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GIOVEDÌ 11 NOVEMBRE 2021 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | 15 SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI " Ho ucciso tante per- sone per arrivare fin qui. Ma ne devo ucci- d e r e a n c o r a u n a . L'ultima. Quella da cui sto andando ora: la sola rimasta in vita. E quando sarò arrivata a destinazione, io ucciderò Bill". Ricordate lo sguardo trasognato di Beatrix Kiddo al volante? L ' o m a g g i o i t a l i a n o a Quentin Tarantino in realtà, era iniziato dal cartellone. L'edizione 2021 della Festa del Cinema di Roma ha accol- to il regista innamorato del cinema tricolore con il volto ipnotico di Uma Thurman, un "concentrato di energia, libertà e passione", scelto per il poster ufficiale. Felicemente sorpreso di una simile scelta, generoso con il pubblico e con chi lo intervistava ma anche ironi- co, graffiante, sopra le righe come i suoi film, l'appassio- nato cultore delle opere di Sergio Leone ha detto: "Non so quale sarà il prossimo film che girerò. Forse quello che mi suggeriva... Kill Bill III.. non lo escludo". Così come non ha nascosto il desiderio di girare un film nel Belpaese: "Mi piacerebbe d a p a z z i , e a n c h e a m i a moglie piacerebbe, devo solo t r o v a r e l a s t o r i a g i u s t a . Sarebbe una benedizione, s p e c i a l m e n t e g i r a r e a Cinecittà! Non sarebbe il mio prossimo film, per ora è solo un'idea, ma questa cosa da girare in Italia potrebbe esse- re nello stile degli Spaghetti Western con tutti i personag- gi che parlano lingue diver- se". Regista, sceneggiatore, produttore, attore e creatore di mondi che hanno avuto un impatto esplosivo sull'imma- ginario collettivo negli ultimi decenni, Tarantino ha ricevu- t o a R o m a i l L i f e t i m e A c h i e v e m e n t A w a r d c o n tanto di standing ovation e ha i n t r a t t e n u t o u n p u b b l i c o osannante in un Incontro Ravvicinato, in cui è stato acclamato ad ogni risposta. A premiarlo il "maestro del brivido" Dario Argento: "Tu sei non solo l'orgoglio del cinema americano ma anche l'orgoglio di una parte del cinema italiano. Sono così onorato di dare questo pre- m i o a u n o d e i p i ù g r a n d i t a l e n t i m o n d i a l i . E v v i v a Quentin Tarantino". A omag- giarlo, a sorpresa, anche tre dei suoi attori cult che hanno mandato un video di congra- tulazioni: Samuel L. Jackson, John Travolta e Christoph Waltz. A lui invece è toccato ricor- dare commosso il premio Oscar Ennio Morricone: "Era un sogno lavorare con Ennio. Il mio compositore preferito, non solo di cinema, preferito in assoluto. Gliel'avevo chie- sto da anni se potevamo lavo- rare insieme, facendo The Hateful Eight ho capito che volevo una colonna musicale originale (a differenza degli altri film). Se me l'avesse negata non l'avrei fatta scri- v e r e d a n e s s u n a l t r o . Lavorare con un vero gigante, un gigante autentico". Nella lunga intervista alla 16° edizione del festival cine- matografico romano, si è rac- contato dal curriculum 'taroc- cato' in cui millantava film con Romero e Godard alla voglia di fare l'attore presto sostituita dalla passione per la regia perchè "volevo che il film fosse mio". Tarantino ha infatti abban- donato la scuola all'età di 17 anni per iscriversi a un corso di recitazione pagato facendo lavori saltuari. Nel 1985, è andato a lavorare in un nego- zio di noleggio video e ha ini- ziato a scrivere sceneggiature. Proprio in quel negozio, dove passava le giornate a guarda- re film e a suggerire quali vedere, ha lavorato alla sua prima sceneggiatura: True Romance, in seguito diventa- to un film diretto da Tony Scott. In quel periodo, l'in- contro con il regista e produt- tore Roger Avary, al quale Tarantino deve il suo debutto a l l a r e g i a n e l 1 9 9 2 c o n Reservoir Dogs, realizzato con pochi soldi ma con un cast stellare: Harvey Keitel, Tim Roth, Steve Buscemi e Michael Madsen. Alla sua prima partecipa- zione al Sundance, la critica ha capito subito che era rivo- luzionario. Nel 1994 il suo secondo film, Pulp Fiction, v i n c e l a P a l m a d ' O r o a l Festival di Cannes. Il film sta- b i l i s c e l a r e p u t a z i o n e d i Tarantino: riceve sette nomi- nation agli Oscar e ne vince uno, per la migliore sceneg- giatura originale. Con i suoi f i l m s u c c e s s i v i - J a c k i e Brown, Kill Bill: Vol. 1 e Vol. 2 , B a s t a r d i s e n z a g l o r i a , D j a n g o U n c h a i n e d , T h e Hateful Eight e Once Upon a Time in Hollywood - l'univer- s o c i n e m a t o g r a f i c o d i Tarantino raggiunge la matu- rità e diventa leggenda. Una leggenda duratura grazie allo stile iconico di Tarantino. L'autore di sceneggiature dalle svolte sorprendenti, brio visivo, riferimenti ad altri film e dialoghi al limite del surreale, come solo un maestro narratore può conce- pire, si è soffermato a lungo sulla necessità di esprimersi senza lasciarsi condizionare dalle critiche: "Bisogna avere il coraggio delle proprie idee e non preoccuparsi che il film non piaccia o che qualcuno scriva delle stroncature. Per Pulp Fiction, abbiamo avuto un sacco di critiche positive ma sono uscite molte analisi che giudicavano il film dura- mente. Se il tuo film tocca lo zeitgeist, se se ne parla, fa parte del dibattito, lascia il segno, ci saranno anche per- sone a cui non piacerà e, se non le prendi sul personale, le critiche ti aiutano anche se sono negative perché ritengo- no che il tuo film sia merite- vole di sprecarci 10.000 paro- le per dirlo". L'altro premio alla carriera d e l l a f o r t u n a t a r a s s e g n a romana, che nell'anno del ritorno al cinema ha avuto un red carpet di assoluto presti- gio, è andato a Tim Burton, il regista dallo stile inconfondi- bile, disegnatore eccentrico e dal talento straordinario, arti- sta poliedrico e visionario, c h e h a s a p u t o r a c c o n t a r e come pochi l'evanescente confine tra sogno e realtà. "Sono cresciuto guardando Bava, Fellini e Argento" ha detto davanti ai premi Oscar Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo e Gabriella Pescucci con cui ha lavorato, in platea per applaudirlo. Pur sorpreso, essendo da sempre un outsider, che gli Studios non l'abbiano escluso dal sistema, "forse non capi- vano quello che facevo", ha detto: "Sono stato molto for- tunato perché ho avuto la possibilità di tradurre i miei sogni ad occhi aperti nella mia arte, nel mio cinema". Influenzato dagli incubi letterari di Edgar Allan Poe, dalle atmosfere horror del cinema di Roger Corman e dalle prospettive distorte dell'Espressionismo tedesco, ha inserito tutti questi ele- menti nel suo primo corto, Vincent, realizzato in stop- motion e narrato, nella ver- sione originale, dal suo idolo Vincent Price. Da lì in avanti la creatività di Tim Burton non si è più fermata, dando vita a storie e personaggi che lo hanno consacrato come uno dei registi più amati di tutti i tempi. D a l l ' i n d i m e n t i c a b i l e Edward mani di forbice a Nightmare Before Christmas (creazione affidata alla regia dell'amico Henry Selick), pas- s a n d o p e r E d W o o d e I l mistero di Sleepy Hollow, fino ad arrivare alle trasposi- zioni cinematografiche di Alice in Wonderland e La fab- brica di cioccolato. Opere dove il mondo reale appare tetro e statico, in contrappo- sizione a quello immaginato: multiforme, allegro e svinco- lato dal conformismo dell'or- dinario. Un universo in cui si muovono personaggi dai trat- ti malinconici e controversi, immersi in atmosfere miste- riose, spesso tetre, in cui il loro essere antieroi "diversi" e ricchi di umanità viene cele- brato ed esaltato. In trent'an- ni di carriera e con due nomi- nation all'Oscar per il Miglior film d'animazione al suo atti- vo, Burton è sempre rimasto fedele alla propria poetica, svincolandosi dal conformi- smo e dall'ordinario. Tra i numerosi riconoscimenti che gli sono stati assegnati, anche il Leone d'oro alla carriera a Venezia nel 2007. "Mi piace l'idea che l'arte sia così soggettiva nella per- cezione altrui. Quanto per me è dolce per altri è inquietante. Per quanto mi riguarda non mi considero un artista, solo uno che traduce qualcosa che sente. Ogni mio personaggio – ha detto Burton - ha a che fare con la mia infanzia, i m i e i s o g n i . L a m o s t r a a l MOMA sui miei disegni mi ha sorpreso, entusiasmato, reso una persona felice. Ma non dimenticatevi: le idee migliori nascono come un sogno, per me con un drink al bar". Tarantino viene premiato da uno dei suoi idoli: Dario Argento (Photo: Getty Photos) La Festa del Cinema di Roma celebra la carriera di Quentin Tarantino e Tim Burton