t e b e l l o ' . Parla dello scandalo della bellezza perché per certe p e r s o n e è u n o s c a n d a l o offrire bellezza ed eccellenza a tutti, in particolare ai più svantaggiati ed emarginati". Leader carismatico e coe- rente. Uomo dall'impegno umanitario autentico. Col suo modus operandi e il suo carattere, ha portato Emer- gency in molte realtà marto- riate elaborando insieme ad a l c u n i P a e s i a f r i c a n i i l "Manifesto per una medici- na basata sui diritti umani" per rivendicare una sanità basata sull'equità, sulla qua- lità e sulla responsabilità sociale. Ma ha anche sem- pre chiesto agli italiani un impegno concreto per met- t e r e a l b a n d o l e m i n e antiuomo e sostenere cam- pagne per fermare le guerre. "Pappagalli verdi. Crona- che di un chirurgo di guerra (1999) e "Buskashì. Viaggio d e n t r o l a g u e r r a ( 2 0 0 2 ) " sono tra le letture più inten- se che abbia mai fatto. Il c h i r u r g o c h e h a o p e r a t o migliaia di persone, ferite da p r o i e t t i l i , f r a m m e n t i d i bombe o missili scrive con coraggio, racconta la guerra e l'orrore delle mine antiuo- mo "travestite" da giocattoli in modo che i bambini le p o s s a n o r a c c o g l i e r e , p e r rimanere mutilati per sem- pre. "Armi progettate non per uccidere, ma per inflig- g e r e o r r i b i l i s o f f e r e n z e a bambini innocenti, ponendo a c a r i c o d e l l e f a m i g l i e e d e l l a s o c i e t à u n t e r r i b i l e peso. Ancora oggi quei bam- bini sono per me – ha detto r i c e v e n d o i l R i g h t L i v e - lihood Award 2015, il 'pre- mio Nobel alternativo' che dal 1980 onora e sostiene chi 'offre risposte pratiche ed esemplari alle sfide più urgenti' dei nostri giorni - il simbolo vivente delle guerre contemporanee, una costan- te forma di terrorismo nei confronti dei civili". La mia storia con Emer- gency è nata un po' per caso ma è presto diventata una scelta convinta. Ho incon- t r a t o G i n o S t r a d a p e r l a p r i m a v o l t a a O r v i e t o , durante la presentazione del raduno nazionale di Emer- gency. Quando mi avvicinai a lui e a sua moglie per fare alcune domande, fui subito accolto da due persone che non volevano che si creasse a l c u n a d i s t a n z a t r a n o i . Gino Strada era questo. Un medico in primissima linea, una coscienza critica che aveva scelto di stare sotto i riflettori per nome dell'uma- nità ferita e allo stesso un uomo della porta accanto. Da semplice volontariato, e n t r a r e i n E m e r g e n c y diventò presto un bisogno, un impegno costante, mai segnato dalla fatica ma ali- mentato da tanta voglia di partecipare al cambiamento e dalla certezza di far parte di un gruppo di ragazze e r a g a z z i c h e s i t r o v a v a n o ogni mercoledì sera per ali- m e n t a r e e c o s t r u i r e u n domani migliore. In pochi m e s i m i s o n o r i t r o v a t o a parlare nelle scuole di ciò che accadeva nei vari teatri di guerra, incapace di tratte- nere le lacrime quando per la prima volta sentii le urla dei bambini traumatizzati d a l l e m i n e a n t i u o m o c h e avevano tolto loro per sem- pre un arto o la vista. Io raccontavo, ma Emer- gency e Gino Strada erano accanto a quei bambini, per aiutarli. I suoi medici sono ancora là per ricostruire un futuro. Per infondere la spe- ranza che l'umanità non è solo una macchina di morte che fa piovere bombe dal cielo, ma uno sguardo genti- le che li vuole far uscire dal b u i o d e l l a s o f f e r e n z a . I l gruppo veneziano di cui feci parte, guidato dallo storico fondatore Carlo, crebbe in p o c h i m e s i , a p r e n d o l a porta della nostra sede a v o l o n t a r i d i t u t t e l e e t à . Ogni attività fatta per Emer- gency non era un sostare davanti a uno stand per rac- cogliere fondi, era parlare c o n l a g e n t e , r a c c o n t a r e progetti, portare testimo- nianze. Condividere princi- pi. Siamo andati avanti così per anni realizzando tanti progetti importanti anche insieme a Gino Strada, che nel frattempo aveva preso casa proprio a Venezia con la moglie. E in laguna, due anni fa, alla 76. Mostra del Cinema, è stato presentato il docu- m e n t a r i o " B e y o n d t h e B e a c h : T h e H e l l a n d t h e Hope", incentrato sul lavoro di Emergency e la brutalità della guerra. Il regista Grae- me Scott: "Siamo stati testi- moni diretti di dolore e sof- f e r e n z a i n c i r c o s t a n z e tragiche e dell'umiltà e della gentilezza eccezionali delle persone che lavorano con Emergency, che si consacra- no ad aiutare chi ne ha biso- gno". NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ G Continua da pagina 5 C Gino Strada nel 2010, al 9° Incontro Nazionale di Emergency, a Firenze (Copyrighted work available under Creative Commons license. Author: Matteo Masolini. License: CC BY-SA 2.0)

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