L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-13-2022

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27 GIOVEDÌ 13 GENNAIO 2022 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | L 'Italia è un Paese dove la bellezza è di casa. Nel pae- saggio, nell'arte e, naturalmente, nella lingua. Non a caso, l'ita- liano è conosciuto come la bella lingua. Tuttavia, l'ita- liano sta attraversando un momento difficile, sia in Ita- lia che negli Stati Uniti. L e l i n g u e , t u t t e , s o n o costrutti viventi: cambiano e si evolvono nelle loro struttu- re, nel lessico e nella fonetica n e l c o r s o d e l t e m p o . L'italiano è diventato italiano dal latino, attraverso varie fasi. L'inglese è nato come un idioma dal suono tedesco, con declinazioni come il lati- no e il greco e lettere che non esistono più. Entrambi, natu- r a l m e n t e , s t a n n o a n c o r a evolvendo. L'influenza delle lin- gue straniere, principal- mente l'inglese, ha pesante- mente influenzato il nostro lessico, con sempre più ter- mini originali che vengono s o s t i t u i t i n e l l i n g u a g g i o comune e nella scrittura con la loro controparte inglese. Ma se questo non è necessa- riamente un male, ha forse raggiunto livelli preoccupanti negli ultimi due decenni, quando parole italiane per- f e t t a m e n t e c o m u n i s o n o state quasi interamente sosti- tuite con altre straniere: "I am looking at you" per "ti guardo", "meeting" e "suede" per "riunione" e "scamoscia- to", "make up" e "fashion" per "trucco" e "alla moda" ma a n c h e l e b r u t e c o p i e d i "friendzonare" ("to friendzo- ne"), "postare" ("to post") e perfino "googlare" ("to goo- gle"). Chiaramente, la diffu- sione di internet e dei social media ha sostenuto la crea- zione di calchi, cioè l'adatta- mento in italiano di parole inglesi. La continua angliciz- zazione del nostro idioma, s e c o n d o a l c u n i , p o t r e b b e portare alla sua scomparsa: considerazione drammatica, ma chissà. Eppure, i prestiti linguisti- ci e i calchi sono solo una parte del problema: noi ita- liani ci siamo dati da fare per distruggere la nostra lingua, anche senza coinvolgere le parole straniere. Si tratta di un impoverimento sintattico e lessicale, con il congiuntivo troppo spesso abbandonato per l'imperfetto, e il nostro lessico che si restringe giorno dopo giorno: alla lunga, se continuiamo su questa stra- d a , l a l u s s u o s a r i c c h e z z a della nostra lingua potrebbe andare irrimediabilmente perduta. A l l o s t e s s o t e m p o , l a nostra lingua nazionale con- tinua ad essere quella. La parliamo tutti nel Paese, e lo stesso fanno le persone che v i v o n o i n a l t r e p a r t i d e l mondo dove l'italiano è una lingua ufficiale: Svizzera, San Marino e Vaticano. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che la comunità di lingua ita- liana nel mondo è molto più ampia, ed è qui che diventa importante discutere della situazione attuale della lin- gua negli Stati Uniti. Perché l'italiano non è solo la lingua d e g l i i t a l i a n i d ' I t a l i a , m a anche di quelli che lavorano e vivono all'estero, così come delle persone di discendenza italiana. Intendiamoci, que- sto non aggiunge molto ai 60 m i l i o n i d i p a r l a n t i c h e c i sono all'interno dei confini nazionali (dai 6 ai 10 milioni in più), soprattutto se lo si p a r a g o n a a d a l t r e l i n g u e romanze come lo spagnolo e il francese con, rispettiva- mente, 570 milioni e 270 m i l i o n i d i p a r l a n t i n e l mondo. Eppure, una volta, era più c o m u n e p a r l a r e l a l i n g u a della propria famiglia a casa, e quella del Paese in cui si viveva in tutti gli altri conte- sti: questa è, in fondo, una delle ragioni per cui l'italiano è rimasto vivo negli Stati Uniti. Era anche abbastanza comune impararlo in una fase successiva, un modo per abbracciare più pienamente il proprio patrimonio cultu- rale o, forse, in preparazione di quel viaggio di una vita nella città natale ancestrale. Oggi però, come riportato i n u n r e c e n t e p e z z o d i Zachary Vogt pubblicato o n l i n e d a I t a l i c s M a g , l a situazione è diversa: i parlan- ti italiani nel mondo non stanno aumentando e, negli Stati Uniti, l'italiano è la "lin- gua che muore più veloce- mente", secondo i dati del 2 0 1 8 . N e l r e l a t i v a m e n t e breve spazio di 16 anni, dal 2001 e il 2017, il numero di italoamericani che parlano la bella lingua in casa si è quasi d i m e z z a t o , p a s s a n d o d a 9 0 0 . 0 0 0 a 5 5 0 . 0 0 0 . Naturalmente, con le vecchie generazioni - più propense a p a r l a r e i t a l i a n o i n p r i m o luogo - che lentamente ma inevitabilmente se ne vanno, la tendenza era prevedibile. Tuttavia, il cambio genera- zionale naturalmente atteso, con i giovani che continuano a usare la lingua dei loro nonni perché l'hanno impa- rata da bambini o l'hanno scelta come materia a scuola e all'università, non ha avuto luogo. I programmi di lingua italiana è declinano tanto velocemente quanto il nume- ro di persone che la parlano. La percentuale di studenti K- 12 che imparano una lingua straniera è piuttosto bassa, pari al 20%, e l'italiano ne conta solo l'1% circa. A livello universitario, solo il 6% delle i s t i t u z i o n i h a u n Dipartimento di italiano, e le iscrizioni sono sempre più basse. Allora, cosa si potrebbe fare per salvare la nostra bel- lissima lingua dal diventare l'ombra di se stessa? Alcuni - tra cui la cantante Gianna Nannini - hanno suggerito di creare e promulgare leggi volte a proteggere la lingua italiana, seguendo l'esempio della legge Toubon del 1994 della Francia, che impone l'uso del francese in tutte le comunicazioni e questioni ufficiali del governo (quindi nessun "lockdown"), così come una rigida regolamen- tazione sull'uso di termini stranieri nella pubblicità. Nel mondo, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha lavorato per promuovere e rafforzare la presenza della l i n g u a i t a l i a n a , c o n l a S e t t i m a n a d e l l a L i n g u a Italiana nel Mondo, di cui L ' I t a l o - A m e r i c a n o h a avuto modo di parlare in più di un'occasione. La diffusio- ne e l'uso della nostra lingua online è invece al centro di Italiana, portale online crea- to lo scorso marzo e gestito da La Farnesina, che si pro- pone di promuovere la nostra cultura e la nostra lingua offrendo uno sportello unico per tutto ciò che riguarda la cultura italiana, dalla poesia all'enogastronomia, dall'arte al turismo e all'ambiente. C'è molto che anche noi, come italiani e italoamerica- ni, possiamo fare. Possiamo imparare, parlare e usare la nostra bella lingua ogni gior- n o , e c o n o r g o g l i o . N o n vogliamo che diventi il latino del 21° secolo. Vero? Amiamo davvero la nostra lingua e quanti ancora sanno parlarla nel mondo? (Photo: Juan Moyano/Dreamstime) Noi italiani curiamo abbastanza la nostra lingua? LIFE PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI

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