L'Italo-Americano

italoamericano-digital-9-16-2021

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www.italoamericano.org 9 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 16 SETTEMBRE 2021 SOCIETÀ & CULTURA COSTUMI PATRIMONIO TERRITORIO S i t u a t a n e l l ' a n g o l o p i ù occidentale del Paese, la regione del Piemonte è conosciuta soprattutto per i suoi vini e il suo cibo. Patria di Barolo, Dolcetto, Barbera e N e b b i o l o , c o n o s c i u t i a livello internazionale, e di a l c u n i d e i f o r m a g g i p i ù d e l i z i o s i d ' I t a l i a - s o p r a t t u t t o s e p i a c c i o n o quelli di pecora e capra - spesso ci si dimentica che è anche un luogo di immensa bellezza naturale (ecco le A l p i e l e c o l l i n e d e l l e L a n g h e ! ) , d i g r a n d e interesse artistico (ad essere o n e s t i n o n c ' è n i e n t e i n Italia di così elegante come i l c e n t r o d i T o r i n o ) e d i s t o r i a ( è q u i c h e è s t a t a concepita l'Italia unita, non dimentichiamolo). La provincia di Cuneo, conosciuta localmente come la Granda, "la grande", a causa della sua estensione, è la patria del tartufo bianco e offre alcune delle viste più pittoresche sulle Alpi che si possano immaginare. Sono di solito scattate qui quelle foto idilliache e senza tempo di villaggi arroccati in cima a d o l c i c o l l i n e , c o n l e m o n t a g n e i n n e v a t e c h e abbracciano l'orizzonte. Perdonatemi se sembro di p a r t e q u a n d o p a r l o d e l Piemonte e de la Granda, ma è qui che sono nata e d o v e s o n o f e l i c e m e n t e t o r n a t a , d o p o m e z z a v i t a passata a lavorare all'estero e a viaggiare per il mondo: s a r ò a n c h e r u v i d a e n o i Cuneesi, con il nostro senso della discrezione, i nostri modi all'antica e la nostra s c o n t r o s i t à , s i a m o b e n lontani dai nostri simpatici e solari fratelli del Sud, ma n o n s i a m o c o s ì m a l e , credetemi. Siamo solo un gruppo di benevoli bisbetici. Quando si pensa alla mia r e g i o n e , c o m e d i c e v o , v e n g o n o i n m e n t e m o l t e cose, ma le cave di marmo non sono certo tra queste: q u e l l e c i s o n o s o l o i n Toscana, giusto? Sbagliato, p e r c h é l ' e s t r a z i o n e d e l m a r m o e d e l l a p i e t r a è u n ' a t t i v i t à e n o r m e n e l l a p r o v i n c i a d i C u n e o f i n d a l l ' e p o c a r o m a n a : diciamocelo, dove c'è una m o n t a g n a , c ' è q u a l c h e b u o n a p i e t r a c o n c u i costruire e scolpire. In particolare, è la zona del Monregalese, la parte sud-ovest della provincia, ad e s s e r e c o n o s c i u t a p e r l a qualità e la bellezza del suo marmo, utilizzato da secoli nell'architettura non solo in I t a l i a , m a a n c h e i n t u t t a Europa e nel mondo. Chi l'avrebbe mai detto? I ritrovamenti archeologici dimostrano che l'estrazione e l ' u s o d e l m a r m o l o c a l e erano già comuni in epoca romana. Quello colorato - nero, rosso, viola, giallo - d i v e n n e m o l t o p o p o l a r e s o p r a t t u t t o d u r a n t e i l periodo barocco, a partire dagli ultimi decenni del XVI s e c o l o e f i n o a l X V I I e XVIII. La pietra di Vico fu a m p i a m e n t e u t i l i z z a t a d a l l ' a r c h i t e t t o A s c a n i o Vitozzi a partire dal 1590 circa, quando la scelse per ristrutturare la cittadella di Mondovì, la più grande città del Monregalese e, poi, nel 1 5 9 7 p e r c o s t r u i r e e decorare il Santuario di V i c o f o r t e , dedicato alla Vergine del Monte Regalis, un esempio mozzafiato del primo barocco piemontese c h e v a n t a l a p i ù g r a n d e cupola ellittica del mondo e s o r p r e n d e n t i a f f r e s c h i trompe l'oeil. Durante il XVII secolo, i marmi monregalesi fecero la loro prima apparizione nel capoluogo regionale, e casa d e i S a v o i a : T o r i n o . I l marmo giallo di Frabosa fu usato nelle chiese di Santa M a r i a a l M o n t e , S a n t a Teresa, San Lorenzo e, più tardi nel XVIII secolo, nella Cappella di Sant'Umberto al C a s t e l l o d i V e n a r i a Reale, una delle residenze dei Savoia che fa parte del p a t r i m o n i o m o n d i a l e dell'UNESCO. Ed è, infatti, il XVIII secolo a segnare l'apice della popolarità del m a r m o m o n r e g a l e s e nell'arte e nell'architettura, soprattutto della sua varietà colorata, come il persichino della Val Casotto e della Val Corsaglia, che il seminale architetto barocco Filippo J u v a r r a ( 1 6 7 8 - 1 7 3 6 ) u t i l i z z ò i n g r a n p a r t e i n Piemonte - suoi sono, tra gli altri, la Basilica di Superga, a p p e n a s o p r a T o r i n o , Palazzo Madama a Torino, P a l a z z o S t u p i n i g i - e all'estero, in particolare il Palazzo Reale di La Granja de San Ildefonso, circa 50 m i g l i a a n o r d d i M a d r i d . N e l l o s t e s s o p e r i o d o d i v e n n e r o f a m o s i a l t r i m a r m i p r e z i o s i d e l l a provincia di Cuneo, anche se n o n s t r e t t a m e n t e m o n r e g a l e s i , t r a c u i l'alabastro di Busca e il b a r d i g l i o d i V a l d i e r i . T u t t a v i a , i l p i ù d i f f u s o rimase il bigio monregalese di Frabosa onnipresente in tutto il Piemonte. Nel XIX secolo, la fama dei marmi monregalesi era ben consolidata, al punto c h e u n o d e g l i e d i f i c i p i ù i c o n i c i - e p e r a l c u n i m i s t e r i o s i - d i T o r i n o , l a chiesa della Gran Madre d i D i o , f u i n t e r a m e n t e costruito con essi. L e n t a m e n t e , m a p r o g r e s s i v a m e n t e , s i a m o arrivati al XX secolo, quando i marmi monregalesi, più specificamente il Cipollino dorato estratto nelle Alpi M a r i t t i m e n e l l a z o n a d i Valdieri, hanno attraversato i confini dell'Italia per fare notevoli apparizioni in tutto il mondo, a Londra (County H a l l C o u n c i l C h a m b e r e Cattedrale di Westminster), a Sofia (Bulgaria, palazzo dell'Accademia Militare), a Tripoli (Libia, moschea Sidi H a m u d a ) , a B a n g k o k (Thailandia, Palazzo Reale), Buenos Aires (Argentina, P a l a z z o L e l o i r ) e A v a n a ( C u b a , P a l a z z o d e l Governo). O g g i i n p r o v i n c i a d i Cuneo operano 219 imprese n e l s e t t o r e d e l m a r m o e d e l l a p i e t r a , c h e comprendono tutti i tipi di attività, dall'escavazione ed estrazione all'intaglio e alla s c u l t u r a . Q u e s t e s o n o presenti in tutto il territorio, ma soprattutto nelle zone di Barge-Bagnolo e Alba, note rispettivamente per la pietra d i l u s e r n a e d i L a n g a . Attività commerciali meno conosciute per la regione, ma profondamente legate al t e r r i t o r i o , a l l a s t o r i a e sicuramente degne di nota. Un muretto a secco in pietra di Langa, tipica del Monregalese e di altre zone del Piemonte (Photo: Lucagal/Dreamstime) Un vicolo nel centro storico di Cuneo, in Piemonte (Photo: Gkuna/Dreamstime) La vita poco conosciuta del marmo e della pietra artistica del Piemonte

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