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21 GIOVEDÌ 5 MAGGIO 2022 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | LIFE PERSONAGGI RECENSIONI ARTE MODA BENESSERE L ' A b b a z i a d i M o n t e c a s s i - no è un simbo- l o d i s p i r i t u a - l i t à , s t o r i a e resistenza. Benedetto da Norcia, santo patrono d'Europa e p a d r e d e l m o n a c h e s i m o occidentale, fondò l'abbazia nel 529 d.C. Aveva raggiunto le colline di Montecassino da Subiaco, a piedi, con altri monaci: avevano intenzione di trovare il luogo perfetto per costruire un monastero e d a r e u n a c a s a a l l a l o r o comunità. E quella collina, la stessa dove ancora oggi sorge la maestosa abbazia di Benedetto, non poteva pas- sare inosservata: i Romani, non molti secoli prima, vi avevano costruito i loro tem- pli ad Apollo e Giove, e furo- no le loro vestigia ad acco- g l i e r e B e n e d e t t o e i s u o i confratelli. Lì, sul punto più alto della collina, dove gli alberi e la natura avevano riconquistato il loro spazio intorno ai templi, Benedetto pose la prima pietra della sua comunità religiosa. L e p r i m e s t r u t t u r e a d essere costruite furono l'O- ratorio di San Martino e l'O r a t o r i o d i S a n G i o - vanni Battista: quest'ulti- m o s a r e b b e d i v e n t a t o i l cuore della prima comunità benedettina di Montecassi- no. È interessante notare c h e a l c u n e d e l l e a n t i c h e caratteristiche romane della zona, tra cui una torre di guardia e le mura, furono m a n t e n u t e e d i v e n n e r o parte della nuova struttura. Benedetto visse nella sua abbazia fino al giorno della sua morte, il 21 marzo 547. Furono anni di duro lavoro, di riflessione e meditazione, di pianificazione e preghie- r a , c h e p o r t a r o n o c o m e risultato non solo la costru- zione dell'abbazia, ma anche la compilazione della Rego- la Benedettina, scritta nel 534, il primo documento del monachesimo occidentale e la fondazione dell'Ordine Benedettino. Ma la storia dell'Abbazia non è fatta solo di preghiera ma anche di dolore e distru- zione. Nel 581 fu attaccata e distrutta dal duca longobar- d o d i S p o l e t o : i m o n a c i superstiti lasciarono Monte- c a s s i n o e s i r e c a r o n o a Roma, portando con sé la copia originale della loro R e g o l a , q u e l l a s c r i t t a d a Benedetto, che era miracolo- samente sopravvissuta al catastrofico attacco. Ci vol- lero 200 anni perché il pre- zioso documento tornasse a Montecassino. In quei primi secoli del Medioevo, l'Abba- zia di Montecassino divenne un centro di cultura e cono- scenza, oltre che di spiritua- lità, un polo di bellezza e s a g g e z z a . F i n o a l l ' 8 8 3 , quando i Saraceni attaccaro- no nuovamente il monaste- ro. Ancora una volta i mona- ci furono costretti a fuggire, questa volta a Teano. Anco- ra una volta, riuscirono a salvare la copia originale della loro Regola. Tuttavia, il destino del prezioso docu- m e n t o e r a s e g n a t o : f u distrutto durante un incen- dio solo pochi anni dopo. Nel 950 i monaci tornaro- no a ciò che restava della loro abbazia e, in una dimo- strazione di resilienza e di Fede, la riportarono al suo antico splendore: fu l'inizio di un altro periodo generoso per l'abbazia, che divenne nota per i suoi scriptoria d o v e t a l e n t u o s i s c r i v a n i c o p i a v a n o e d e c o r a v a n o pagine e pagine di pergame- na. Nel XVII secolo, il com- p l e s s o a r c h i t e t t o n i c o d i Montecassino divenne quel- lo che conosciamo oggi, con la sua chiesa, i tre chiostri e il monastero. Ma parlare di Montecas- sino, almeno dopo la metà del XX secolo, non significa solo parlare di arte e spiri- tualità, ma anche della tra- gedia della guerra. Certo, nei suoi oltre 1000 anni di storia, come abbiamo visto, l ' a b b a z i a è s t a t a v i t t i m a della brutalità dell'uomo in più di un'occasione, ma è proprio l'ultima volta che è successo, che rimane chiara- m e n t e e v i v i d a m e n t e i m p r e s s o n e l l a n o s t r a memoria: è per la potenza infinita di immagini e suoni, di ricordi che sono ancora vivi nella mente di alcuni, ancora oggi. Dal 17 gennaio 1944 al 18 maggio dello stesso anno, la Linea Gustav, una delle zone dove si combatteva più vio- lentemente tra i nazisti e le forze alleate, attraversava le terre intorno all'abbazia e alla città di Cassino: la bat- taglia causò la morte di più di 30.000 soldati tedeschi e gli Alleati ne persero ancora di più, con 27.000 caduti americani, 26.000 inglesi e migliaia di francesi, polac- chi, indiani e persino maori. Tra loro, anche 400 partigia- ni italiani. Questa è la realtà d e l l a g u e r r a , l a b r u t a l i t à dell'uomo contro l'uomo. Se la battaglia fu combattuta in gran parte a terra - da qui il terrificante numero di vitti- me - il terrore venne anche dal ciel o, sopr attutto per l ' a b b a z i a , c h e f u r a s a a l suolo dai bombardamenti alleati nell'arco di tre giorni, dal 15 al 18 febbraio 1944. Bombardare un comples- so religioso fu, per molti, un atto inqualificabile e ingiu- sto, ma necessario, dissero gli Alleati, per demoralizzare i Tedeschi, che avevano dife- s o l ' a b b a z i a s u e s p l i c i t a richiesta di Adolf Hitler - per la sua posizione strategica, ovviamente, non perché si avesse a cuore Dio o la bella arte. L'abbazia di Montecassi- no non esisteva più fisica- mente, ma la sua presenza spirituale e il suo patrimonio artistico erano al sicuro: la maggior parte delle opere d'arte era stata trasferita a Roma prima che l'abbazia si trovasse sotto tiro. Un anno dopo, quando la guerra era ancora combattuta in Italia, l ' a b a t e D i a m a r e e i s u o i monaci, che avevano trovato protezione a Roma, tornaro- n o a c i ò c h e e r a r i m a s t o della loro casa, della loro abbazia, e simbolicamente iniziarono la ricostruzione. Era l'inizio di una nuova era. Nel 1964, vent'anni dopo essere stata cancellata dalla faccia della terra dalla guer- ra, la nuova Abbazia di Mon- tecassino fu consacrata nuo- vamente da Papa Paolo VI: un simbolo della resilienza umana, della forza spirituale e, simbolicamente, della vit- toria del Bello e del Bene sulla bruttezza della violen- za. Questo articolo è stato i s p i r a t o d a l l ' a r t i c o l o d i Maurizio Carvigno Abba- z i a d i M o n t e c a s s i n o , u n c a p o l a v o r o r i s o r t o d a l l e ceneri, pubblicato su Pas- saggi Lenti, su www.passag- gilenti.com. Storia e spiritualità si incontrano all'Abbazia di Montecassino Una veduta dell'Abbazia, immersa nel verde (Photo: Lianem/Dreamstime)