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www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 27 GENNAIO 2022 S ono certa che non l ' a v r e s t e m a i i m m a g i n a t o . E n e m m e n o i o , a dire il vero, ma Trieste , la bella, esotica Trieste, la più romantica- mente cosmopolita di tutte le città italiane, il luogo più vicino all'Oriente che abbia- mo... è Trieste il vero cuore pulsante della storia d'amo- re del Paese con il caffè. Il caffè arrivò, molto pro- b a b i l m e n t e , i n I t a l i a n e l 1 5 7 0 q u a n d o i l m e d i c o Prospero Alpini tornò a Venezia dopo un viaggio in Africa con le sue borse piene di chicchi di caffè da vende- re nelle farmacie locali: i v e n e z i a n i l o a d o r a v a n o . Infatti, era così buono, e dava così tanta energia – allora l'effetto della caffeina era una novità per molti - che alcuni cominciarono a guardarlo con sospetto. Il fatto che fosse una bevanda c o m u n e t r a i m u s u l m a n i n o n a i u t a v a , e p r e s t o l a Chiesa Cattolica, nella figura di Papa Clemente VIII, deci- se di vietarla e la chiamò "la b e v a n d a d e l d i a v o l o " . A quanto pare, però, Clemente cambiò rapidamente idea dopo averne provato una tazza, affermando che era troppo buona per essere cat- tiva. E così, con la benedizione del Vaticano, il caffè iniziò a regnare nel Belpaese, spe- cialmente a Venezia, croce- via d'Europa verso l'Oriente e notevole trendsetter, e in tutta la sua Repubblica. Gli intellettuali e gli aristocratici v e n e z i a n i e r a n o n o t i p e r amare il caffè, e la bevanda divenne presto sinonimo di intrattenimento di alto livel- lo. L a s t o r i a d ' a m o r e d i Trieste con la miscela iniziò c i r c a 1 0 0 a n n i d o p o , n e l 1719, quando il suo porto fu dichiarato esente da tasse d a i r e g o l a m e n t i a u s t r o - u n g a r i c i - a l l o r a T r i e s t e f a c e v a p a r t e d e l l ' i m p e r o asburgico - e il caffè arrivava dalla Turchia per rifornire tutto l'impero austro-unga- rico, e in particolare la sua capitale, Vienna, principale rivale di Venezia per quanto riguarda il consumo di caffè. Qualche decennio più tardi, l'imperatrice Maria Teresa d'Austria, fece la fortuna di T r i e s t e q u a n d o d e c i s e d i renderla una città aperta a tutte le religioni: oggi può sembrarvi normale, ma allo- ra, nell'ultracattolico impero asburgico, le cose non fun- zionavano esattamente così. Ma se pensate che Maria Teresa fosse una monarca illuminata e liberale, vi sba- g l i a t e : n o n l e i m p o r t a v a molto dei non cattolici, in realtà, ma gli imprenditori avevano tutte le fedi e, con- siderando la crisi economica c h e i l s u o i m p e r o a v e v a subito negli anni precedenti, aveva bisogno di fare qual- c o s a , e d i f a r l o i n f r e t t a . C o s ì , s c e l s e l a c i t t à p i ù attraente dal punto di vista commerciale dell'impero, quella con il porto più gran- de e la migliore posizione geografica, e la aprì a perso- ne di ogni religione. Questo s i g n i f i c a v a d u e c o s e : l a prima era che molti non cat- tolici di altre parti dell'impe- ro si sarebbero trasferiti a Trieste per godere, final- mente, di un po' di libertà; l a s e c o n d a e r a c h e g l i imprenditori dell'est, spesso con buona probabilità orto- d o s s i o e b r e i , a v r e b b e r o considerato Trieste un buon posto per fare investimenti. A p o c o a p o c o , T r i e s t e ebbe un ruolo chiave non solo per l'importazione di caffè in Europa ma anche per la sua produzione, al punto che, dall'inizio del XX s e c o l o T r i e s t e – e n o n Napoli! - è sede della Borsa del Caffè, la borsa interna- zionale del caffè. Ben presto la cultura del caffè divenne una seconda natura per la città, con eleganti caffè simi- l i a q u e l l i d i V e n e z i a e Vienna che si aprirono ai lati delle sue belle piazze: è faci- l e i m m a g i n a r e J a m e s Joyce, che fece di Trieste la s u a s e c o n d a c a s a d o p o D u b l i n o , s t a r e i n u n o d i questi luoghi chic, magari a scrivere una pagina o due mentre sorseggia un intenso infuso nero. C o n u n s i m i l e b a c k - ground, non è una coinci- denza, quindi, che alcuni dei marchi di caffè più famosi d ' I t a l i a p r o v e n g a n o d a Trieste: Hausbrandt fu fon- data nel 1892, mentre Illy - nome conosciuto anche all'e- stero - nel 1933. Forse meno noto, ma di qualità altrettan- to elevata, è Caffè Trieste. Insieme a loro, diverse pic- cole realtà artigianali sono lo specchio del profondo lega- me tra la città e il caffè, e d e l l ' a m o r e c h e i t r i e s t i n i hanno per la loro miscela. Oggi Trieste si gode la sua storia d'amore con il caffè in modo molto tradizionale, dandogli dei soprannomi da amante. Un espresso norma- le è conosciuto qui - ma solo q u i , a t t e n z i o n e , n o n n e l r e s t o d e l F r i u l i V e n e z i a - G i u l i a - c o m e n e r o . S e s i ordina un capo, non si avrà un cappuccino, come può s u c c e d e r e i n a l t r e p a r t i d ' I t a l i a , m a p i u t t o s t o u n caffè macchiato. Fate atten- zione! Perché se ordinate un macchiato, allora non avrete un normale macchiato ita- l i a n o ( a b b i a m o i m p a r a t o che è un capo), ma vi verrà chiesto di scegliere tra una serie di varianti che includo- no macchiato lungo, goccia- to, speciale e così via. Ma il vero re nei menù dei caffè di Trieste è il capo in bi, cioè un capo (un normale mac- chiato) servito in un bicchie- re ("bi" sta per bicchiere). E così, proprio quando pensavate di sapere tutto sul caffè e sull'Italia, avete sco- perto che c'è sempre qualco- sa in più da scoprire... Ora, esercitiamoci insieme usan- d o i l g e r g o t r i e s t i n o d e l caffè: chi vuole un nero con una bella fetta di torta? Pronti per bere un caffè in Piazza Unità d'Italia, a Trieste (Photo: Giuseppe Anello/Dreamstime) Trieste, la capitale segreta del caffè italiano GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO