L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-30-2022

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31 GIOVEDÌ 30 GIUGNO 2022 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | T r e a r t i s t e i t a l o - americane si sono riunite per un'ec- cezionale mostra i n a u g u r a t a l o scorso marzo al Museo Italo Americano. R h a p s o d y , c u r a t a d a Bianca Friundi, curatrice e direttrice della comunicazio- ne del Museo, è un viaggio attraverso le diverse arti, che evidenzia la forte influenza del patrimonio italiano delle artiste. Un'esplosione di colo- ri, movimenti e talenti che permetterà a tutti di navigare nel passato, nel presente e nel futuro in modo unico. Kara Maria è un'artista visiva che lavora con la pittu- ra e la tecnica mista. Il suo lavoro più recente accende le luci sulla crisi della biodiver- sità della Terra e sul posto che occupano gli animali nel nostro ambiente instabile. Le opere di Kara sono presenti nelle collezioni permanenti del Berkeley Art Museum e del Pacific Film Archive, del C r o c k e r A r t M u s e u m d i Sacramento, del Fine Arts Museums di San Francisco (Achenbach Foundation), del San Jose Museum of Art e del Cantor Center della Stanford University, tra gli altri. Ci può parlare della sua arte? L'opera proviene dall'am- pio vocabolario della pittura c o n t e m p o r a n e a , m e s c o l a f o r m e g e o m e t r i c h e , t i n t e vivaci, pennellate e macchie, con una certa attenzione alle p r e o c c u p a z i o n i s o c i a l i e ambientali viste attraverso sprazzi di elementi rappre- sentativi. Ho incluso immagi- ni di torri di telefoni cellulari, telecamere di sorveglianza, frammenti di corpi di donne, relitti di disastri, aerei milita- ri e uccelli in volo. Altri mate- riali di riferimento per il mio lavoro sono i fumetti, le stam- pe giapponesi e i modelli mimetici. Sono esteticamente i n f l u e n z a t a d a l l a c u l t u r a popolare degli anni Settanta, in particolare dai giocattoli con cui sono cresciuta, come L i t e B r i t e , C o l o r f o r m s e Spirograph. Come ha inserito nella m o s t r a i l l e g a m e c o n l'Italia? Mi è stato chiesto di consi- derare l'influenza dell'eredità i t a l o a m e r i c a n a s u l l e m i e opere d'arte. I nonni di mia madre sono immigrati negli Stati Uniti dall'Italia all'inizio del XX secolo. Arzignano, in V e n e t o , e A n c o n a , n e l l e Marche, sono le loro città di origine. Non ho mai cono- sciuto i miei bisnonni, ma sono cresciuta interagendo molto con i miei nonni. Mi hanno dato le prime idee su cosa significasse essere italo- americana, e lo stesso ha fatto mia madre. Questo di solito implicava sia grandi quantità di cibo che la partecipazione alla Messa cattolica la dome- nica. I miei nonni parlavano entrambi italiano, ma non hanno trasmesso la lingua ai loro figli. Che ricordo ha della sua prima volta in Italia? Ho visitato l'Italia per la prima volta nel 1990. Avevo 21 anni e stavo viaggiando in Europa dopo aver partecipato a un programma di studio a Parigi. Sono andata a Roma per far visita ad alcuni cugini di mio nonno. All'epoca stavo sviluppando un interesse per l'arte visiva. I magnifici musei che ho visitato durante il mio s o g g i o r n o i n E u r o p a m i hanno ispirato a seguire il mio primo corso di pittura al ritorno negli Stati Uniti. Da allora ho visitato l'Italia più volte, spesso per vedere la Biennale di Venezia. Quali progetti ha per il futuro? Spero che le mie opere comunichino un senso dell'u- morismo e del gioco, oltre che un impegno con il mondo in cui viviamo oggi. Sebbene si faccia riferimento a molti temi, l'opera stessa rimane non lineare, cercando di sol- levare domande piuttosto che dare risposte. Nola Pardi Proll espri- me l'amore per la pietra e gli oggetti trovati in natura nella sua scultura fantasiosa e sfac- cettata. Nata a North Beach di San Francisco da genitori italo-americani, proviene da una famiglia di maestri inta- gliatori di legno. Nola ha stu- d i a t o d a n z a c o n W a l t o n Biggerstaff e ha poi seguito una carriera da solista esiben- dosi in tutti gli Stati Uniti, in Europa e in Estremo Oriente. Il suo interesse per la cultura africana si riflette nelle coreo- grafie di danza e nella scultu- ra del legno che realizza da autodidatta. È diventata una burattinaia professionista nella Bay Area e si è iscritta al Marble Arts Workshop di Pietrasanta, in Italia. Da allo- ra scolpisce il marmo nel suo studio di Danville. Ogni anno torna a Pietrasanta per scol- pire e immergersi nell'atmo- sfera dell'arte del marmo. Cosa rende unico il suo lavoro? La mia scultura è motivata dall'amore per la natura, le pietre, le rocce, le conchiglie, i legni alla deriva e il mare. Il mio background di danza e il mio interesse per l'arte africa- n a , e t r u s c a e d e l V i c i n o Oriente hanno influenzato il mio approccio alla pietra. Quando scolpisco, il marmo si presta a una forma che ho disegnato o modellato o che s t o v i s u a l i z z a n d o i n q u e l momento. Cosa ha imparato in Italia che ha influenzato m a g g i o r m e n t e i l s u o lavoro? Un artigiano in Italia mi ha detto che lo scalpello è simile al pennello per dipin- gere un quadro. A volte un pezzo di marmo si stacca e la scultura sembra assumere u n a p e r s o n a l i t à p r o p r i a . Alcuni marmi cantano quan- do li colpisci con il martello, e anche questo ti lega alla pie- tra. Sento che ogni scultura è un'espressione metamorfica che si sviluppa ulteriormente nell'occhio di chi la guarda. Può descrivere come e m e r g e i l l e g a m e c o n l'Italia? Il mio retaggio italiano emerge forse nell'amore per la musica classica e latina, la danza e la marionetta, ma anche per la scultura e la cul- tura etrusca dopo aver visita- to gli studi di Pietrasanta. Ho sempre amato le pietre e le rocce e sono affascinata da come il marmo, quando viene lucidato, rivela venature e colori particolari. Ho ancora diversi blocchi di marmo pro- venienti dall'Italia da scolpi- re. Negli ultimi 30 anni lo stu- dio di Serena Bocchino si è concentrato sull'interpreta- zione pittorica della musica e del movimento. Considerata un'artista contemporanea, ha iniziato a esporre le sue opere nel 1986 nell'East Village di New York. È stata scelta da Susan Rothenberg per parte- c i p a r e a l l a m o s t r a 4 X 4 , Artists Choose Artists, presso la galleria Jus de Pomme dell'East Village. Il successo di quella mostra ha portato il suo lavoro a essere incluso in molte altre. Cosa c'è alla base del suo lavoro? Questi dipinti incorporano molti aspetti della musica e della danza. Le opere esplora- no il lirismo, la melodia e il ritmo della musica attraverso immagini astratte, morbide e forti, e movimenti rappresen- tativi analoghi alla danza. La scelta di esporre opere sele- z i o n a t e c h e a b b r a c c i a n o vent'anni della mia arte per- mette al pubblico di accom- pagnarmi in un viaggio crea- tivo in un periodo specifico, v i s s u t o a t t r a v e r s o i m i e i occhi. Qual è il suo rapporto con l'eredità familiare? L'inclusione di una parete dedicata al patrimonio cultu- r a l e c o n l e o p e r e d i m i a madre e di mia nonna è stata piuttosto organica ed è nata dopo molte conversazioni avute con Bianca. L'anno scorso il mio libro "Heroes: W o m e n A r t i s t s W h o Influence and Inspire (Donne artiste che influenzano e ispi- rano)" e l'idea degli "eroi" della mia vita era in primo p i a n o n e l l a m i a m e n t e . Essendo cresciuta con due artiste, mi è sembrato natura- le parlarne a Bianca, che a s u a v o l t a h a p e n s a t o c h e sarebbe stato estetico e infor- mativo includere la parete "Italian Roots". È stato un onore e un'ispirazione. Come hanno influenza- to il suo lavoro? Vivere in una casa con due donne di grande talento mi ha influenzato e mi ha porta- to a esprimere le mie idee attraverso un metodo creati- vo. Mi piaceva osservarle e imparare come creavano le loro opere e mi entusiasmava farlo fin da piccola. Ho trova- to grande gioia e pace nel creare. Duplicavo ciò che vedevo nella mia vita quoti- diana e lo traducevo in ciò che volevo dire con gli occhi e con le mani. Con l'avanzare dell'età, ho dedicato sempre più tempo alla creazione di oggetti, prendendo anche lezioni formali di pastello e pittura a olio fuori casa. Le tre artiste in posa al Museo Italo-American. Photo courtesy Museo Italo Americano San Francisco Rapsodia, mostra suggestiva che rivela il percorso di tre artiste italo-americane LA COMUNITÀ DI SAN FRANCISCO

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