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GIOVEDÌ 24 MARZO 2022 www.italoamericano.org 36 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO A Bologna la casa-museo del collezionista Savini: intreccio sorprendente di oggetti d'arte e curiosità C ommissionata nel 1964 all'architetto Raoul Biancani, la Casa Museo Renzo Savini a Bologna si confi- gura come uno degli esempi più interessanti dell'architettura con- temporanea. Sviluppata su tre livelli, ha un costante gioco armonico tra materiali e vetrate ma soprattutto un intreccio mira- bile tra manufatti sospesi nel vuoto, bassorilievi rinascimentali incastonati nelle pareti, statue di presepe barocco, terrecotte di scuola emiliana del Settecento, anfore etrusche e sculture lignee policrome tardo-barocche, vetri antichi e cristalli degli anni Cinquanta. Al suo interno è presente una ricca selezione di opere assem- blate, nel tempo, dal collezioni- sta Renzo Savini, con una coe- rente e metodica volontà di crea- re un unicum tra opere ed ele- menti architettonici di varie epo- che. Una preziosa miscellanea di lavori artistici, manufatti di alto artigianato e reperti naturalistici. Un luogo pieno di suggestioni, dove Savini ha vissuto con la famiglia fino alla sua scomparsa. All'interno della casa è pre- sente una piccola Kunstkammer (letteralmente "camera dell'ar- te"), nella quale sono raccolti manufatti di provenienze molte- plici e multiformi, reperti e curiosità di ogni genere: pezzi di Castiglioni, Gavina e Scarpa; statue dei presepi barocchi e pupi del Settecento; bassorilievi rina- scimentali incastonati nel muro; manoscritti e libri antichi; dise- gni del Tiarini e tele del Signorini. Nella palazzina, al piano sot- tostante, ha risieduto per anni Dante Bini, architetto di fama mondiale, noto anche per aver ideato per Michelangelo Antonioni e Monica Vitti La Cupola, l'avveniristica villa sulla Costa Paradiso in Sardegna. Oggi la Casa Museo è gestita dalla figlia primogenita Benedetta Savini Marescotti. "La collezione conservata in questa abitazione tutta da scopri- re - scrive Maria Katia Tufano sul sito web della casa-museo - ci ricorda le cinque-seicentesche Wunderkammer diffuse in varie corti di Europa, collezioni di mirabilia, dove gli oggetti ricer- cati non erano solo manufatti, ma anche elementi prelevati dalla natura, inseriti poi in uno scena- rio ben articolato. Nel XVI seco- lo si afferma il principio di colle- zione con intento enciclopedico, un microcosmo fruibile all'oc- chio umano, come sono ad esem- pio i gabinetti veneziani descritti da Marcantonio Michiel o Gabriele Vendramin. Solo nella seconda metà del Cinquecento diventa oggetto di interesse anche l'elemento che desta curio- sità e meraviglia, da ricercarsi sia nell'ambito dell'artificio che in quello naturale: nascono così le wunderkammer, espresse nel loro esempio massimo alla corte di Praga per ostinata volontà di Rodolfo II". Ma chi era Renzo Savini? Scomparso nel luglio 2018, è stato un umanista di formazione classica, originario di Bagnacavallo, in Emilia Romagna, e ha frequentato l'e- sclusivo Collegio La Quercie, laureandosi poi in Giurisprudenza presso l'Università di Bologna. Grande collezionista ed arti- sta, anticipava i tempi per la sua sensibilità e con ingegno sapeva cercare e accostare oggetti, creando una commistione di materiali e contrasti tra epoche diverse. Questi accostamenti avvenivano con meticolosità e puntualità, soprattutto nel fedele utilizzo dei materiali di supporto, come ad esempio chiodi di corni- ci o vetri spesso coevi al dipinto. Savini era inoltre un collezio- nista di curiosità: dai bastoni di passeggio ai burattini, dai giocat- toli alle sculture lignee, dalle maioliche emiliane alle gigante- sche scenografie teatrali, ogni singolo oggetto rappresentava un frammento della sua vita e dei momenti da cui essa era scandita. L'assemblaggio degli oggetti in questa sorprendente casa bolo- gnese nelle sue opere rappresenta l'espressione massima dell'Uomo/Artista, del suo tem- peramento, della sua creatività, del suo gusto e della sua raffinata conoscenza e cultura, della sua genialità. Casa Museo Renzo Savini a Bologna (Ph Stefano Maniero e Lodovico Pignatti Morano di Custoza)
