L'Italo-Americano

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www.italoamericano.org 9 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 5 MAGGIO 2022 nai o soldati, come gli disse sua madre nel tentativo di ravvivare il suo entusiasmo. "Non potevo deluderla dopo c h e m i a v e v a d i m o s t r a t o tanta lealtà e rispetto. Ho a f f r o n t a t o l a S c u o l a d i Agricoltura con determina- zione (...). Non potevo fallire, e non ho fallito...". I l p e r i o d o t r a s c o r s o a Sant'Ilario, Genova, rappre- senta una svolta decisiva nella sua vita. Rudy disse una volta a un amico che il suo successo ebbe origine a Sant'Ilario. Lì ottenne un diploma in agricoltura scien- tifica che gli permise poi di diventare giardiniere nella t e n u t a d i L o n g I s l a n d d i C o r n e l i u s B l i s s . Q u e s t o avvenne sei mesi dopo il suo a r r i v o a N e w Y o r k , d o v e rimase nel quartiere italiano e fece diversi lavori umili. Allo stesso tempo, cercò di migliorare il suo inglese. Dopo il diploma, tornò a Taranto per fare i bagagli e partire per la città dei sogni, Parigi, dove tentò la fortuna come ballerino. "Rimase per qualche settimana, ma poi finì i soldi che gli aveva dato sua madre. Ma a Parigi capì che 'l'Italia era troppo picco- la' per le sue ambizioni", rac- conta Ludovico. Corse a Parigi e si sentì come in paradiso. "Mi ero liberato da quella sensazione di soffocamento. I boulevard mi offrivano un'abbondanza di tesori e di bellezze. Ero il signore del creato (...)". Ma il denaro non durò a lungo, né la generosità dei viali capric- c i o s i . C e s s ò d i e s s e r e i l signore del Creato e tornò a l l a d i s p e r a z i o n e . D o p o Parigi, andò a Monte Carlo a giocare al casinò. La sua vita era piena di amarezze ma guidata dallo stesso spirito di avventura che aveva quando e r a f u g g i t o a P a r i g i . " M a Monte Carlo mi ha trattato m o l t o p e g g i o d i P a r i g i " , scrisse. T o r n a t o a T a r a n t o , Rodolfo si sentiva ancora più soffocato di prima. La città era troppo stretta. Doveva a n d a r s e n e d i n u o v o . Altrimenti sarebbe caduto nell'abisso della depressione. Solo l'America poteva acco- gliere i suoi sogni. Solo in America poteva respirare, scrisse. I parenti paterni di Rudy appoggiarono la sua volontà di partire in quanto "temeva- no che Rodolfo con il suo comportamento sconsidera- to potesse disonorare ulte- r i o r m e n t e l a f a m i g l i a G u g l i e l m i " , r a c c o n t a Ludovico. "La decisione fu a f f r e t t a t a d a l f a t t o c h e Rodolfo mise incinta una ragazza". A 18 anni, l'8 dicembre 1 9 1 3 , R o d o l f o s i i m b a r c ò sulla S.S. Cleveland e partì per New York City, pagando felicemente un extra per una c a b i n a d i p r i m a c l a s s e . Aveva con sé 4.000 dollari. "Un giorno sarebbero stati orgogliosi di me. (...) Fu mia madre a mettere insieme il denaro necessario per la mia partenza. È stata mia madre c h e h a i n s t i l l a t o n e l m i o c u o r e n o n s o l o u n n u o v o coraggio, ma anche nuovi ideali", scrisse. N e l l ' a g o s t o 1 9 1 4 , o t t o mesi dopo la sua partenza, la r a g a z z a d i e d e a l l a l u c e Giovanni, che diventerà il figlio di suo fratello Alberto", racconta il signor Ludovico. In un settembre soleggiato d e l 1 9 2 3 , i l d i v o d i H o l l y w o o d R o d o l f o Valentino tornò a visitare il suo luogo di nascita. Guidava la sua Bugatti blu mentre i b a m b i n i d e l v i l l a g g i o s i aggrappano al paraurti del- l'auto. Tutti volevano un pas- saggio. "Il luogo favoloso, cantato, sognato e amato! In effetti, credo che il luogo di nascita sia soprattutto una questione sentimentale", scrisse nel mio diario privato. Tornato alla "casa bianca e quadrata dove sono nato, mi è venuto un nodo in gola e un velo mi ha offuscato gli occhi (...)". Nella sua visita in Italia, Rodolfo cercò di adottare Giovanni, il figlio di Alberto e Ada Guglielmi. Secondo alcu- ni, Giovanni era il figlio natu- rale di Rodolfo. Ma Alberto rifiutò la richiesta. Alberto lavorava nel municipio di Campobasso come segretario comunale. Tre anni dopo, da febbraio a giugno 1926, Alberto, sua moglie Ada e Giovanni furo- n o o s p i t i d i R o d o l f o Valentino nella sua leggen- d a r i a v i l l a F a l c o n L a i r a Hollywood. Valentino morì rapida- mente due mesi dopo. Suo fratello Alberto si trasferì a Los Angeles per contestare la liquidazione del patrimonio di Valentino e proteggere gli interessi della famiglia. "Aprì u n a l u n g a d i s p u t a l e g a l e (fino al 1960) con George Ullman, esecutore testamen- tario di Valentino", dice il signor Ludovico. "Alberto si sottopose a vari interventi chirurgici per assomigliare a Valentino e sostituirlo nei film, ma finì per lavorare come revisore alla United Artists. È morto il 4 g i u g n o 1 9 8 1 a L o s Angeles". Anche Giovanni si stabilì in California e divenne un p r e m i a t o i n g e g n e r e d e l suono conosciuto come Jean G. Valentino. Ebbe due figlie, Sylvia e Jeanette. "Il mio cuore trabocca di f e l i c i t à " , h a d e t t o S y l v i a Valentino Huber nel 2014 q u a n d o i l s i n d a c o d i Castellaneta le conferì la cit- tadinanza onoraria del paese pugliese. Sylvia vive a Santa Monica. Valentino possedeva il fat- tore "S", ha scritto Susan King del LA Times anni fa. "Era sexy, sensuale, ardente e bruno". I n e f f e t t i , a v e v a q u e l m a g n e t i s m o c h e b u c a l o schermo e uno stile iconico. Ma era anche appassionato d ' a r t e e a m a v a s c r i v e r e . Coltivava la bellezza come un esteta. Era in qualche modo meditativo. La sua raccolta di poesie, DayDreams, vendette nel 1923 mezzo milione di copie. Quando scrisse il libro, stava conducendo uno "sciopero solitario" contro il suo stu- dio, per chiedere standard di produzione più elevati per i s u o i f i l m . S u a m o g l i e Natacha Rambova sosteneva che quelle poesie "psichiche" gli erano state dettate dai suoi stessi spiriti guida, in trance, attraverso la scrittura automatica. Una poesia invo- ca "misericordia" per coloro che vedono solo "cieli grigi" dove tutto intorno è "gloria celeste". L a t u a g l o r i a è e t e r n a , R o d o l f o V a l e n t i n o . B u o n compleanno, vero seduttore! SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI Valentino possedeva il "Fattore S," ha scritto Susan King del LA Times anni fa. "Era sexy, sensuale, ardente e bruno." Ma era anche appassionato d'arte e amava scrivere. Coltivava la bellezza come un esteta Valentino nel film "I Quattro Cavalieri dell'Apocalisse" (Copyrighted work available under Creative Commons agreement. www.archive.org. Public Domain) Continua da pagina 7

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