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GIOVEDÌ 21 APRILE 2022 www.italoamericano.org 31 L'Italo-Americano IN ITALIANO | Non molti conoscono il nome di Norba e la storia che c'è dietro. Una volta, Norba era una fiorente e ricca città latina, a c i r c a 3 0 m i g l i a a s u d d i Roma, arroccata sui Monti Lepini. Le sue origini, pro- prio come quelle della sua v i c i n a p i ù g r a n d e , e r a n o i n t r i s e d i m i t o : s e c o n d o a l c u n i , f u f o n d a t a d a i Ciclopi, giganti con un solo occhio di omerica memoria, c h e c o s t r u i r o n o l e m u r a difensive poligonali che la circondavano. Questi mae- stosi blocchi di calcare riu- s c i r o n o a s o p r a v v i v e r e a guerre e terremoti e rimase- r o i n p i e d i f i n o a l l ' e p o c a moderna quando, durante i periodi di malaria, i valligia- ni si rifugiavano in alto sulle colline, spesso tra le vecchie mura di Norba. Un'altra leg- genda dice che fu Ercole a fondarla e un'altra ancora associa la sua creazione a Enea e alla sua gente, anda- ta nel Lazio dopo la caduta di Troia. Storicamente, le origini di Norba risalgono al VII seco- lo a.C., quando faceva parte della confederazione degli Albani e, nel V secolo a.C., era abitata da una fiorente c o m u n i t à l a t i n a . N o r b a poteva difendersi bene dai nemici, grazie alla sua posi- zione favorevole, che per- metteva di vedere tutte le valli circostanti: infatti le sue antiche torri di guardia sono ancora oggi tra le attrazioni archeologiche della zona. Ma prendere Norba era difficile anche per un altro motivo: la città aveva una sola porta principale, che serviva per accedervi e per uscirne, ed era costantemente sorveglia- ta. Tra la sua posizione stra- tegica, le sue mura ciclopi- che e l'unico ingresso, Norba era, letteralmente, quasi ine- spugnabile. La sua gente era focosa e orgogliosa e non prese mai bene l'interesse di Roma per la propria città. Nel tentativo di proteggersi dagli attacchi, a l l a f i n e s i u n ì a l l a L e g a L a t i n a , u n g r u p p o c r e a t o d a l l e t r i b ù l o c a l i c o n l o scopo di dare sicurezza alla zona: leggi, per essere pronti e combattere Roma. E que- sto accadde all'inizio del V secolo, quando la città Caput Mundi - che allora non era ancora così famosa né invin- cibile - conquistò la città, rendendola provincia roma- na. Per un certo numero di secoli, la relazione tra Norba e Roma non fu travagliata, ma sarebbero arrivati tempi difficili. Quando iniziò la g u e r r a c i v i l e t r a S i l l a e Mario, Norba si schierò con quest'ultimo, che aveva cer- cato di impedire al primo di r i p r i s t i n a r e l a d i t t a t u r a . Purtroppo Silla vinse, Norba fu considerata una traditrice della gloriosa Roma e, per questo motivo, un destino nefasto e tragico venne deci- so per la città e il suo popo- lo: la distruzione. Le truppe romane guidate da Lepido erano già in viag- gio quando il fiero popolo di Norba decise che avrebbe preferito distruggere le pro- prie case e morire, piuttosto che essere uccisi dagli inviati di Silla. Ed è esattamente quello che fecero: gli abitanti di Norba diedero fuoco alla loro città e poi si uccisero a vicenda, in un ultimo atto di sfida contro un sovrano che n o n a v e v a n o s c e l t o n é approvato. Fu tra gli anni 80 e 81 a.C. c h e l a v i t a e l a s t o r i a d i Norba finirono, almeno per i sette secoli successivi, poi- ché tracce di un nuovo inse- diamento sono registrate in d o c u m e n t i d e l 7 7 1 d . C . quando l'imperatore bizanti- no Costantino V Copronimo donò a papa Zaccaria le terre di Norba. Intorno all'anno 1000, sempre sotto il domi- nio papale, Norba raggiunse un nuovo apogeo di ricchez- za, e divenne sede vescovile. In seguito, però, la gente cominciò a lasciarla per la vicina Vicolo (la moderna Norma) forse perché offriva u n a m i g l i o r e p r o t e z i o n e dagli attacchi arabi. Intorno al XII secolo, Norba divenne una città fantasma e non fu mai più abitata. O g g i , N o r b a g o d e d i p o p o l a r i t à t r a g l i a m a n t i della storia e dell'archeolo- gia. Non lontano dal centro di Norma, le porte e le mura dell'antica Norba sono anco- ra in piedi, in tutta la loro m a e s t o s i t à . P o r t e : n o n abbiamo scritto che ce n'era una sola? Sì, c'era una porta p r i n c i p a l e , l a P o r t a M a g g i o r e , e a l c u n e v e r a - m e n t e p i c c o l e , c h e e r a n o facili da proteggere e non hanno mai rappresentato un r i s c h i o : l e l o r o v e s t i g i a , anche se non in condizioni così buone come quelle della Porta Maggiore, sono ancora oggi visibili. Ancora esistenti sono anche le due acropoli di Norba, una più grande, detta maggiore, e una più piccola, detta minore che però rappresenta il nucleo p i ù a n t i c o d e l l o s v i l u p p o urbano di Norba. Tra le due, gli archeologi hanno scoper- to una struttura che hanno c h i a m a t o c a s t e l l o d e l l e acque, forse un primissimo esempio di terme. Proprio accanto all'acropoli maggio- re, si possono ancora vedere i r e s t i d e l f o r o d i N o r b a . Iconici sono anche i quattro templi di Norba, dedicati a Giunone, Diana e due divi- nità sconosciute. Oggi ne rimangono solo le fonda- menta. Ma, archeologia e storia a parte, forse ciò che vera- mente colpisce e attrae a Norba è la leggendaria fine della sua esistenza, il modo in cui il suo popolo ha deciso di porre fine a secoli di cul- t u r a , p a t r i m o n i o e v i t a comunitaria, solo per non essere sottomesso dal nemi- c o . P e r c h é s e è v e r o c h e Norba risuscitò dalle sue ceneri, almeno per un breve periodo nell'Alto Medioevo, nulla è paragonabile al glo- rioso coraggio e alla deter- minazione del popolo latino che rifiutò di soccombere alla città che gli dei avevano benedetto, la più potente e bella del mondo: Roma. Vedute dell'area archeologica di Norba e delle antiche mura (Photos: above, Gmac84/Dreamstime; below: Marcovarro/Dreamstime) Norba, la città che non si arrese a Roma HERITAGE MEMORIA IDENTITÀ STORIA RADICI