L'Italo-Americano

italoamericano-digital-2-10-2022

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23 GIOVEDÌ 10 FEBBRAIO 2022 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | muovermi, a respirare o a b a l l a r e . P e r ò è s t a t a u n a grande lezione. Quella fu una delle mie ultime audi- z i o n i c o n I l B a l l e t t o d i Castelfranco Veneto perché, a quel punto, molti teatri mi inviarono offerte per entrare n e l l e l o r o s c u o l e . L a m i a prima scelta fu il Bolshoi, poi cambiai idea e scelsi la S c a l a , c h e p u r e m i a v e v a offerto un posto. Mia madre pensava che fossi pazzo, così ha chiamato il direttore e mi h a n n o f a t t o f a r e u n ' a l t r a audizione ad un livello infe- riore a quello offerto inizial- mente. Mi piaceva Milano, ero molto a mio agio con q u e l l o c h e s a p e v o e n o n sapevo. Quando l'audizione finì, nella lista delle persone ammesse al sesto livello non c'era il mio nome, perché in realtà mi avevano messo nel livello superiore. È stata una grande sorpresa per me e per mia madre, naturalmen- te. Qual è stata la parte più impegnativa dell'es- sere un giovane balleri- no? Devi imparare chi sei. C'è un po' di filosofia nel diven- tare ballerino perché il bal- letto è un'arte sofisticata, p i a c e v o l e d a g u a r d a r e . Quando sono stato ammes- so a La Scala, ho avuto il tempo di affinare la tecnica e trovare il modo migliore per esprimermi. In quei due anni, ho imparato danzando a Parigi e a Mosca, anche se ero solo uno studente. Poco d o p o i l d i p l o m a , s o n o diventato ballerino princi- pale del Don Chisciotte di Nureyev, cosa che non suc- cede molto spesso. Non è s t a t o f a c i l e p e r ò , e s o n o stato fortunato ad avere un d i r e t t o r e c h e v o l e v a c h e avessi successo. La mia car- riera all'inizio è stata breve e intensa, sono passato dal- l'essere un apprendista al ruolo di ballerino principale in meno di cinque anni. C o m e h a a f f r o n t a t o questo nuovo mondo? Non riuscivo a capacitar- mi del fatto che il balletto f o s s e s o l o p e r u n g r u p p o ristretto di persone e che nessuno prestasse attenzio- ne a noi professionisti che f a c c i a m o m o l t i s f o r z i e s a c r i f i c h i a m o m o l t e c o s e nella vita. Credo ancora che il nostro mondo sia molto poco conosciuto e ricono- sciuto. Andando velocemen- t e a l p u n t o , h o i m p a r a t o che, quando si è sul palco, bisogna lasciarsi andare e concentrarsi senza pensare a quello che succede fuori. A parte i problemi che la mia f a m i g l i a h a a f f r o n t a t o i n quel momento, ho potuto liberare la mia mente e con- centrarmi su un nuovo viag- gio come giovane adulto che voleva cambiare il mondo. Avevo una personalità forte e non mi trattenevo dalle conversazioni difficili con i m i e i d i r e t t o r i e c o l l e g h i . Non ho mai accettato un no come risposta, a meno che non fosse ben motivato. Come è arrivato a San Francisco? Ero a La Scala e non c'era più niente da imparare e da s p e r i m e n t a r e p e r m e . Volevo andarmene e iniziare qualcosa di nuovo. Avevo 20 a n n i q u a n d o m i h a n n o offerto un contratto a vita, ma non ero pronto. Volevo andare al Royal Ballet, ma qualcuno ha menzionato il San Francisco Ballet, noto per i suoi ballerini e le sue p e r f o r m a n c e i n c r e d i b i l i . S o n o v e n u t o a S a n Francisco in vacanza e, una volta tornato a Milano, ho iniziato a pensare a questo cambiamento e l'ho condivi- so con i miei genitori. Sono andato dal direttore de La Scala e ho annunciato che mi sarei dimesso. Cinque anni fa, nel 2016, mi sono trasferito a San Francisco. Le prime impressio- ni? L a p r i m a c o s a c h e h o dovuto fare è stata guardare film a ripetizione per impa- rare l'inglese. Il cambio di ritmo è stato fantastico, era un nuovo inizio e avevo una grande energia. In cinque mesi, potevo parlare inglese giusto in tempo per l'inizio della stagione. Dopo la mia prima esibizione, il direttore mi ha offerto di diventare ballerino principale a parti- re dalla settimana successi- va. È stato un inizio veloce e ha continuato a crescere. Ho incontrato Roberto Bolle e, grazie a lui, ho anche cono- sciuto una collega straordi- naria, Misa Kuranaga. Com'è il rapporto con Misa? Durante la prima esibi- zione insieme ho fatto cade- re Misa sul pavimento. Ero s c i o c c a t o . D o p o , m i h a detto: "Ho la sensazione che balleremo spesso insieme in futuro". E' stato spaventoso e pericoloso, tuttavia, dopo q u e l l a p e r f o r m a n c e , e r o r i l a s s a t o e c i s i a m o r e s i conto che avevamo una chi- mica incredibile. Mi ha invi- tato alle sue serate di gala e, quando sono tornato a San Francisco, ho mostrato al mio direttore i video con Misa e lei ha ricevuto un'of- ferta per unirsi a noi al San Francisco Ballet un anno d o p o . D a a l l o r a b a l l i a m o insieme. C o s ' è i l b a l l e t t o p e r lei? I l b a l l e t t o è m a g i c o , è c o m e u n u o v o r i c o p e r t o d'oro. È arte, è come andare i n u n m u s e o e g u a r d a r e quadri o statue. È un libro aperto e sarebbe fantastico rompere la barriera tra que- st'arte e il nostro quotidia- n o . F a p a r t e d e l l a n o s t r a cultura ed è la nostra cultu- ra. Qual è il suo rapporto con il pubblico? Il pubblico guarda i balle- r i n i c o m e p e r s o n e b e l l e , sono tutti belli e perfetti. N e l b a c k s t a g e , p e r ò , c ' è un'atmosfera diversa in cui i conflitti avvengono e biso- gna lavorare per costruire l'armonia man mano che si va avanti. Dobbiamo conti- nuare a lavorare per avvici- narci al pubblico e renderlo parte di quest'arte. Mi ha sorpreso vedere mio fratello portare i suoi amici a teatro e sapere che a tutti loro è piaciuto molto e che torne- ranno a vedere altri spetta- coli. Quando vedi uno spet- t a c o l o d i p e r s o n a , v i v i l a m a g i a . U n a c o s a c h e n o n vedo l'ora di fare è tornare in Italia e fare i miei gala. Voglio portare la mia espe- rienza e conoscenza, e con- dividere l'amore per il bal- letto con i miei connaziona- li. Continua da pagina 21 Angelo Greco è primo ballerino al San Francisco Ballet (Photo: Randall Hobbet) SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO

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