L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-24-2022

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27 GIOVEDÌ 24 MARZO 2022 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | N ominarla fa venire in mente un'e- poca di cospi- razioni, eventi misteriosi, orge lascive e de- cadenti fatte di sesso e ric- chezza. Ma Lucrezia Bor- gia, figlia di Papa Alessandro VI e della sua favorita, Van- nozza Cattanei, era davvero così dissoluta? S e c o n d o g l i s t o r i c i e i ricercatori, tra cui Anita Sanseverino, una fotogra- fa con un focus sul Belpaese che ha sviluppato un inte- resse per Lucrezia e il suo r u o l o n e l l ' i m p e r o d e i Borgia, non era esattamente così. Sanseverino, che il 29 di questo mese ter r à una conferenza sull'argomento a Casa Belvedere, The Italian Cultural Foundation, Staten Island, sostiene fortemente u n a v i s i o n e s e c o n d o c u i Lucrezia era più una pedina usata ad hoc per aumentare il potere della sua famosa famiglia, che una tentatrice senz'anima e senza morale. Vediamo perché, allora, la bella Lucrezia potrebbe non essere stata così malva- gia come l'immaginario col- lettivo e la cultura popolare hanno sempre voluto farci credere. Nacque a Subiaco, vicino a Roma, il 18 aprile 1480, figlia, come abbiamo detto, d i P a p a A l e s s a n d r o V I Borgia e della sua favorita V a n n u z z a C a t t a n e i . A 1 1 a n n i f u f i d a n z a t a c o n Giovanni Sforza, signore di Pesaro, che sposò a 13 anni. Naturalmente non fu un'u- nione d'amore, piuttosto lei fu usata dal padre e dal fra- t e l l o c o m e p e d i n a p e r l a loro espansione politica. Il s u o m a t r i m o n i o c o n g l i S f o r z a , p e r ò , n o n d u r ò a lungo perché Rodrigo, suo padre, e Cesare, suo fratello, non furono soddisfatti: il matrimonio fu annullato - Giovanni fu costretto a fir- mare un documento che lo dichiarava impotente - e lei divenne, ancora una volta, lo strumento per legare i Borgia a un'altra potente f a m i g l i a e u r o p e a , g l i A r a g o n a . S p o s ò A l f o n s o d ' A r a g o n a , d u c a d i Bisceglie, il figlio illegittimo del re di Napoli, Alfonso II e sembra che Lucrezia, questa volta, fosse innamorata. Ma la felicità della sorella non impedì a Cesare, noto per la sua astuzia e i suoi calcoli, di far uccidere Alfonso, ren- dendola vedova e rendendo orfano il bambino che aveva avuto con Alfonso. Gli anni successivi all'as- s a s s i n i o d e l m a r i t o s o n o quelli in cui, forse, ha avuto origine la cattiva fama di Lucrezia, spiegava qualche anno fa a Viterbo Post la f i l o l o g a e s t o r i c a d e l R i n a s c i m e n t o S t e l l a F a n n e l l i . C h i a r ì a n c h e come il comportamento di L u c r e z i a n o n f o s s e , i n realtà, così diverso da quel- lo dei suoi contemporanei in generale: "La storia ha fatto di lei un personaggio m a l v a g i o i n u n a R o m a molto libertina: squallidi festini, omicidi, avvelena- menti di nemici... è stata accusata di tutto questo ed è p r o b a b i l e c h e L u c r e z i a abbia effettivamente parte- c i p a t o a l m e n o i n p a r t e a tutto questo. Tuttavia, le azioni devono essere conte- stualizzate all'interno del p e r i o d o s t o r i c o i n c u i l e i visse: nella Roma del XIV secolo, peccato, corruzione, lussuria, intrighi e pratiche losche erano la norma, non l'eccezione". Non una donna incredibilmente malvagia, quindi, ma piuttosto il pro- dotto del suo tempo e della sua educazione. Questa idea sembra esse- r e p r o v a t a d a l p r o f o n d o cambiamento che subisce quando sposò il suo terzo m a r i t o , A l f o n s o d ' E s t e , figlio del duca di Ferrara, Ercole, naturalmente, scelto dal padre e dal fratello per lei. L'unione non fu sempli- ce, perché Alfonso, vista la reputazione di Lucrezia e, forse ancora più preoccupa- to per quanto accaduto ai suoi due mariti precedenti, non era molto propenso a sposarla, ma alla fine cedet- te. Una volta Este, si trasferì nella bella, elegante, città europea di Ferrara. Fu una s v o l t a n e l l a s u a v i t a . Cominciò a battersi per i d i r i t t i e i l b e n e s s e r e d e i meno fortunati, comprese le persone nelle carceri; cercò e trovò un legame con i suoi sudditi, attraverso l'onestà: non rinnegò mai nulla del suo passato e, forse, questo l a r e s e s i m p a t i c a a i Ferraresi, che la considera- rono vera e non si vergo- gnarono dei suoi errori. Il suo popolo la amò, e anche l e i d i v e n n e u n a f i g u r a d i s p i c c o p e r g l i E s t e : u n a buona amministratrice, una buona madre - ebbe sette f i g l i d a A l f o n s o d ' E s t e , e morì proprio di parto - e una devota donna di fede. Infatti, in quello che, se f o s s i m o i n u n r o m a n z o , potrebbe essere visto come un colpo di scena strategico per la definitiva maturazio- n e d e l l a p r o t a g o n i s t a , Lucrezia, a Ferrara, trovò anche Dio. Seguendo l'inse- gnamento di Santa Caterina e San Bernardino, intrapre- se un percorso di carità e di s o s t e g n o a i p o v e r i e a g l i emarginati, che si concretiz- z e r à c o n l a c r e a z i o n e d e l Monte di Pietà, istituzione finanziaria che dava accesso ai poveri a prestiti a tassi di interesse ragionevoli, con i m u t u a t a r i c h e d a v a n o o g g e t t i d i v a l o r e c o m e garanzia, un po' come acca- drebbe oggi in un banco dei pegni. A Ferrara, Lucrezia sco- prì anche le arti e divenne un'amata mecenate di alcu- ni dei più grandi artisti ita- l i a n i , t r a c u i L u d o v i c o A r i o s t o , E r c o l e S t r o z z i e G i a n G i o r g i o T r i s s i n o . Tuttavia, il suo preferito, il più amato - forse non solo p l a t o n i c a m e n t e , d i c o n o alcuni – fu il poeta Pietro Bembo. A F e r r a r a d i v e n n e u n a b u o n a m a d r e , u n a b u o n a moglie e un'amata duches- sa. Venne considerata equa, giusta e di buon cuore. Morì a 39 anni, quando diede alla l u c e i l s u o u l t i m o f i g l i o , d o p o a n n i d i p e n i t e n z a - f o r s e p e r i l s u o p a s s a t o , f o r s e p e r l o s t i l e d i v i t a squallido della sua famiglia - indossando un cilicio per punire la sua carne. Chi fu dunque Lucrezia Borgia? Una figlia del suo tempo, senza dubbio. La sua figura ci insegna chiaramente che giudicare e valutare il pas- sato attraverso le lenti del presente, senza considerare l a s t o r i a , è u n e r r o r e . Lucrezia non era perfetta, e p r o b a b i l m e n t e c o m m i s e alcune delle azioni nefaste che le sono state imputate, m a f u i n p a r t e r a g i o n d i stato, in parte politica, in p a r t e c o s t u m i c u l t u r a l i e s o c i a l i d i q u e i d e c e n n i . Accettando pienamente e senza compromessi il suo p a s s a t o , m a a l l o s t e s s o tempo lasciandosi coinvol- g e r e i n a t t i d i p r o f o n d a pietà, Lucrezia dimostrò di essere una persona morale, alla fine. O che almeno lo diventò, a un certo punto della sua vita. È i n t e r e s s a n t e n o t a r e , p e r c o n c l u d e r e l a n o s t r a chiacchierata, che molto di ciò che noi, oggi, crediamo su Lucrezia Borgia, provie- ne da opere letterarie suc- cessive: fu descritta come u n a d o n n a s e n z a c u o r e e s e d u c e n t e d a A l e x a n d r e Dumas in Crime Célèbres (1865): la paragonò al suo fratello assassino Cesare. Victor Hugo non fu più gen- tile con lei quando scrisse un'opera teatrale sulla sua v i t a , L u c r è c e B o r g i a n e l 1833, dove fu anche descrit- ta come un'esperta nell'uso d e l v e l e n o e u n p e r f e t t o esempio di cattiveria fem- minile. L'opera di Hugo divenne molto popolare e fu usata come ispirazione per film, a l t r i s p e t t a c o l i t e a t r a l i e o p e r e . Q u i n d i , f o r s e , Lucrezia ha subito un esem- pio di damnatio memoriae tardiva, che l'ha resa più malvagia e spietata di quan- to sia mai stata. È tempo di guardarla con occhi nuovi, senza preconcetti. From left, Consul General of Italy in LA Silvia Chiave, Paolo Sorrentino and Emanuele Amendola (Photo courtesy of LA, Italia Fest) Chi fu la vera Lucrezia Borgia? SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI

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