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www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 11 NOVEMBRE 2021 U n bicchiere di rosso italiano: c h i n o n s i è mai rilassato così dopo una lunga giornata di lavoro? I vini italiani sono la quintessenza della qualità e d e l l a v e r s a t i l i t à , d e l l a tradizione e dell'eleganza: questo non solo grazie al lavoro e all'abilità dei nostri viticoltori ma anche, come a c c a d e i n g r a n p a r t e d e l bacino del Mediterraneo, perché il vino è qualcosa che facciamo da millenni. D o t a t a d i u n c l i m a perfetto, il legame dell'Italia con la vite e l'uva è iniziato intorno all'anno 1000 a.C., per gentile concessione dei Fenici e dei Greci, anche se tracce di rare produzioni l o c a l i s o n o s t a t e t r o v a t e dagli archeologi. I F e n i c i e r a n o commercianti provenienti d a l l ' o d i e r n o L i b a n o , c h e mantennero il loro dominio sul Mediterraneo per secoli: viaggiando e commerciando, avrebbero anche introdotto i l v i n o a i p o p o l i c o n c u i v e n i v a n o i n c o n t a t t o , compresi quelli che vivevano i n S a r d e g n a e S i c i l i a , dove importavano vino in grandi quantità. La viticoltura, tuttavia, e la coltivazione della vite su larga scala, fu introdotta nella penisola dagli antichi Greci, che portarono con sé nuovi vitigni e li adattarono al suolo e al clima del nostro Sud. Il glorioso popolo degli Elleni, padri della civiltà occidentale insieme ai nostri a n t e n a t i R o m a n i , è s t a t o centrale per la storia della v i t i c o l t u r a i n I t a l i a , s o p r a t t u t t o n e l l e n o s t r e regioni meridionali dove, a n c o r a o g g i , v e n g o n o utilizzati alcuni dei vitigni da loro introdotti. Gli storici riconoscono che le prime regioni a coltivare l'uva e a p r o d u r r e v i n o f u r o n o l a Calabria, la Campania e la Sicilia, ma non sono del tutto d'accordo sull'ordine: per alcuni la patria del vino fu la Calabria, per altri fu la Sicilia, da dove la viticoltura si diffuse in tutto il Paese. In o g n i c a s o , n e l V I I s e c o l o a . C . , i l v i n o e r a comunemente prodotto e consumato dagli Etruschi, in T o s c a n a , n e l L a z i o settentrionale e in Emilia- R o m a g n a , e d a l l e p o p o l a z i o n i c e l t i c h e d e l Nord. Naturalmente, quando si parla della storia del vino nel Belpaese, è difficile non pensare subito ai Romani. Grandi produttori di questo n e t t a r e d o r a t o o r o s s o rubino, lo hanno anche reso c o m u n e i n t u t t o i l l o r o g r a n d e i m p e r o , t r a s f o r m a n d o l o i n u n a bevanda paneuropea. Ma i R o m a n i - e i G r e c i - n o n bevevano il vino come lo b e v i a m o n o i , p e r c h é l o m e s c o l a v a n o s e m p r e c o n l ' a c q u a , p r o b a b i l m e n t e a causa del suo alto contenuto alcolico, molto più alto di quello dei vini moderni. È probabile, dicono gli esperti, c h e l e l o r o t e c n i c h e d i v i n i f i c a z i o n e f o s s e r o r e l a t i v a m e n t e r o z z e e dessero un prodotto forte r i s p e t t o a l g u s t o l i s c i o e s e t o s o d e i m o d e r n i v i n i i t a l i a n i : l ' a c q u a , i n a l t r e parole, era essenziale per godersi il proprio bicchiere di rosso quotidiano. T a n t o e s s e n z i a l e c h e , d u r a n t e i b a n c h e t t i e l e riunioni, c'era una persona, il magister bibendi o rex c o n v i v i i , c h e s t a b i l i v a l a giusta proporzione tra acqua e v i n o - d i s o l i t o e r a i l r a p p o r t o 6 5 % / 3 5 % - e quanti bicchieri potevano essere consumati durante il p a s t o . M a c i ò c h e f o r s e colpisce di più del vino in e p o c a r o m a n a è l a s u a u b i q u i t à : t u t t i , dall'imperatore allo schiavo, lo bevevano, in un modo che è rimasto molto comune in Italia e in tutti i paesi del Mediterraneo. Infatti il vino nel Belpaese è, ancora oggi, una bevanda per tutti, che trascende la ricchezza e la classe sociale. Per soddisfare le persone d i o g n i e s t r a z i o n e economica e sociale, c'erano diversi tipi di vino, alcuni di m i g l i o r e q u a l i t à e p i ù c o s t o s i , a l t r i u n p o ' p i ù modesti e più economici, c h e v e n i v a n o s p e s s o mescolati con miele e spezie per renderli più appetibili. Allora il vino migliore era il Falerno, un rosso del Sud, ma era apprezzato anche il vino proveniente dai Castelli Romani, vicino a Roma. D o p o l a f i n e d e l l ' I m p e r o R o m a n o , l a viticoltura smise di essere centrale per alcuni secoli. I b a r b a r i n o n e r a n o m o l t o i n t e r e s s a t i a l v i n o , preferendogli l'idromele e la b i r r a , e l a v i n i f i c a z i o n e divenne un'attività limitata a monasteri e conventi. Anche s e e r a n o a n n i d i b a s s o commercio e consumo, le t e c n i c h e d i v i n i f i c a z i o n e furono molto migliorate dai monaci. Con il Rinascimento, il vino tornò in auge e iniziò u n p e r i o d o d i f i o r e n t e s v i l u p p o e c o m m e r c i o : l ' I t a l i a t o r n ò a d e s s e r e i l maggior esportatore di vino - un primato che aveva perso durante il Medioevo - anche g r a z i e a l l e n u o v e r o t t e commerciali marittime, e m o l t e c a n t i n e v i n i c o l e furono fondate in tutto il Paese. Ma fu una vittoria di breve durata: con la caduta dei Medici a Firenze, l'Italia c a d d e q u a s i i n t e r a m e n t e s o t t o i l d o m i n i o d e g l i Spagnoli e degli Asburgo, ai quali poco importava della viticoltura. S e g l i i t a l i a n i continuarono a consumare vino in gran parte per tutto i l X V I I I e X I X s e c o l o , l ' e s p o r t a z i o n e f u incredibilmente limitata. Le c o s e n o n m i g l i o r a r o n o durante la prima metà del X X s e c o l o , q u a n d o d u e guerre mondiali distrussero m o l t i v i g n e t i e r i d u s s e r o tragicamente il numero di uomini che vi lavoravano. Fu solo negli anni '60 che le c o s e c o m i n c i a r o n o a riprendersi, con un ritorno a l l e c u l t i v a r l o c a l i e l ' i n t r o d u z i o n e d e l l a tecnologia per migliorare il processo di vinificazione. La Toscana fu la prima regione ad adottare nuovi metodi, seguita dal Piemonte, dal F r i u l i e p o i d a l r e s t o d e l Paese. O g g i , l ' I t a l i a è i l p i ù grande produttore di vino al mondo, con 47,2 mhl, e il secondo esportatore dopo la Francia. Alziamo i calici alla lunga storia d'amore tra il vino e il Belpaese! (Photo: Mirko Vitali/Dreamstime) Vino e Italia, un legame ricco di storia SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO