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GIOVEDÌ 10 MARZO 2022 www.italoamericano.org 5 L'Italo-Americano IN ITALIANO | U n gesto simbo- lico. Il David, e m b l e m a d i Firenze e del Rinascimento, simbolo di perfezione esteti- ca e icona dell'arte mondiale, è avvolto in un telo nero che lascia appena intravedere l'armonia delle proporzioni di una delle statue più cele- bri al mondo. Chi arriva in piazza della Signoria, tra sor- pr esa e qual che pr otesta, non lo vede più. Trova piut- tosto un messaggio di dolore perchè la guerra spegne la Bellezza. " C o p r e n d o d i n e r o i l David, emblema della libertà contro la tirannia, abbiamo voluto ricordare le migliaia di vittime della guerra in Ucraina, vittime civili ma anche militari, e abbiamo voluto esprimere l'immenso dolore di Firenze - ha detto a L'Italo-Americano il sin- daco Dario Nardella - per quanto sta accadendo nel cuore dell'Europa. Con que- sto gesto simbolico vogliamo mandare un segnale forte di dolore, di tristezza e di lutto per i morti di questa guerra ingiusta". Il flash mob vuole essere più di un gesto eclatante per c h i e d e r e d i f e r m a r e c a r r i armati e bombe e proporsi come l'inizio di una mobili- tazione dal basso. Per que- s t o , d a p r e s i d e n t e d i Eurocities, rete dei sindaci diffusa in 38 Paesi in rap- p r e s e n t a n z a d i o l t r e 1 3 0 milioni di persone, il sinda- co ha lanciato l'invito a una manifestazione internazio- nale il 12 marzo sotto lo slo- g a n " C i t i e s s t a n d w i t h Ukraine" per chiedere il ces- sate il fuoco da 200 città europee. " F i r e n z e c o n d a n n a l a g u e r r a - h a c o n t i n u a t o Nardella - ed è vicina alle città e al popolo ucraini. La nostra città è in prima linea nell'impegno per ottenere la pace e avviare il prima pos- s i b i l e u n n e g o z i a t o v e r o . Ricordo la dichiarazione fir- m a t a i l 2 6 f e b b r a i o n e l Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, in occasio- n e d e l F o r u m d e l Mediterraneo, da 65 sindaci e 6 0 v e s c o v i d e l Mediterraneo". Una carta che raccoglie "l'aspirazione dei popoli alla pace, alla giu- stizia, all'uguaglianza dei diritti, alla libertà". Il gesto simbolico di vela- re il David, nel giorno del 5 4 6 ° a n n i v e r s a r i o d e l l a nascita di Michelangelo, il 6 marzo 1475, è coinciso con una serie di cortei e fiaccola- te che da Nord a Sud hanno percorso l'Italia. Un Paese ipnotizzato dalla violenza delle immagini in tv, spa- ventato dai rischi nucleari, atterrito dalla ferocia di una guerra che nessuno riteneva davvero possibile. Decine di migliaia di per- s o n e h a n n o s f i l a t o a Bologna, Milano e Torino, ma anche a Napoli, Trieste, B a r i , P a l e r m o , G e n o v a e C a g l i a r i . E p o i a n c o r a a Siracusa, Modena, Bolzano, R e g g i o E m i l i a , P a d o v a , Verona. A Venezia persino Piazza San Marco, dove non s i p u ò m a n i f e s t a r e p e r r a g i o n i d i s i c u r e z z a , s i è riempita eccezionalmente di bandiere della pace. Troppo forte lo choc emotivo. Era successo solo per l'11 set- tembre e dopo l'attentato al Bataclan di Parigi dove era rimasta uccisa la ricercatrice veneziana Valeria Solesin. A Bari, che alla vigilia del p r i m o l o c k d o w n n e l f e b - braio 2020 aveva ospitato Papa Francesco proprio per l'incontro con i vescovi dei tre continenti bagnati dal M e d i t e r r a n e o , i l s i n d a c o Antonio Decaro ha compiu- to un altro gesto fortemente simbolico. Nella città che ha u n l e g a m e s t o r i c o c o n l a Russia, il primo cittadino ha interpellato non il nostro rapporto con l'arte e la bel- lezza, ma con la fede e la s p e r a n z a r i v o l g e n d o s i a l patrono venerato da cattolici e ortodossi: "Nel 2003 Putin ha donato alla città di Bari una statua di San Nicola, il santo del dialogo, dell'incon- t r o e d e l l a f r a t e l l a n z a , i l santo che unisce e non divi- de. Ho scelto questo luogo simbolico per esprimere il più fermo dissenso per l'ag- gressione militare perpetrata nei confronti dell'Ucraina e per manifestare sentimenti di vicinanza e di trepidazio- ne al suo popolo. Ho voluto deporre un fascio di fiori con i colori della bandiera ucrai- na proprio ai piedi della sta- tua del santo dove in queste ore le comunità baresi di russi, georgiani, ucraini, bie- lorussi si stanno ritrovando per pregare insieme per la pace". Nella capitale invece, il no alla guerra è risuonato alla Sapienza, la più grande uni- versità europea con 700 anni di storia alle spalle, prima che decine di migliaia di per- sone sfilassero per le strade d e l c e n t r o m e n t r e i l Colosseo, come poi anche la Mole Antonelliana a Torino, si illuminava nottetempo di giallo e azzurro. R o m a è a d a p p e n a d u e ore e mezza di aereo da Kiev, poco più di 2.400 chilome- t r i . I l p r e s i d e n t e d e l l a R e p u b b l i c a S e r g i o Mattarella ha fatto visita alla b a s i l i c a u c r a i n a d i S a n t a Sofia nel quartiere Boccea, che è parte di una comunità che in Italia conta 236mila p r e s e n z e : l a p i ù g r a n d e d'Europa e la quarta nella Penisola, dopo le comunità albanesi, marocchine e cine- si. Una presenza stabile dal- l ' i n i z i o d e g l i a n n i 2 0 0 0 , tanto che nel 77% dei casi i cittadini ucraini hanno un permesso di soggiorno di l u n g o p e r i o d o , m e n t r e i nuovi ingressi sono soprat- tutto ricongiungimenti. Per decenni le donne (che sono 183mila e compongono circa l'80% degli ucraini in Italia) si sono prese cura dei nostri anziani. Sono entrate nelle f a m i g l i e i t a l i a n e , h a n n o imparato la nostra lingua, s o s t e n u t o i l w e l f a r e d e l Belpaese. Davanti alle spaventose immagini di distruzione e di p e r s o n e t e r r o r i z z a t e n e i bunker, traumatizzati dai volti dei bambini in fuga, proprio mentre si comincia- va a tirare un sospiro di sol- lievo per i numeri in calo della pandemia, cittadini comuni in ogni angolo della Penisola hanno raccolto beni di prima necessità, farmaci e coperte, e sono partiti con mezzi personali per portare soccorso. Moltissimi italiani della porta accanto hanno raggiunto le frontiere euro- pee per portare a casa pro- pria chi scappava dalla guer- ra, per offrire assistenza e un riparo. P i ù d i v e n t i m i l a d e i 2 milioni di profughi già fuo- riusciti dal Paese sotto attac- co, sono ospiti delle famiglie italiane, distribuiti soprat- t u t t o f r a R o m a , M i l a n o , Bologna e Napoli, accolti dai parenti o da perfetti scono- sciuti che però stanno con- f e r m a n d o n e l l a p r a t i c a quanto detto dal premier Mario Draghi nei "giorni più bui della storia europea": questo è il "momento della solidarietà e dell'accoglienza, valori fondanti dell'Unione e principi che l'Italia mette in pratica da anni". In fondo è anche scritto nell'articolo 11 della Carta C o s t i t u z i o n a l e : " L ' I t a l i a ripudia la guerra come stru- mento di offesa alla libertà d e g l i a l t r i p o p o l i e c o m e mezzo di risoluzione delle controversie internazionali". NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ L'Italia ripudia la guerra I Veneziani hanno manifestato per la pace in Piazza San Marco (Photo courtesy of Comune di Venezia)