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GIOVEDÌ 30 SETTEMBRE 2021 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | 15 chi e depositi di varia natu- ra, sono tracce indelebili degli eventi traumatici che l'hanno contraddistinta fin dalla sua creazione. Molti d e p o s i t i s u p e r f i c i a l i n e hanno alterato leggibilità e cromia, a partire dai cospi- cui residui di gesso del calco (oggi conservato presso la G i p s o t e c a d e l l ' I s t i t u t o d'Arte di Firenze) effettuato nel 1882 dal formatore fio- rentino Oronzio Lelli, quan- do la scultura era collocata in Cattedrale. Per rimediare a l l ' e c c e s s i v o c a n d o r e d e l gesso, ad esempio, fu appli- cata cera che a sua volta si è degradata. Il restauro stato affidato a Paola Rosa, che ha matu- rato una trentennale espe- rienza su opere di grandi artisti del passato tra cui Michelangelo, con la colla- b o r a z i o n e d i E m a n u e l a Peiretti, coadiuvate da un'e- quipe di professionisti inter- ni ed esterni all'Opera. "Il criterio adottato ha portato all'accurata ed equi- librata rimozione dei depo- siti superficiali e al graduale alleggerimento delle altera- zioni cromatiche che – ha s p i e g a t o l a r e s t a u r a t r i c e Paola Rosa - interferivano sul carattere pittorico delle s u p e r f i c i , i m p r e s s o d a Michelangelo attraverso il magistrale uso degli stru- menti di lavorazione". Ogni superficie del grup- p o s c u l t o r e o , c o m p r e s e quelle degradate, ha contri- buito a raccontare la storia di quest'opera in oltre 470 anni, a mostrarne lo stato conservativo, a suggerire l ' i n t e r v e n t o p i ù i d o n e o e meno invasivo che permet- tesse di migliorarne la leggi- bilità generale, nella visione ormai consolidata nell'im- m a g i n a r i o c o l l e t t i v o . Un'immagine caratterizzata dalla forzata convivenza di diversi linguaggi espressivi e tecniche esecutive: quella utilizzata da Michelangelo e quella utilizzata da Tiberio Calcagni, l'una più intensa e personale, l'altra più acca- demica e formale entrambe ben visibili sulla superficie d e l l a m a t e r i a e s u l l e s u e tracce di lavorazione su di essa presenti. "La Pietà – dice Samuele Caciagli, Responsabile dei lavori e dirigente dell'Area Tecnica - mostra in modo chiaro ed inequivocabile i segni e le cicatrici che ne r a c c o n t a n o l a s t o r i a e l e vicende che hanno contrad- distinto i suoi 470 anni di vita. Eventi traumatici nar- rati dagli storiografi, vicen- de collezionistiche legate ai vari passaggi di proprietà e numerose attività di movi- mentazione, ne hanno fatto un'opera enigmatica, diffici- le da studiare e comprende- re nel dettaglio esecutivo e ne hanno inevitabilmente segnato e compromesso la facies originaria". A r e n d e r e p o s s i b i l e i l restauro, il finanziamento della Fondazione americana n o n p r o f i t F r i e n d s o f Florence che dal 1998 a oggi ha donato oltre 10 milioni di dollari per progetti di con- servazione in Toscana. La p r e s i d e n t e , S i m o n e t t a Brandolini d'Adda, spiega: "Friends of Florence è nata p e r l a s a l v a g u a r d i a d e l p a t r i m o n i o a r t i s t i c o d i Firenze e della Toscana. I nostri benefattori spesso si a p p a s s i o n a n o a u n c e r t o a r t i s t a e i l g e n i o d i Michelangelo è una delle figure più importanti che abbiamo seguito in questi anni come testimoniano il restauro e la manutenzione del David, l'intervento sulle Prigioni e sul Dio Fluviale e su alcuni disegni e sculture g i o v a n i l i d e l l ' a r t i s t a . I l restauro della Pietà Bandini h a e n t u s i a s m a t o s u b i t o i nostri benefattori perché è un'opera così intima e ricca di potenza. L'intervento ha rivelato tutta la maestria ma anche i tormenti dell'artista. Ringrazio a nome di Friends of Florence l'Opera di Santa Maria del Fiore e il Museo p e r a v e r c i c o i n v o l t i n e l restauro di questo grande capolavoro". Grazie alla scelta di rea- l i z z a r e u n c a n t i e r e d i restauro "aperto" i visitatori del Museo dell'Opera del Duomo hanno potuto vede- re il restauro in corso d'ope- ra. In via eccezionale, per i prossimi 6 mesi e fino al 30 m a r z o 2 0 2 2 , i l c a n t i e r e resterà accessibile per per- m e t t e r e a l p u b b l i c o , c o n delle visite guidate, di vede- re l'opera da vicino e in un modo unico e irripetibile. A differenza delle altre due Pietà - quella giovanile in Vaticano e la Rondanini - il corpo del Cristo è sorretto non solo da Maria ma anche da Maddalena e Nicodemo. Nel volto dell'anziano perso- naggio, che la tradizione cri- stiana credeva uno scultore, Michelangelo, ormai settan- tenne, ha raffigurato il pro- prio autoritratto, come per identificarsi in Nicodemo, nella sua cura amorevole del corpo di Gesù. Il tema della m o r t e , d e l l a s e p o l t u r a , e d e l l a s p e r a n z a c r i s t i a n a della risurrezione, si unisce qui a una riflessione cattoli- ca sull'Eucaristia: la Pietà ribadiva il concetto che la particola che i fedeli ricevo- no durante la messa, è real- mente il corpo di Gesù, cro- cifisso, sepolto e risuscitato. Al di là del suo significato umano e devozionale, que- sta Pietà risponde cioè a una delle questioni dottrinali della Controriforma cattoli- ca in corso a quel tempo. Negli anni 1550-1551, men- tre Michelangelo stava scol- pendo l'opera, il Concilio di Trento emise un decreto che c o n f e r m a v a l a f e d e d e l l a Chiesa nella presenza reale del corpo e del sangue del Redentore nel pane e nel vino consacrati durante la messa, e così la Pietà - che doveva porre Cristo diretta- mente sopra la tavola euca- ristica - invitava gli spettato- ri a correlare il corpo scolpi- to con il 'Corpus Domini' sacramentale. L a P i e t à , a r r i v a t a a Firenze nel 1674, nel Duomo i n 1 7 2 2 e a l M u s e o dell'Opera nel 1981, è l'ulti- m o c a p o l a v o r o d i Michelangelo. E mentre oggi se ne parla, come di altre s c u l t u r e d e l B u o n a r r o t i , come di una 'opera non-fini- t a ' , l a d i z i o n e c h e p i ù l e compete è forse quella del XVI secolo, quando si diceva ancora: 'opera infinita'. I volti della Pietà Bandini (Image courtesy of Opera di Santa Maria del Fiore/Photo: Claudio Giovannini) LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA Continua da pagina 13