L'Italo-Americano

italoamericano-digital-2-24-2022

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www.italoamericano.org 13 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 24 FEBBRAIO 2022 SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI G l i a n t i c h i R o m a n i s o n o importanti per l'Italia: sono parte della sua storia e del suo patrimonio, un simbolo di unità e una presenza costante nell'im- m a g i n a r i o c o l l e t t i v o d e l Paese. Ci piace leggere di loro, scoprire cosa facevano e come passavano il tempo; i n c o s a c r e d e v a n o , c o s a mangiavano e cosa indossa- vano. Ci incuriosisce la loro vita quotidiana, li immagi- niamo mentre svolgono la loro routine quotidiana, pro- p r i o c o m e n o i , m a g a r i immaginandoli proprio lì, nelle stesse piazze e strade che percorriamo oggi men- tre andiamo al lavoro o por- tiamo i bambini a scuola. La prova del nostro interesse p e r i n o s t r i a n t e n a t i p i ù famosi è il successo della let- t e r a t u r a p o p o l a r e a l o r o dedicata, come la serie sul- l'antica Roma di Alberto Angela: ogni puntata non manca mai di raggiungere lo status di bestseller. Se ci leggete regolarmente, sapete che anche noi de L'Ita- lo-Americano abbiamo un debole per gli antichi Romani, e ci piace dedicare loro spazio e tempo: nei mesi scorsi abbiamo scritto dei loro acquedotti e del loro cemento, dei calchi di Pompei e delle nuove scoperte archeologiche che hanno portato alla luce un ristorante in una delle strade dell'antica città sotto il Vesu- vio. Oggi vorremmo percorrere il vasto e affascinante mondo delle loro invenzioni, di ciò che i Romani hanno creato e che noi usiamo ancora oggi, in una forma o nell'altra. C'è così tanto ingegno romano ancora in uso nella nostra vita quoti- diana, e dobbiamo solo guar- dare più da vicino ciò che abbiamo intorno per trovarlo! 1.Libri rilegati S i a m o c o s ì a b i t u a t i a d averli in giro per casa, sul comodino del letto o nelle nostre borse per il viaggio in autobus la mattina, che ci rendiamo appena conto di quanto i libri rilegati furono innovativi quando furono i n v e n t a t i . A l t e m p o d e i Romani, c'erano due modi principali per scrivere: o su tavolette di cera o argilla, o s u r o t o l i d i p e r g a m e n a o papiro. Questi ultimi erano usati principalmente per i testi più lunghi, quindi i libri romani erano tutti scritti a mano su lunghezze infinite - fino a 10 metri o 32 piedi - di materiale, arrotolati intorno a due tubi dell'altezza del rotolo: invece di girare le pagine, bisognava srotolarle, per così dire. Inutile dire che i r o t o l i e r a n o p e s a n t i , ingombranti e difficili da trasportare e conservare, quindi fu solo questione di tempo prima che qualcuno se ne uscisse con un'idea più pratica. Fu, infatti, Giulio Cesare a commissionare il primo volume rilegato, una serie di papiri cuciti insieme su un lato per formare un codex, un codice: in questo m o d o , i s i n g o l i f o g l i n o n a n d a v a n o p e r s i , e d e r a molto più semplice consul- tare o trasportare un testo. Tuttavia, i rotoli continuaro- no ad essere più comuni per un altro paio di secoli. Il c o d i c e a v r e b b e p r e s o i l sopravvento solo con la dif- fusione del Cristianesimo nell'Impero e la sua ascesa a religione imperiale. Eppure, che genio, quel Giulio Cesa- re! 2. Condomini Roma imperiale è, forse, il primo esempio di metro- poli, fatte le debite differen- ze: c'erano meno persone sulla Terra, ma se si fa una p r o p o r z i o n e , l a C a p u t Mundi aveva già allora un numero impressionante di abitanti. Per risolvere il pro- blema degli alloggi, gli archi- tetti romani se ne uscirono con l'idea dei complessi di a p p a r t a m e n t i , o i n s u l a e , come erano conosciuti, che sono proprio quello che ci si immagina: sei-otto piani di a p p a r t a m e n t i c o n c o r t e comune e scale. Le abitazio- ni ai piani inferiori, dette cenacula, erano più costose, mentre quelle ai piani supe- riori, le cellae, erano per gli inquilini più poveri, ma non sbagliatevi: i veri ricchi non v i v e v a n o q u i , l e i n s u l a e erano le case della classe media e operaia. Al culmine dell'Impero, tra il III e il IV secolo, c'erano circa 45.000 insulae in città. 3.Proto-giornali I giornali come li cono- sciamo oggi sono un prodot- to del XVII secolo, il primo fu pubblicato in Germania nel 1605, ma anche i Roma- ni avevano il loro modo di far circolare le notizie. Usan- do pietre o altri supporti solidi, così come i papiri, vi inscrivevano - o scrivevano per questi ultimi - eventi e notizie importanti, per poi esporli in giro per la città. Gli Acta Diurna, o "eventi quotidiani", cominciarono ad essere "pubblicati" nel II secolo a.C., ed erano usati soprattutto per informare il pubblico su morti e nascite, campagne militari e, talvol- ta, fatti curiosi o interessanti accaduti da qualche parte nell'Impero. 4.Impianto idraulico I Romani sono noti per la loro ingegnosità nel campo dell'architettura, dell'inge- gneria e della pianificazione urbana. Non è un caso che abbiano creato le strade che usiamo ancora oggi, qui in E u r o p a , i l c e m e n t o , g l i acquedotti e strutture così forti che stanno ancora in piedi due millenni dopo la l o r o c o s t r u z i o n e . M a c ' è q u a l c o s a d i a l t r e t t a n t o i m p o r t a n t e c h e h a n n o lasciato al mondo moderno: sistemi fognari e idraulici molto avanzati. Un comples- so sistema di tubi di drenag- gio correva sotto la città e veniva lavato regolarmente con acqua corrente prove- niente dai ruscelli vicini, il c h e a s s i c u r a v a c h e t u t t o rimanesse pulito e funzio- nante. Tutto era sotterraneo p e r e v i t a r e c h e i r i f i u t i umani finissero in strada, aumentando i rischi di infe- zioni. La Cloaca Maxima, la principale rete fognaria della c i t t à , f u c o s t r u i t a s e c o l i p r i m a d e l l ' I m p e r o , n e g l i anni tra la fine del regno r o m a n o e l ' i n i z i o d e l l a Repubblica, e la tradizione dice che la sua costruzione fu ordinata dal penultimo re di R o m a , T a r q u i n i o P r i s c o , circa 600 anni prima di Cri- sto. 5.Riscaldamento cen- trale Non credo che molti sap- piano che i nostri antenati r o m a n i h a n n o i n v e n t a t o anche il riscaldamento cen- trale. Sì, l'hanno fatto! Si chiamava ipocausto e riu- sciva a riscaldare intere case, su più piani. Il calore veniva prodotto da un fuoco che di solito si trovava nel semin- terrato della casa e si diffon- deva nell'edificio grazie a uno spazio tra il pavimento e il suolo creato elevando il livello del pavimento con pilastri di cemento. Per assi- curarsi che anche i livelli superiori delle case fossero r i s c a l d a t i , c ' e r a n o d e l l e canne fumarie nei muri, che avevano anche il compito di assicurare che i fumi potes- s e r o u s c i r e a t t r a v e r s o i l tetto. Se vi è piaciuto questo articolo, date un'occhiata al pezzo pubblicato online da Interesting Engineering, dove sono elencate ancora più invenzioni romane. Lo trovate su: https://intere- stingengineering.com/19- greatest-inventions-of-the- roman-empire-that-helped- shape-the-modern-world Dai libri rilegati all'idraulica: cosa ci hanno lasciato i Romani L'ipocausto, inventato dai Romani, era un sistema di riscaldamento centralizzato per le case (Photo: Nigel Hoy/Dreamstime)

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