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di famiglia come valorizzan- do il passato, sapendo da dove ciascuno di noi arriva. Non per rivendicare un'ap- partenenza o radici lontane ma per valorizzare gli aspetti che ci caratterizzano e con- traddistinguono oggi, quei valori che ci ha lasciato in eredità il nostro patrimonio familiare. Solo promuovendo al meglio le nostre caratteri- stiche saremo pienamente noi stessi e daremo valore alle tradizioni che seguiamo innanzitutto dentro il gruppo italoamericano di apparte- nenza, ma poi anche regalan- do la nostra esperienza alla società multiculturale alla quale apparteniamo. NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 28 OTTOBRE 2021 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | G li italoamericani sono un gruppo numeroso e ben distribuito sul territorio statu- nitense. Si sono fatti tradizio- nalmente strada in tutti i set- tori della vita politica, economia, sociale, scientifica ma anche culturale, educativa, artistica, cinematografica, sportiva ed hanno così contri- buito al crescente prestigio del- l'Italia negli Stati Uniti, oltre che allo sviluppo del Paese che li ospita. Secondo il censimento più recente, gli americani di ori- gini italiane sono 17,3 milio- ni, il quarto gruppo etnico p i ù n u m e r o s o d i o r i g i n e europea dopo tedeschi, irlan- desi e inglesi. Le due princi- pali organizzazioni italoame- ricane, la National Italian A m e r i c a n F o u n d a t i o n (NIAF) e l'Order of Sons and Daughters of Italy in America ( O S I A ) s t i m a n o p e r ò c h e siano almeno 25 milioni. Ad essi si aggiungono gli italiani i s c r i t t i a l l ' A n a g r a f e d e g l i Italiani Residenti all'Estero (AIRE) che al 31 dicembre 2020 risultavano 313.450. Rispetto alle 10 circoscrizioni consolari, questi ultimi sono concentrati principalmente a N e w Y o r k , M i a m i , L o s A n g e l e s , P h i l a d e l p h i a e Chicago, a cui vanno aggiunti gli altri grandi poli di concen- t r a z i o n e : S a n F r a n c i s c o , Boston, Detroit, Houston, Washington D.C. Attorno a queste metropoli, ma non s o l o , s i s o n o i n s e d i a t e l e grandi comunità degli italiani di "prima generazione", arri- vati negli Usa nelle diverse ondate migratorie del secolo scorso fino ai primi anni '60, e ad esse si sono aggiunti i flussi di più recente immigra- zione costituiti, in gran parte da laureati, giovani professio- nisti e imprenditori che inve- stono negli Stati Uniti ma che conservano in Italia il centro principale dei loro interessi, professori universitari, scien- ziati e ricercatori un po' in tutti i settori che, ad esempio, hanno applicato le loro sco- perte e invenzioni in ambito commerciale, industriale, in particolare nei settori del- l'informatica e dell'Hi-Tech, e del Made in Italy. Le relazioni tra Italia e Stati Uniti fanno leva sulla p r e s e n z a d i q u e s t a v a s t a comunità italiana ed italoa- mericana. Anzi, è proprio questo nucleo che costituisce un vero e proprio ponte fra Italia e Usa, attraverso l'ap- p o r t o a l l o s v i l u p p o e a l rafforzamento delle relazioni bilaterali. Ma all'interno degli Stati Uniti quali relazioni ci sono tra gli italoamericani? In realtà, questo è un ter- reno da coltivare, su cui c'è da lavorare parecchio. Le comunità locali sono spesso frammentate in tante asso- ciazioni e in molti gruppi ter- ritoriali che promuovono la coesione sulla base di princi- pi condivisi ma troppo fre- quentemente manca una vera unione tra tutte le compo- nenti dell'universo italoame- ricano. Lo si osserva dentro una singola area di aggrega- zione, figuriamoci a livello sovrastatale. Questo è naturale espres- sione della varietà e anche dei molteplici principi sotto cui si esprime l'appartenen- za: c'è chi si riunisce attorno alla devozione di un santo, chi attorno a una tradizione sociale, chi in base alle abitu- dini familiari, chi attraverso la lingua. E' anche naturale che si appartenga a più asso- ciazioni contemporaneamen- te, visto che siamo espressio- ne di più interessi e il con- f r o n t o t r a l e d i f f e r e n z e è a n c h e m o l t o s a l u t a r e . Tuttavia, la frammentazione tante volte significa disper- sione, diluizione. Invece ciò di cui in molti casi si ha biso- gno, proprio per preservare la ricchezza del patrimonio culturale italiano, è la coesio- ne, la massa critica. Non per- ché semplicemente l'unione faccia la forza ma perché l'in- sieme delle declinazioni con cui ciascuno di noi si sente italiano fa l'identità. Ciascuno si può arricchire dell'espe- rienza altrui, del patrimonio ereditato da altri semplice- m e n t e c o n o s c e n d o l o . Mettersi insieme e unire le tradizioni, le storie, le espe- rienze fa questo: moltiplica la propria ricchezza. Il lavoro di promozione e conoscenza portato avanti da L'Italo-Americano corre proprio su questo binario. N o n s o l o d a r e s p a z i o m a unire le voci della comunità, e mettere insieme un coro è fare questo: esaltare le singo- le specificità, tutte preziose all'interno del gruppo. Il plus del giornale, il valo- re aggiunto, è quello di lavo- rare con assiduità e conti- nuità a questo progetto da oltre un secolo, non limitan- dosi al solo Italian Heritage Month. Tutta la comunità italiana dovrebbe però remare nella stessa direzione ricordandosi che non basta il Columbus Day per sentirsi italiani ma di italianità bisogna nutrirsi continuamente coltivando la lingua, le tradizioni, i tra- guardi, le esperienze, la sto- ria, riproponendo le ricette Coltivare (tutto l'anno) le relazioni tra gli italoamericani giancarlo.fadin@protravelinc.com Direct: 818-783-0208