L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-19-2021

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25 GIOVEDÌ 19 AGOSTO 2021 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | Q u a l è l a c o s a migliore che si può fare dopo un pasto glo- rioso, quando un po' di roba buona rimane ancora nel piatto, ma non è abbastanza per una forchet- tata completa? Semplice! Si prende un pezzo di pane e si fa la scarpetta. La "scar- petta" è forse il più famoso atto culinario di sfida che il nostro Paese conosca, perché non è del tutto accettabile quando si tratta di buone m a n i e r e , e p p u r e t u t t i l o fanno senza preoccuparsi del mondo. Forse per il nostro naturale senso di ribellione, forse perché i nostri nonni ci hanno sempre detto che non si spreca niente, nemmeno una goccia di sugo, o forse p e r c h é n o n c ' è n i e n t e d i meglio del pane intinto in qualcosa di gustoso: qualun- que sia la ragione, fare la s c a r p e t t a - c h e è , p e r i pochissimi che non lo sanno, raccogliere il sugo rimasto in un piatto con un pezzo di pane - è una delle attività preferite in Italia. La verità è che non si sa bene da dove venga l'abitudi- ne, né l'origine dell'espres- sione, ma una cosa è certa: stiamo parlando di una tra- dizione vecchia quanto l'Italia. Alcuni dicono che f a r e l a s c a r p e t t a h a u n a natura poetica, anche se in un certo senso rude: è una metafora dell'azione tipica delle scarpe che indossiamo che, con la loro suola, raccol- gono tutto ciò che si trova per strada, proprio come il pane raccoglie tutto ciò che si trova nel piatto. Anche altri trovano la connessione con le scarpe, ma in modo diverso, più visivo, e paragonano il pezzo di pane spostato nel piatto con un dito a una scar- pa con una gamba che spor- ge. C'è anche una terza teoria, meno colorita, secondo la quale fare la scarpetta non ha niente a che vedere con le scarpe, ma piuttosto con la parola scarsetta, o povertà. Quando si è poveri, ci si deve arrangiare con quello che si h a e n o n s i s p r e c a n u l l a , nemmeno le gocce di sugo o di olio d'oliva rimaste nel piatto a fine pasto: ecco per- ché il pane - alimento base della dispensa di ricchi e poveri - viene usato per rac- cogliere il tutto. C r e s c e n d o , m i è s t a t o detto che fare la scarpetta era maleducazione e che non dovevo farla in pubblico: questo - e sono sicura di non essere l'unica italiana a pen- sarla così - mi ha sempre col- pito come una specie di ossi- moro, dato che i miei genito- ri e i miei nonni erano, in realtà, quelli che mi imbocca- vano con grossi pezzi di pane intinti nel ragù "per essere sicuri che fosse buono" men- tre era ancora sul fuoco. Ma l'idea era proprio quella: se s e i a c a s a t u a , f a i p u r e e intingi, ma mai e poi mai fai una scarpetta al ristorante, o se sei a una cena. Di solito, ci veniva detto che il Galateo lo proibiva e che era scortese farlo in occasioni più formali. Tuttavia, molte persone dis- sentono da questa opinione sottolineando che, in realtà, il Galateo non dice completa- mente no alla scarpetta, ma semplicemente suggerisce di non usare le dita per muove- re il pane, ma una forchetta. La scrittrice ed esperta di buone maniere a tavola Elda Lanza ha un'opinione diver- sa. Nel 2017 ha dichiarato al G a m b e r o R o s s o c h e " L a scarpetta a tavola non si fa, è un gesto infantile che sporca le mani. Non parliamo, poi, di quelli che usano la forchet- ta infilzando il pezzo di pane per fare la scarpetta elegante! La scarpetta si fa in casa, ma se si è a un pranzo informale si può prendere un pezzo di pane e… intingerlo nel sugo. Durante un pranzo formale non si fa". Dobbiamo quindi dimen- ticare la nostra amata scar- petta al ristorante? Forse no, perché non tutti nel mondo dell'alta cucina sono d'accor- do con Lanza. Il defunto Gualtiero Marchesi, per esempio, era felice di vedere i suoi clienti pulire il piatto con un pezzo di pane, perché non c'era niente di meglio p e r l u i - e p e r g l i c h e f i n generale - che vedere i piatti p u l i t i t o r n a r e i n c u c i n a : significava che il cibo era stato apprezzato a fondo. Lo chef stellato Gianfranco Vissani è d'accordo: gli chef amano quando i loro ospiti fanno la scarpetta. Quindi, cosa dovremmo fare noi persone comuni? Beh, se fatta con grazia, non c'è niente di male nella scar- petta: alla fine, il buon cibo non è forse uno dei più gran- d i p i a c e r i d e l l a v i t a ? Godiamocelo allora. A pro- posito, vi chiederete quali sono i piatti migliori per una b u o n a s c a r p e t t a . B e h , l a verità è che tutto può essere r a c c o l t o c o n u n p e z z o d i pane, sempre che vi piaccia: naturalmente, i sughi per la pasta e il sugo di carne ven- gono subito in mente, ma non possiamo certo dimenti- care un buon condimento per insalata a base di olio d ' o l i v a o q u e l l e d e l i z i o s e salse al formaggio che servia- mo a volte con la polenta o gli gnocchi. Perché la scarpetta è crea- tiva, socialmente inclusiva e senza età. Tutti la possono fare e, secondo me, si può fare in tutte le occasioni: in fondo, cosa c'è di male in qualcosa che fa sorridere e allo stesso tempo fa i compli- menti allo chef? La scarpetta: una vera tradizione Italiana. Ma possiamo farla secondo il Galateo? (Photo: Wider View/Shutterstock) SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI La scarpetta, il modo italiano per dire "la cena era fantastica!"

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