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GIOVEDÌ 16 GIUGNO 2022 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE SPECIALE OLIMPIADI Obiettivo Serie A. Il pagellone del campionato premia il Milan, campione inaspettato. Note di merito per l'Inter A coppa assegnata, che bilancio possiamo fare delle squadre di A? MILAN 9,5 - Campione ina- spettato, ma con merito. Più forte di infortuni ed episodi. Squadra vera, da ritmi (spesso) europei. Micidiale nei big match. INTER 8 - Inzaghi ha lavora- to bene, dopo le dolorose parten- ze estive, ma l'organico era tra i più completi: la sensazione di aver potuto ambire a qualcosa di più rimane. NAPOLI 7,5 - Con la rosa più abbondante del Campionato, in un torneo livellato, doveva puntare al titolo. A tratti è parso irresistibile, ma i soliti problemi di tenuta mentale hanno causato passaggi a vuoto decisivi. JUVENTUS 5,5 - Aver lasciato partire Ronaldo a merca- to di fatto concluso, ha condan- nato i Bianconeri a giocare senza riferimento offensivo per tutta l'andata: un vero suicidio sporti- vo. Con l'arrivo di Vlahovic la rincorsa alla Champions è stata coronata dal successo, ma era davvero l'obiettivo minimo. LAZIO 6,5 - L'adattamento al gioco di Sarri è stato faticosis- simo (e, forse, non è ancora tota- le). Nonostante le tante difficoltà difensive, la Lazio ha segnato molto e ha centrato un'altra qua- lificazione europea molto impor- tante. ROMA 6 - Nonostante un rendimento troppo altalenante, la fragilità difensiva, le difficoltà contro le big e il piazzamento alle spalle della Lazio, Mourinho ha cementato l'ambiente giallo- rosso, restituendo alla Roma buona credibilità. FIORENTINA 7 - La stagio- ne del ritorno in Europa dopo 5 anni è stata - a tratti - esaltante: merito del lavoro di Italiano. Peccato per la separazione da Vlahovic a gennaio e per il finale 'in apnea'. si è rimessi in carreggiata, con- quistando una salvezza anticipata e meritata. Il tutto attraverso principi di gioco chiari e proposi- tivi. SAMPDORIA 6 - Tante ombre e poche luci in una stagio- ne all'insegna della sofferenza, culminata però in una salvezza abbastanza anticipata. Il minimo, ma fondamentale. SPEZIA 6,5 - Stagione carat- terizzata da tante difficoltà ma vissuta praticamente sempre fuori dalle secche della zona retrocessione. Thiago Motta è stato bravissimo a valorizzare tutto quello che aveva a disposi- zione. SALERNITANA 7 - La cla- morosa rimonta, che ha portato alla salvezza, ha conquistato un po' tutti gli amanti del calcio. Questa, però, non può cancellare mesi e mesi di prestazioni disa- strose, così come non può far dimenticare il quasi-harakiri dell'ultima giornata. CAGLIARI 3 - Errori su errori, sia in società, sia in pan- china, sia sul campo. L'emblema della stagione è stata l'ultima giornata di campionato: con la Salernitana demolita dall'Udinese, sarebbe bastato battere in casa il già retrocesso Venezia, ma è finita 0:0. GENOA 5 - Dopo mesi disa- strosi, l'arrivo di Blessin sembra- va aver riacceso la speranza. Complice una costante, enorme fatica nel segnare, non è bastato il lavoro del tecnico tedesco. I guai arrivavano da lontano. VENEZIA 5 - Per larghi tratti della stagione era parso che lo 'strano esperimento' dei Lagunari (squadra costruita basandosi sullo studio statistico, cercando talenti in ogni Nazione) potesse dare risultati. Quando le cose hanno cominciato ad andare male, però, non c'è stato nessun leader o 'zoccolo duro' a guidare una riscossa e la retrocessione è divenuta inevitabile. STEFANO CARNEVALI ATALANTA 5,5 - È eviden- temente finito un ciclo: il gruppo ha molto faticato nell'applicazio- ne dei rigorosi dettami gasperi- niani. Qualche infortunio di trop- po, poi, ha complicato ulterior- mente le cose. VERONA 7 - A tratti la squa- dra di Tudor è stata la più bella sorpresa del Campionato: mai costretta a guardarsi alle spalle, ha anche accarezzato qualche ambizione europea, prima di una flessione finale. TORINO 6,5 - Juric ha ritro- vato il Toro, tornato ad essere squadra solida e grintosa. Sono mancate un po' di continuità e un po' di efficacia in zona gol, ma sono state gettate le basi per il futuro. SASSUOLO 5,5 - Con tutto il talento a disposizione, non basta una salvezza tranquillissi- ma per essere soddisfatti. La sensazione è che i calciatori neroverdi giochino più per met- tersi in mostra, che per raggiun- gere traguardi di squadra. Così si vivono pomeriggi esaltanti (specie contro le grandi), ma non si 'svolta' mai. UDINESE 6,5 - Sotto la guida di Cioffi, i Bianconeri hanno espresso appieno tutte le potenzialità, ritrovando il gusto di un gioco anche propositivo e uscendo molto presto dalle zone calde della classifica. BOLOGNA 6,5 - Una buona stagione, dove non si è mai 'staccata la spina'. Con un po' più di continuità si sarebbe potu- to ambire a un piazzamento per- sino migliore. EMPOLI 6,5 - Un girone d'andata eccellente, una prima parte di ritorno da brividi. Poi ci L'attaccante juventino Dusan Vlahovic (Ph© Marco Canoniero | Dreamstime.com) dra italiana (sulla facciata dell'Università cittadina è com- parso uno striscione che recitava: "benvenuti nella piccola Roma"). La partita non si presentava, però, come facile. La giovane Roma, seppur sospinta da un entusiasmo pazzesco e con la reale opportunità di salvare la stagione attraverso una singola partita, era vittima di una pres- sione enorme. Dal punto di vista tecnico, poi, il Feyenoord era un avversario pericolosissimo: la sua rapidità, il buon palleggio, il ritmo e la pressione alti parevano decisamente in grado di impen- sierire una Roma non sempre atleticamente brillante e perciò spesso costretta (con risultati fre- quentemente poco confortanti) a difendere molto bassa, giocando sulle ripartenze. C'era però una grande diffe- renza tra i Giallorossi del Campionato e quelli della Conference: in Europa la Roma sapeva e poteva soffrire. Consapevole dei propri limiti, la squadra di Mourinho era disposta a sudare le proverbiali sette camicie, per impedire a qualsiasi avversario di giocare in scioltez- za, secondo il proprio piano- gara. Ed è stato così anche con- tro il Feyenoord: dopo un avvio favorevole agli Olandesi, la Roma ha trovato le giuste distan- ze e, senza più scomporsi troppo, è restata in attesa del giusto ribaltamento di fronte per colpi- re. Questo è avvenuto alla mezz'ora quando, sfruttando un inaspettato lancio di Mancini, Zaniolo ha controllato, perso l'e- quilibrio e toccato morbido alle spalle di Bijlow. A quel punto, il copione mourinhiano prevedeva la prudente difesa dei propri 30 metri, cosa che la Roma - atleti- camente inferiore - ha messo doverosamente in pratica. Il talentuoso Feyenoord, però, non si è rassegnato assolutamen- te e, soprattutto ad inizio ripresa, i Giallorossi sono più volte anda- ti vicini alla capitolazione: Mancini ha colpito il proprio palo, poi Rui Patricio è salito sugli scudi. Passato lo spavento, la Roma ha cominciato a risulta- re 'distruttrice di gioco' nuova- mente efficace e, arroccata attor- no a un gigantesco Smalling, ha frustrato ogni tentativo del Feyenoord di trovare un varco. È finita 1:0. Missione com- piuta. Nei pirotecnici festeggia- menti finali, ha spiccato la trasfi- gurazione di Mourinho che, dopo un rapido "cinque" (a ricordare i propri trionfi europei), è scoppia- to in lacrime e, con un filo di voce, si è dichiarato vero roma- nista. Sembra davvero finita l'epoca in cui lo Special One era uno sprezzante dominatore: ora è diventato un leader che entra sotto la pelle dei propri calciato- ri, creando, e non imponendo, legami. Un leader comunque vincente se consideriamo che è il primo ad aver messo in bacheca tutte le coppe europee attualmen- te esistenti. CONTINUA DA PAG 38