L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-11-2013

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L'Italo-Americano GIOVEDÌ  11  LUGLIO  2013 PAGINA  5 Nel paradiso tirrenico di Tropea e della 'Calabria bella': turismo come scelta decisiva per far crescere l'economia e ridurre la disoccupazione DOMENICO LOGOZZO "Molto bella Tropea", ci dice il turista tedesco che già nell'incerto fine settimana di maggio ammira l'azzurro Mar Tirreno e lo straordinario scenario disegnato da Madre Natura. È affascinante la vista dal "balcone sul mare". Un posto dal quale non vorresti staccarti mai. E come in un sogno guardi dall'alto quella distesa infinita di acqua brillante, che con le onde accarezza una costa bella come poche altre. È uno spettacolo, dovunque ti giri. Volti le spalle al mare e ti appare l'immagine del corso principale di Tropea, già animato dalle voci e dai colori del multiculturalismo. Donne e uomini che commentano e ammirano. Comitive che seguono le parole delle guide con molta attenzione. E scattano una foto dietro l'altra. Per mo- un tuffo nel passato e per far conoscere alle giovani generazioni mestieri e momenti di socialità scomparsi. Purtroppo. Conoscere le radici è azione positiva di una modernità profonda, per affrontare le difficoltà del presente e sviluppare le energie per un futuro migliore. Il turismo è una delle carte decisive per la Calabria costantemente indecisa su cosa fare e come fare. Troppo tempo si è perso aspettando aiuti dall'alto. Troppe omissioni colpevoli. Come stridono con la realtà della vera Calabria. Quella che esiste e resiste alle continue aggressioni. Al saccheggio scellerato del territorio che per decenni ha provocato guasti irreparabili, si deve rispondere con una nuova programmazione. Tutela e promozione. E soprattutto bisogna avere la forza di rompere La città è a picco sul mare: sorge su uno strapiombo alto 50 metri strare poi agli amici i posti della "Bella Italia". È animato, il corso, soprattutto da tanti stranieri. "I turisti italiani ancora non si sono visti", ci dice un barista. Il suo volto ha l'espressione preoccupata di chi pensa ma non dice ciò che teme: "Chissà se mai verranno, con la crisi che c'è". Pessimismo obiettivamente fondato, se le cose non cambieranno. In meglio e presto. La vacanza, un "lusso". Per molti italiani si sta trasformando anno dopo anno in una cosa sempre più difficile. Se non impossibile. Nelle strade si sentono tante voci di austriaci, danesi e tedeschi. Questi ultimi sono i vecchi e affezionati "scopritori" di questo angolo di paradiso calabrese. Il mercato intanto cambia. Nuove vie si aprono. Qui si aspettano tanti russi. "Hanno scoperto i nostri luoghi e arriveranno veramente in tanti", ci anticipa Pasqualino Pandullo, vicecaporedattore della Rai di Cosenza che la realtà la conosce abbastanza bene. Non solo per esserci nato, ma anche per essere l'animatore di tante iniziative culturali di spessore nazionale, come il prestigioso Premio Tropea di Letteratura. I negozi di souvenir hanno già messo in mostra le loro "attrazioni". Vecchi mestieri rivivono attraverso l'abile arte artigiana, che dà forma a momenti storici di un tempo. Da vedere. Per fare Tropea è un comune meridionale di 6.639 abitanti della provincia di Vibo Valentia in Calabria vecchi schemi e baronie. Solo così si potrà dire efficacemente basta alla gratuita e odiosa denigrazione, che viene sapientemente orchestrata per evitare che la Calabria divenga una regione turisticamente competitiva. Non solo in gara con le celebrate località italiane ma anche con quelle europee. Sì, perché la Calabria ha tutte le carte in regola per entrare ancor di più negli itinerari turistici di interesse internazionale. Deve perciò agire. Non subire. Non aspettare che altri e altrove decidano. Deve essere protagonista attiva del proprio futuro. Leggendo sul volto dei "visitatori" stranieri l'ammirazione per le bellezze di Tropea, abbiamo avuto una ulteriore conferma del valore di questi luoghi della Calabria. Una regione in ginocchio. Che si può rialzare. Che "ce la può fare". Con intelligenza e competenza. I calabresi questo lo debbono capire. A partire dalle istituzioni spesso assenti ed insensibili. Bisogna dirlo con molta franchezza. I problemi sono vecchissimi, le emergenze sempre attualissime. Servono vie di comunicazione moderne. Collegamenti aerei e ferroviari migliori. La Calabria per molti aspetti è ancora troppo lontana dal concetto di turismo al servizio delle esigenze legittime dell'industria del forestiero. Anche gli operatori del settore debbono fare la loro parte. Mettersi al passo con i tempi. Offrire servizi efficienti. La natura, la cultura, l'arte sono doni del meraviglioso passato, che debbono essere la linfa vitale per far nascere nuove opportunità di svi- luppo. E sarebbero un toccasana per l'economia e l'occupazione. Soprattutto giovanile. Quale migliore opportunità? Tropea vive di spiagge e turismo Dove vanno gli italiani in vacanza se c'è tutta questa crisi e le ferie sono diventate un lusso per pochi? DANIEL NOZZA Fino a pochi anni fa, agli italiani, l'arrivo della bella stagione poneva principalmente una domanda: dove si va, quest'anno, in vacanza? Oggi, invece, con la crisi che morde, anzi imperversa, i mesi estivi sono un periodo buono per stringere ancora di più la cinghia e risparmiare, in vista del solito autunno "caldo". La vacanza, insomma, è diventata un vero e proprio bene voluttuario, di lusso. Secondo una ricerca di Confesercenti-Swg quasi la metà degli italiani non andrà in vacanza e solo il 22% ha già deciso la meta. Incredibile, se pensiamo che solo tre anni fa i residenti del Belpaese che hanno goduto di un periodo di ferie erano pressoché l'80% della popolazione. Meno turisti e stabilimenti balneari in crisi: un'altra estate difficile? Come se non bastasse, l'occupazione stagionale scenderà di 250/300 mila unità (dati Trademark Italia). Per quanto riguarda i fortunati che una vacanza han deciso di potersela comunque concedere, sempre secondo la ricerca di Trademark Italia, almeno due terzi degli intervistati opteranno per il mare, classica meta. Solo il 7% si è fatto stregare dal fascino della montagna. Cresce la scelta delle crociere nel Mediterraneo (+5,3%), degli agriturismi, dei bed&breakfast (3,6%) e dei campeggi (+6,4%). Nel tentativo di risparmiare e abbattere i costi di pernottamenti, alberghi e villaggi, raddoppia il numero d'italiani che passeranno le ferie in abitazioni di parenti o amici. Da un focus sulle destinazioni, emerge che riescono a salvarsi la Toscana (soprattutto la Maremma), la Puglia, le coste romagnole e marchigiane, intramontabili evergreen. In (sensibile) diminuzione invece, l'appeal verso le destinazioni extraeuropee (per risparmiare i costi di viaggio), mentre reggono bene le Baleari, la Grecia e la Germania. Per quanto riguarda i mezzi con i quali gli italiani raggiun- geranno la meta della loro vacanza, non ci sono novità: l'auto, come prevedibile, è in testa a questa classifica; più 7,5% per i treni veloci. Non serve essere uno statista o un luminare per commentare i dati finora riportati. In ltalia il settore del turismo non solo ha un saldo negativo, bensì è, a tutti gli effetti, sofferente; qualcosa decisamente non va. Quello che dovrebbe essere per noi un "settore-locomotiva", da quattro estati consecutive è, piuttosto, un "settore-gambero". In una situazione economica di questo genere, la vacanza diventa un bene accessorio, al quale si può rinunciare. Senza lavoro, con la disoccupazione in perenne crescita e quasi il 40% dei giovani disoccupati, è preventivabile che la serie di estati in flessione economica purtroppo non si fermerà a quattro. Un rilancio generale dell'economia nazionale, che permetta alla gente di tornare a spendere, a "far girare" la spesa e i consumi rimetterebbe in moto questo e ben altri settori, ormai in un evidente stato di prostrazione, se non vicini a gettare definitivamente la spugna e a chiudere altre imprese.

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