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BelPaese, così come deve d i f e n d e r e l a l i n g u a d a l l e storpiature e dall'impoveri- mento, per aiutarne lo svi- luppo quale parte pulsante e vitale della propria identità, continuando a coltivare quel rapporto fedele con le tradi- zioni del Paese d'origine, senza tuttavia perdere di vista l'originalità, il punto di partenza, la storia. Il com- p o s i t o r e I g o r S t r a v i n s k y scriveva in proposito: "Una v e r a t r a d i z i o n e n o n è l a testimonianza di un passato concluso, ma una forza viva che anima e informa di sé il presente". NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 9 DICEMBRE 2021 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | O gni famiglia ha la sua tradi- zione per Na- tale ma in Italia le feste di fine anno, anche quelle non legate alle ricorrenze religiose, sono sempre accomunate da un grande classico: il dolce. Dal Panettone di Milano al Pandoro di Verona, dal T r o n c h e t t o d i N a t a l e d e l Piemonte al Panspeziale di B o l o g n a , d a l P a n f o r t e d i Siena al Pangiallo laziale, dagli Struffoli di Napoli alle C a r t e l l a t e d i P u g l i a , d a l Bucellato siciliano al Pan'e saba sardo, senza dimentica- r e t o r r o n i , m o s t a c c i o l i , nucatoli, ricciarelli, zelten, fichi chini o altre specialità come parozzo o gubana. L'elenco delizioso potreb- be essere lunghissimo posto che ogni regione offre una varietà incredibile di preli- batezze. L'Italia delle tante identità culinarie, che vive del variegato folklore che scandisce i ritmi comunitari dei piccoli borghi, le silen- ziose e compassate valli, la vita lenta nei paesi di pro- vincia e le frenesie cittadine, nel periodo delle feste di fine a n n o p r o p o n e u n a g r a n varietà di dolci caratteristici. Ciascuno ha la sua storia, la sua ricetta che a volte varia di casa in casa, la sua usan- za. Ciascuno rivolge l'invito a d i m e n t i c a r s i d i d i e t e e c a l o r i e p e r c h é c o m p i e r e questo viaggio gastronomico nei sapori aromatici e golosi delle feste, è un sollecito non solo a leccarsi i baffi ma a partecipare alla ricorrenza, a sentirsi parte di una comu- nità con i suoi riti che si con- sumano anche in cucina. La tradizione è in realtà l'ingrediente che accomuna t u t t e l e p r e p a r a z i o n i c h e sono sinonimo di festa. Il vero senso di appartenenza n o n p u ò c h e e s p r i m e r s i anche a tavola e l'impegno di tutti deve essere la valorizza- zione del proprio patrimonio culturale. Dalle ricette delle nonne, che fanno parte dei ricordi di tutti noi e che hanno viag- giato su e giù per l'Italia, o l t r e p a s s a t o g l i o c e a n i e attraversato epoche e mode p e r r i e m e r g e r e c o m e u n valore importante all'interno delle comunità locali, regio- nali e nazionali, deriva un saper fare diffuso che nono- stante piccole varianti rap- p r e s e n t a u n e l e m e n t o d i identità centrale per caratte- rizzare le città e i territori. Un vero vanto, oltre che un richiamo, a livello culturale e turistico. Esattamente come l'arti- gianalità che contraddistin- gue la fattura di molti dei dolci tipici. Gli ingredienti svelano le materie fornite da madre natura dal Nord al Sud del Paese, e le loro rielaborazio- n i s p e s s o r a c c o n t a n o g l i adattamenti al luogo dove si v i v e p e r s t u d i o , l a v o r o o scelta di vita. Ma soprattutto confermano la voglia di non recidere i legami con il luogo di provenienza, con i ricordi e persino con gli affetti, visto che un semplice pasticcino può riempirsi di ricordi dolci più della crema pasticcera. In questo senso, spesso si trovano ottime reinterpreta- zioni dei dolci più classici anche molto lontano dai luo- ghi di partenza, risultato di interessanti contaminazioni c h e m e t t o n o i n s i e m e i l meglio dei prodotti tipici delle tante città italiane con le vecchie ricette. Questo richiama un modo tutto tri- colore di adattarsi alle diffi- c o l t à , p e r c h é s e m a n c a quell'ingrediente, magari non disponibile a causa di un'annata magra o di diffi- c o l t à e c o n o m i c h e , s e n e inserisce un altro che però crea qualcosa di nuovo, una "novella tradizione", che può sembrare un ossimoro ma che semplicemente descrive la quotidianità del rinnova- mento. Il cibo, in fondo, è come una lingua: espressione di una realtà territoriale, sedi- m e n t o d e l l e c u l t u r e c h e hanno attraversato i secoli, evoluzione quotidiana che si plasma con l'uso, la fantasia, l'esperienza e con la creati- vità tipica degli italiani. Ma il cibo, come una lin- gua, ha bisogno di regole, di "disciplinari" che ne garanti- scano la qualità e l'aderenza a una ricetta che non può essere stravolta a mero uso commerciale, soprattutto da chi vuole sfruttare il nome d i u n a s p e c i a l i t à c h e h a attraversato i secoli imbe- vendosi di storia, per tra- sformarla in una triste imi- tazione. Un prezzo minore dice che qualcuno ne ha svi- lito la qualità e sottratto risorse a chi inventa o tra- manda prodotti in grado, da soli, di raccontare la profon- dità di un trascorso colletti- vo di straordinario valore. Per questo, in ogni ango- lo del mondo, chi ama dav- vero l'Italia deve impegnarsi ogni giorno per salvaguar- d a r e i p r o d o t t i t i p i c i d e l Il valore della tradizione, l'ingrediente più prezioso delle feste di fine anno giancarlo.fadin@protravelinc.com Direct: 818-783-0208