L'Italo-Americano

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17 GIOVEDÌ 30 SETTEMBRE 2021 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA C ari lettori, la stagione dell' Opera, dopo una lunga chiusura, si è aperta recentemente a San Francisco con la Tosca di Puccini, davanti a un pubblico di duemila persone completamente vaccinato e con la mascherina. Questa è stata la 99° stagione dell'Opera di San Francisco, ma senza il padre del mio amico Joe Brucia e i suoi amici, nel 1922, le stagioni dell'Opera di San Francisco avrebbero potuto iniziare molto dopo. La "Storia Segreta" dell'Opera di San Francisco ha avuto un finale tardivo ma bellissimo nel 2003, quando in una spettacolare cerimonia civica e con un pranzo nel maestoso S.F. War Memorial Opera and Lobby, una targa di bronzo splendidamente scolpita e alta un metro è stata installata e svelata a tutti. La targa onora la memoria e la visione dei dodici fondatori italoamericani dell'Opera di San Francisco. Pochi si rendono conto di avere un debito di gratitudine per il primo finanziamento di una Grand Opera House a San Francisco con gli amanti italoamericani dell'Opera, per lo più pescatori di granchi che vivevano nella più antica San Francisco, grazie ai sogni di Gaetano Merola. La storia ufficiale e riscritta della "Prima Stagione" della San Francisco Grand Opera inizia il 26 settembre 1923, ma la defunta Louise Dana (1904- 2000), che lavorò come segretaria non pagata della San Francisco Opera Company durante i primi anni, aveva altri ricordi. Louise (Stradi) Dana, nacque a Pontasserchio (un piccolo paese vicino a Pisa), prima figlia di Giulio e Marietta Stradi. Sapendo che il Grande Terremoto e l'Incendio del 1906 avevano creato molte opportunità di lavoro, suo padre, musicista, salpò da Genova e arrivò a New York nel 1907. Non sapendo parlare inglese, il suo primo lavoro al suo arrivo a San Francisco fu lavare i piatti nei campi di legname a Fort Bragg, che fornivano il legno per ricostruire le case e le imprese di San Francisco. In pochi anni, suo padre risparmiò abbastanza soldi per comprare un biglietto per Louise e sua madre e farle arrivare in America, dove la famiglia lavorò nella vendita dei prodotti. Il business andò bene a Giulio Stradi e nel 1920 ebbe successo finanziario. Aveva molti amici, tra cui Gaetano e Rosa Merola di Napoli, che erano frequenti ospiti a casa Stradi. Il signor Merola suonava spesso il pianoforte, e dopo cena tutti discutevano di opera e musica. Un regolare argomento di conversazione era l'idea di "portare l'opera a San Francisco". Fondare una nuova compagnia d'opera era un'impresa enorme. A 16 anni Louise, su richiesta del signor Merola, divenne la sua segretaria e l'unica dipendente della San Francisco Opera Company. Il sostegno dei fondatori permise a Merola di mettere in scena le rappresentazioni di Pagliacci, Carmen e Faust il 3, 7 e 10 giugno 1922 a Stanford. Queste furono un successo artistico, ma un disastro finanziario. Il signor Merola dovette chiedere al signor Stradi e ai suoi amici altri soldi per coprire le perdite. Nel 1923, grazie al successo artistico messo in scena allo Stanford Stadium nel 1922, Gaetano Merola incontrò gente ricca della Bay Area, dagli Alexander agli Zellerback, dai Fleishhaker ai Goldstein. Infatti, tranne A.P. Giannini, non ci fu un solo cognome italiano elencato tra i 45 sponsor della "Prima Stagione" della San Francisco Grand Opera al San Francisco Exposition Auditorium, nel programma del 26 settembre 1923. Dopo l'apertura della "Prima Stagione" con La Bohème di Puccini, Gaetano Merola non si guardò più indietro, e i sacrifici dei "pescatori" e dei produttori furono dimenticati fino al 1932. Grazie agli incontri con il sindaco Rossi e all'impegno di Ettore Patrizi, che ricordò gli sforzi e i sacrifici dei fondatori che Merola invece dimenticò in fretta, il pomeriggio del 14 ottobre 1932, il giorno prima dell'apertura ufficiale del Teatro dell'Opera, ci fu un ricevimento speciale per lo scoprimento di una targa commemorativa per onorare quegli italiani che aiutarono Merola ad avviare la San Francisco Opera Company. Nel gennaio 1996, la targa fu rimossa durante la ristrutturazione del Teatro dell'Opera. Quando il Teatro dell'Opera riaprì il 5 settembre 1997, per un concerto di gala, mancava ancora e per cinque anni tutte le richieste di informazioni su dove si trovasse la targa furono solo raccolte dai funzionari del Teatro dell'Opera. Nel 2003, grazie alla persistenza di Joe Brucia, figlio e nipote di due dei fondatori originali della San Francisco Opera Company, Alessandro Baccari, uno storico che sta lavorando ad un documentario sui contributi degli italoamericani all'opera a San Francisco, e Frank Bonfiglio presidente della National Sicilian American Foundation (N.S.A.F.), una grande targa sostitutiva in bronzo è stata progettata e affissa in un posto d'onore, sulle pareti del San Francisco War Memorial Opera House al 601 Van Ness Ave. per onorare i fondatori della San Francisco Opera Company: "Per commemorare i fondatori dell'Opera di San Francisco, che hanno creduto nel sogno di Gaetano Merola di stabilire una compagnia d'opera perman- ente a San Francisco. La loro intraprendenza, fede e generosità resero possibili le prime tre opere, I Pagliacci, Carmen e Faust, rappresentate allo Stanford University Stadium nel giugno 1922. Giuseppe Brucia, Louise Dana, Antonio Farina, James V. Frevola, Milano Milani, Alfonso Napolitano, Amedeo Napolitano, Amalio Paoni, Amedeo Paoni, Giulio Stradi and Guglielmo Torchia".

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