L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-19-2022

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19 GIOVEDÌ 19 MAGGIO 2022 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA Recto e verso di un fiorino d'oro (Photo: A1977/Dreamstime) O ggi la maggior parte dei Paesi europei condi- vide la stessa moneta, l'eu- ro. Sono abbastanza vecchia da ricordare le lire e la pena d i d o v e r c a m b i a r e i s o l d i all'aeroporto quando si viag- giava: onestamente, sono felice che quei giorni siano p a s s a t i . Q u e l l o c h e f o r s e molti non sanno è che, secoli prima che l'euro venisse con- cepito, il Vecchio Continente aveva già delle monete comu- ni, e venivano dall'Italia, più precisamente da Firenze, Venezia e Genova. Stiamo parlando rispettivamente del fiorino, dello zecchino e del genovino. I l f i o r i n o d i F i r e n z e f u coniato per la prima volta nel 1252, dopo la battaglia di Montalcino, in cui la città a v e v a c o m b a t t u t o c o n t r o Siena. Il nome, che significa "piccolo fiore", deriva dal giglio - simbolo della città stessa - che era inciso su una faccia della moneta. Sull'al- tra, l'effigie di San Giovanni Battista, patrono di Firenze. Il fiorino fiorentino fu la prima moneta d'oro ad essere introdotta dopo che la vec- c h i a m o n e t a r o m a n a e r a s t a t a s o s t i t u i t a d a C a r l o Magno. Il grande condottiero franco aveva scelto l'argento, piuttosto che l'oro, per batte- re conio in tutto il suo impe- ro, perché l'oro era essenziale per mantenere gli scambi con l'Oriente: il ruolo dell'oro nel c o m m e r c i o t r a O r i e n t e e Occidente era così forte in quei secoli che le monete d'oro erano chiamate bisanti, dal nome della capitale del- l'Impero Romano d'Oriente, Bisanzio. Ma tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, i commerci dell'Europa occi- dentale con l'Africa setten- trionale, terra ricca d'oro, aumentarono e si tornò alla vecchia moneta d'oro anche per il commercio interno. Così, proprio a metà del XIII secolo, quando la bella Firenze era governata dal podestà Filippo Ugoni, fu introdotto il fiorino. Pesava c i r c a 3 , 5 g r a m m i , o p o c o meno di 0,15 once, ed era interamente realizzato in oro a 24 carati. I fiorini cambia- rono le carte in tavola perché divennero presto comune- mente accettati in tutta Euro- pa e permettevano di com- m e r c i a r e o v u n q u e , d a l l a Sicilia all'Inghilterra. Ma per- ché, vi chiederete? In fin dei conti, l'Europa di allora era ben lungi dall'essere unita... Beh, la risposta è relativa- mente semplice e si spiega con il potere finanziario e la rilevanza commerciale di Firenze nel Vecchio Conti- nente in quei secoli in cui praticamente ogni regione d'Europa aveva rapporti eco- nomici con la città toscana. Firenze è stata anche pro- tagonista della nascita e dello sviluppo del sistema banca- r i o , c h e h a c e r t a m e n t e influenzato l'atteggiamento del resto d'Europa nei con- fronti della forza commercia- le della sua moneta. Pensate che oggi, per esempio, si può commerciare un po' ovunque nel mondo con i dollari ame- ricani, proprio per l'impor- tanza economica e politica degli Stati: Firenze era lo stesso, allora. Circa 23 anni fa, quando venne introdotto l'euro in tutta l'Unione Europea, noi europei ci siamo affrettati a dare il benvenuto alla nostra moneta comune come il più recente simbolo dell'unità continentale, senza pensare che, 800 anni prima, aveva- mo già vissuto una situazione simile, con le monete italia- ne! Non esattamente la stessa c o s a , n a t u r a l m e n t e , d a l momento che oggi non con- dividiamo solo la moneta, ma anche le strutture sociali e politiche, e godiamo di un livello di libertà negli sposta- menti che era sconosciuto - e inconcepibile - nel Medioevo. Eppure, il fiorino di Firenze rimane un esempio significa- tivo del livello di libertà e a p e r t u r a m e n t a l e c h e i l nostro bel continente - e il nostro Paese - aveva già allo- ra. Ma il fiorino non è stato l'unico esempio di questa tendenza. Anche altre mone- te erano comunemente accet- tate in tutto il continente, per le stesse ragioni: la forza eco- nomica delle città da cui pro- venivano e l'alto livello e qua- lità degli scambi commerciali tra queste e il resto d'Europa. Cosa fondamentale, anche queste città si trovavano in Italia: Venezia e Genova. Lo zecchino di Venezia e il genovino di Genova erano comuni e potenti nel com- mercio quanto il fiorino. Il genovino iniziò a circolare nel 1252, solo dieci anni dopo il fiorino; lo zecchino, noto come ducato d'oro fino alla metà del XVI secolo, fu intro- dotto quattro decenni dopo, nel 1285. Fu grazie al fiorino, allo zecchino e alla solidità del g e n o v i n o - h a d i c h i a r a t o q u a l c h e a n n o f a A n t o n i o Patuelli, presidente dell'As- sociazione Bancaria Ita- liana, a Paolo Giacomin de Il Fatto Quotidiano - che l'e- conomia rinascimentale è fio- rita e l'Europa ha goduto di un così lungo periodo di pro- sperità. Curiosità italiane: sapevate che l'Italia ha dato all'Europa la prima moneta comune? S e la si confronta con altre parole della nostra bella lingua, altroché ( a l - t r o h - k a i ) è u n a v o c e r e l a t i v a m e n t e nuova nel nostro vocabola- rio, dato che le sue prime attestazioni si trovano attor- no al 1909. Questo avverbio, che è l'u- nione di due parole, altro e che, è particolarmente usato nel linguaggio familiare per indicare che si è fermamente e fortemente d'accordo o che piace molto qualcosa, come nelle frasi altroché se mi piace il tiramisù! oppure altroché se sto studiando per l'esame! Si può trovare scritto sia con sia senza accento: altro- c h é o a l t r o c h e , a n c h e s e abbiamo l'impressione che la versione accentuata sia la più comune! Una situazione in cui è f a c i l e t r o v a r e a l t r o c h é è q u a n d o s i p a r l a d i c i b o ! Quante volte avete sentito un amico italiano rispondere così, quando gli è stato chie- s t o s e h a m a n g i a t o b e n e : a l t r o c h é s e h o m a n g i a t o bene! A l t r o c h é , c o m e s i p u ò notare, compare sempre in frasi con una forte enfasi sui sentimenti e le opinioni del parlante, ed è sempre seguito da un punto esclamativo, sia a l l a f i n e d e l l ' i n t e r a f r a s e ( a l t r o c h é s e v e r r ò a l l a festa!), sia subito dopo altro- ché, come in altroché! Verrò alla festa con piacere. P e r q u a n t o r i g u a r d a l a traduzione in inglese, abbia- mo l'espressione "you bet!", ma si può anche optare per "of course", che è altrettanto valido! - Altroché se ho compra- to i biglietti per il concerto! - Of course I bought the tickets for the concert! - Se ho visto la finale del mondiale? Altroché! - Did I see the world cup finals? You bet I did! - Altroché se mi manche- rai! - Of course I'll miss you! Parola del giorno: altroché - la parola perfetta per dimostrare di crederci! © Kiosea39 | Dreamstime.com

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