L'Italo-Americano

italoamericano-digital-9-30-2021

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www.italoamericano.org 13 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 30 SETTEMBRE 2021 S iamo tra il 1547 e i l 1 5 5 5 . M i c h e - langelo scolpisce l a P i e t à i n u n u n i c o g r a n d e b l o c c o d i m a r m o b i a n c o . Ritrae la Vergine e Maria Maddalena che ricevono il c o r p o d i C r i s t o , d e p o s t o d a l l a c r o c e d a l l ' a n z i a n o N i c o d e m o . L a s c u l t u r a , pensa Buonarroti ormai set- t a n t e n n e , p o t r e b b e s t a r e sull'altare vicino al quale vorrebbe essere sepolto. Poi però insoddisfatto abbando- na la Pietà, ancora incom- piuta, e la regala al suo ser- v i t o r e A n t o n i o d a Casteldurante. Questi la fa restaurare da Tiberio Calca- gni, scultore fiorentino allie- vo del maestro, e la vende per 200 scudi al banchiere Francesco Bandini, che la collocherà nel giardino della sua villa romana di Monte- cavallo. Dopo alcuni passag- gi di proprietà, nel 1671 fu acquistata da Cosimo III de' Medici e tre anni più tardi, non senza difficoltà nel tra- sporto, arrivò a Firenze via m a r e e p o i l u n g o l ' A r n o . O g g i i l g r u p p o s c u l t o r e o noto come Pietà Bandini si t r o v a n e l n u o v o M u s e o d e l l ' O p e r a d e l D u o m o d i Firenze su un basamento che rievoca l'altare a cui era probabilmente destinata. E ' a p p e n a t e r m i n a t o i l restauro iniziato nel novem- bre 2019 e interrotto più volte durante la pandemia, che ha restituito la bellezza di uno dei capolavori più i n t e n s i e t o r m e n t a t i d i Michelangelo, liberandolo dai depositi superficiali che ne alteravano la plasticità e la cromia. Ma il restauro, commis- sionato e diretto dall'Opera di Santa Maria del Fiore, s o t t o l ' a l t a s o r v e g l i a n z a d e l l a S o p r i n t e n d e n z a A r c h e o l o g i a B e l l e A r t i e Paesaggio di Firenze e le province di Pistoia e Prato, ha svelato molti particolari. Come la presenza di micro- fratture nella pietra. M i c h e l a n g e l o , c h e s i a u t o r i t r a s s e n e l v o l t o d i Nicodemo, forse interruppe l'opera proprio a causa del marmo imperfetto. E' un'i- potesi che oggi è considera- ta più credibile di quella da sempre tramandata secondo c u i i l g e n i o d e l Rinascimento abbia cercato in un momento di sconforto di distruggerla a martellate: il restauro non ha indivi- duato traccia di questi ten- tativi, a meno che Tiberio Calcagni che intervenne sul- l'opera entro il 1565, non ne a b b i a c a n c e l l a t o i s e g n i . Certo è invece che l'enorme b l o c c o d i m a r m o a l t o 2 metri e 25 centimetri, del peso di circa 2700 kg corri- spondente a un metro cubo di marmo, proviene dalle cave medicee di Seravezza e non di Carrara, come rite- nuto fino ad oggi. Una scoperta significati- va perché le cave in provin- cia di Lucca erano di pro- prietà medicea e Giovanni d e ' M e d i c i , f u t u r o P a p a Leone X, aveva ordinato a Michelangelo di utilizzarne i marmi per la facciata della c h i e s a d i S a n L o r e n z o a Firenze. Come questo enor- m e b l o c c o d i m a r m o s i a capitato a Roma e perché Michelangelo abbia deciso d i s c o l p i r c i l a s u a P i e t à , invece, resta un mistero. S a p p i a m o c h e a Michelangelo non piaceva- n o q u e s t i m a r m i p e r c h é p r e s e n t a v a n o v e n a t u r e impreviste e microfratture difficili da individuare dal- l'esterno. Il restauro, per la prima volta, ha dimostrato che il m a r m o u t i l i z z a t o p e r l a P i e t à e r a e f f e t t i v a m e n t e difettoso, come racconta lo s t o r i c o d e l l ' a r t e G i o r g i o Vasari nelle "Vite" descri- vendolo duro, pieno d'im- purezze e che "faceva fuoco" a ogni colpo di scalpello. Sono, infatti, emerse tante piccole inclusioni di pirite nel marmo che, colpite con lo scalpello, avrebbero cer- tamente fatto scintille, ma soprattutto sono apparse numerose microfratture, in particolare una sulla base che appare sia davanti che dietro, e che fa ipotizzare che Michelangelo, incon- trandola mentre scolpiva il braccio sinistro di Cristo e q u e l l o d e l l a V e r g i n e , s i a stato costretto ad abbando- nare l'opera per l'impossibi- lità di proseguire il lavoro. M a g l i a s p e t t i p r a t i c i potrebbero essere solo una p a r t e d e l l a s p i e g a z i o n e . Timothy Verdon, Direttore M u s e o d e l l ' O p e r a d e l Duomo di Firenze dice: "Va r i c o r d a t o c h e n e g l i a n n i 1547-1555 Michelangelo era occupato soprattutto dalla c u p o l a d e l l a B a s i l i c a Vaticana, e che poteva per- ciò dedicare alla sua Pietà p o c o t e m p o , l a v o r a n d o v i anche di notte". Lo stesso Vasari ricorda che l'anziano artista "spesso d i n o t t e s i l e v a v a , n o n potendo dormire, a lavorare c o n l o s c a l p e l l o , a v e n d o fatto una celata di cartoni, e s o p r a i l m e z z o d e l c a p o teneva accesa la candela, la quale con questo modo ren- deva lume dove egli lavora- va, senza impedimento delle mani". Ciò significa che al b u i o l ' a n z i a n o m a e s t r o vedeva solo pochi centimetri di superficie davanti a sé, l a v o r a n d o i n b a s e a u n a visione interiore dell'opera d a r e a l i z z a r e . A u n c e r t o punto capì forse d'aver sba- gliato, non potendo aggiun- gere la gamba sinistra del C r i s t o s e n z a d i s t r u g g e r e l'armonia compositiva del- l ' i n s i e m e . S e c o n d o J a c k W a s s e r m a n , p r o f e s s o r e emerito di Storia dell'Arte Rinascimentale presso la T e m p l e U n i v e r s i t y d i P h i l a d e l p h i a i n v e c e , Buonarroti non distrusse ma "smontò" delle parti per procedere ad un radicale c a m b i a m e n t o d e l l e p o s e delle figure. L'obiettivo del restauro, è stato quello di raggiungere u n a l e t t u r a u n i f o r m e e d equilibrata dell'opera, ripro- ponendo l'immagine della Pietà, scolpita in un unico blocco, come probabilmente p e n s a t a i n o r i g i n e d a Michelangelo. La scultura è diventata mappa della sua travagliata e complessa sto- ria, mostrando ben evidenti sulla superficie tutte le cica- trici che nel tempo hanno compromesso l'aspetto ori- ginario: fratture, fessurazio- ni, rilavorazioni, graffi, sol- Un dettaglio della Pietà Bandini durante il restauro (Image courtesy of Opera di Santa Maria del Fiore/Photo: Claudio Giovannini) Il restauro svela i segreti della Pietà Bandini di Michelangelo LIFESTYLE MODA SOCIETÀ ARTE BENESSERE Continua a pagina 15

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