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www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 30 SETTEMBRE 2021 A lcuni anni fa, la poetessa Maria Mazziotti Gil- lan tornò alla sua altra passio- ne artistica: la pittura. Con- fidò alla sua amica e poetes- sa, Diane Di Prima, che non era sicura di sé nei suoi rinnovati tentativi pittorici. Di Prima le offrì un consiglio sagace. Fai quello che fai quando scrivi poesie: dipingi solo quello che senti. Questo non era solo un buon consiglio, ma era ovvio per Maria. Uno dei suoi colorati dipinti decora la c o p e r t i n a d e l s u o u l t i m o libro di poesie. All'interno, ci sono quelle poesie caratteri- stiche che Maria ha scritto per più di cinque decenni e in quasi venticinque libri. Per anni ha mantenuto un ritmo serrato: scrivere, pubblicare, dirigere il centro di poesia al Passaic College, curare la Paterson Review e gestire il programma di scrittura a B i n g h a m t o n , S U N Y . Viaggia in Italia, dove tiene letture, spesso nel suo ance- s t r a l e v i l l a g g i o m a t e r n o . Ogni anno dirige laboratori di poesia all'Università della Calabria. Il grande valore della sua poesia è che ha raccontato la vita degli italoamericani negli Stati Uniti prima e dopo la guerra, la nostra lotta di clas- se operaia in un'epoca in cui non era popolare essere un immigrato o un americano di origine italiana. Ancora più importante, le sue poesie si c o n c e n t r a n o s p e s s o s u l l e donne italiane immigra- te e di prima generazio- ne, le cui vite erano circo- scritte da un lato da quelle antiche usanze che continua- v a n o a s o p r a v v i v e r e n e l Nuovo Mondo, e dall'altro dalla cultura aliena che cir- condava loro e le loro fami- glie nell'America urbana e industriale. Nata e cresciuta nel New Jersey, Gillan racconta più efficacemente di qualsiasi altro poeta italoamericano quel conflitto tra i valori del Vecchio Mondo nella sua vita domestica italiana e i nuovi stili, i valori e le immagini di donne che la circondavano mentre cresceva e frequenta- va le scuole pubbliche a metà del secolo. Anche se il sentimento è un compagno stretto quando si leggono le poesie della Gillan, per il suo soggetto lei ha sempre un occhio attento e c r i t i c o v e r s o i d e t t a g l i . Apre la raccolta con la poesia che dà il titolo al suo libro, in cui ricorda un momento in cui era seduta sui gradini posteriori dell'appartamen- to della sua famiglia in una palazzina di sei famiglie sulla Fifth Avenue, a Paterson. L a v o c e d e l l a p o e - tessa collega vari ricordi: "Strano come la memoria sia c o m e i f r a m - m e n t i d i u n puzzle". A caso, seguendo le emo- zioni del momento, ricorda immagini di sua figlia, gli occhiali d a s o l e o s c u r a n t i richiesti dal governo n e l 1 9 4 4 d u r a n t e l a guerra, suo padre ope- r a i o , u n o z i o , l ' o d o r e delle calendule, il locale negozio di caramelle, e la signora Gianelli "che sveni- va sempre quando si arrab- biava". Ma a legare insieme tutte queste immagini appa- rentemente casuali è la sen- sazione di un tempo "in cui le stelle erano ancora visibili nel cielo". Le poesie di Gillan raccon- tano una vita che è quasi scomparsa, storie e narrazio- ni inestimabili che costitui- scono la base della vita di molti americani di ultima generazione. In The Children of Immigrants, scrive che "i bambini non conoscono i loro antenati/se non attra- verso lettere di posta aerea". Rivela un segreto di famiglia: i l n o n n o a b b a n d o n ò s u a nonna, partì per l'Argentina e non tornò più. Era noto tra le famiglie italiane dell'epoca che molti uomini italiani immigrati in Argentina spari- vano e non tornavano più dalle loro mogli e famiglie in Italia. L'ampiezza di visione di Gillian nel raccontare l'espe- r i e n z a d e g l i i m m i g r a t i è accompagnata dal suo occhio p e r i d e t t a g l i . I n M o l l Flanders, Zia Louisa, and Me, ci dice quanto ammiri l'indipendenza del perso- naggio immaginario s e t t e c e n t e s c o Moll Flanders, che paragona a Zia Louisa. Nel suo personaggio pubblico, proiettava l'immagine di una donna forte e indipendente, ma di notte, quando era sola nella sua stanza, la si poteva sentire piangere. Poi al mat- tino, scrive Gillan, Zia Louisa emergeva, elegantemente vestita, e sempre "infilava un f a z z o l e t t o d i p i z z o n e l l a manica". Nella poesia, l'im- magine di quel fazzoletto diventa un "dolore che porta- va nascosto" dentro, un dolo- re che non avrebbe mai per- messo a se stessa di rivelare. In The Day the Sky Fell, racconta la sua personale tri- stezza per la malattia del marito, che lei rappresenta con immagini tetre: il cielo c h e c a d e , l e s t r a d e d e l Kansas piatte e spoglie, un fragile autobus Volkswagen, e "le mie mani bianche... che stringono il bracciolo della portiera", la sua angoscia per i l d e s t i n o i m m i n e n t e . I n What do I Know of Grief, scrive di due amici che erano "vicini come due cucchiai" e di come, dopo la morte di suo marito, i "mesi [erano] intrisi di lacrime". Mesi in cui poteva sentire "la sua mano fantasma sulla mia guancia". L e i m m a g i n i della Gillan danno c o n c r e t e z z a a i sentimenti. Ma i n s i e m e a l l e immagini c'è a n c h e u n a v o c e n a r - r a n t e f o r t e e s i c u r a d i s é c h e d o m i - na tutte le poe- sie. La sua voce racconta l'euforia e la tristezza che vengono con il passare del tempo. In Last May in San Mauro, Cilento 2017, descri- ve la gioia di poter tornare nel paese di sua madre in Italia, dove è diventata una specie di celebrità tra la gente del posto. Alcuni ricordano sua madre, assistono alle sue letture, e le sue poesie vengo- no tradotte in italiano. Più tardi, a casa, scrive: "Tiro fuori i miei ricordi di San Mauro per tenerli in mano / come un gioiello preferito, vedere come riflette la luce, v e d e r e q u a n t o è b e l l o " . Questi ricordi sono il suo conforto. I titoli di alcune poesie raccontano il contenuto di molte altre della sua raccolta: Growing Up in My Mother's H o u s e , O d e t o t h e M o v i e Theaters of my Childhood, At Thirteen, They Still Called us Girls, My Father's Red Car, The Houses I lived in, and What my Father Taught me ( C r e s c e r e i n c a s a d i m i a madre, Ode ai cinema della mia infanzia, A tredici anni, Ci chiamavano ancora ragaz- ze, L'auto rossa di mio padre, Le case in cui ho vissuto e Quello che mio padre mi ha insegnato). In tutte queste poesie Gillan documenta un cambiamento radicale nei valori americani, e come, cre- scendo quale ragazza e giova- ne donna italo-americana, sia stata tra due mondi: i valori immigrati dei suoi genitori e l'America moderna. M a c ' è a n c o r a u n s o t t o testo visibile al lettore attento in tutto ciò che Gillan ha scritto nel corso degli anni. Ovviamente, le sue poesie raccontano l'esperienza degli immigrati italiani, tuttavia, anche se al lettore superficia- le può sembrare altrimenti, le sue poesie non possono esse- re ridotte solo a espressioni sentimentali sull'esperienza i t a l i a n a i n A m e r i c a . Piuttosto, sono dichiarazioni sull'esperienza degli immi- grati in generale e, soprattut- t o , s u l l e l o t t e d i t u t t e l e donne che sono cresciute - e stanno crescendo oggi - in famiglie tradizionali ma che hanno dovuto superare bar- riere emotive e psicologiche per creare per se stesse una vita separata e distinta dalle loro antenate legate alla tra- d i z i o n e . C o m e r i s u l t a t o , Gillan ha creato una testimo- nianza indelebile per lo stori- co intelligente che, un giorno, potrà leggere il suo lavoro e aggiungere un capitolo signi- ficativo nella storia sociale non solo dell'immigrazione italiana, ma di tutti i gruppi di immigrati. La poesia della Gillan e il suo notevole viaggio vitale fuori dalla casa dei suoi geni- tori immigrati e dal suo quar- tiere di Paterson è una testi- monianza della lotta e del successo dei viaggi di tante donne, di tutte le etnie, in America. Il libro più recente di Ken S c a m b r a y è I t a l i a n I m m i g r a t i o n i n t h e American West: 1870-1940. Univ. of Nevada Press Quando le stelle erano ancora visibili di Maria Mazziotti Gillan SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO