L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-14-2022

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ginale e i Bronzi meritano seriamente di essere visti nella loro antichità, nella ver- sione che ci ha consegnato la storia perché tra le rughe del tempo non c'è solo la possibi- lità di collegarle al contesto votivo originale quando le statue venivano posizionate nei templi e sulle acropoli come dedica e omaggio, o di c o m p r e n d e r e l a m a e s t r i a degli artisti e il livello della cultura che le ha prodotte. Si colgono soprattutto gli ideali d i b e l l e z z a e a r t e c h e c i hanno consegnato i secoli passati, ma di percepire le trame misteriose dell'antica dea Fortuna che ha permes- so, esattamente 50 anni fa, a u n s u d a p p a s s i o n a t o d i immersioni di scoprire tra NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 14 LUGLIO 2022 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | A l M e t r o p o l i t a n Museum di New York sono espo- s t e d u e c o p i e p e r f e t t e d e i B r o n z i d i R i a c e . A n z i n o , sono uguali a come dovevano essere quando furono realiz- zate. Tanto per cominciare sono a colori, ringiovanite e private dei segni lasciati dal tempo e dal mare da cui furo- no ripescate 50 anni fa. Luci- de e splendenti nelle sfuma- t u r e c a l d e d e l b r o n z o , eleganti, fisiche e toniche come volevano apparire. La mostra fa un lavoro bel- lissimo di svelamento. Dà corpo all'immaginazione, riempie un vuoto informati- vo. Esattamente come fa un visore 3D davanti ai ruderi di un tempio greco. La tecnolo- gia ce lo ricrea aggiungendo le colonne, i basamenti, gli architravi e persino i dipinti. A occhi nudi vediamo solo blocchi di pietra e un perime- tro tracciato a terra fra cespu- gli e pietre. Indossando le lenti della tecnologia tornia- mo indietro nei secoli e lo rivediamo com'era, tirato a lucido tra marmi, scanalature e fregi, con trabeazioni e peri- stasi. La mostra fa esatta- mente lo stesso: ci restituisce opere e sculture come dove- v a n o e s s e r e . U n a r e a l t à aumentata applicata alla sta- tuaria. L'antica scultura greca e romana era un tempo colora- ta, vivacemente dipinta e ric- camente adornata con orna- menti dettagliati. "Chroma: Ancient Sculpture in Color" svela i retroscena della poli- cromia antica e ci fa vedere il mondo con gli occhi di Greci e Romani. Imaging 3D e una rigorosa ricerca storica del- l'arte non sono una falsifica- zione né una sostituzione del- l'originale ma un'esperienza culturale molto interessante. Perché la colorazione era una delle caratteristiche più evi- denti e marcate delle opere d e l p a s s a t o c h e è a n d a t a persa. In pratica siamo "erro- neamente" abituati a vedere il passato nelle tonalità neu- tre della pietra mentre era coloratissimo. I film kolossal, che con tutti quei dettagli colorati, ci sembrano finti, ricostruzioni falsificate quan- do in realtà sono molto più realistici di quanto non ci aspetteremmo. E' l'abitudine c h e c i h a r e s o p r i v i d e l l a dimensione colorata che ave- vano le opere antiche. Presentando la mostra al M e t , i l r e s p o n s a b i l e d e l Dipartimento di arte greca e romana Sean Hemingway, ha detto: "La cultura non ha confini e siamo entusiasti di partecipare virtualmente alla celebrazione del 50° anniver- sario del ritrovamento dei Bronzi di Riace. Le spettaco- lari ricostruzioni dei guerrieri d i V i n z e n z B r i n k m a n n e Ulrike Koch-Brinkmann sono un elemento centrale della mostra" che sarà aperta fino al marzo 2023 presentando 17 ricostruzioni del Liebie- ghaus Polychromy Research project e circa 60 sculture d e l l a c o l l e z i o n e d e l M e t , m o l t e a c c o m p a g n a t e d a nuove analisi scientifiche sulla policromia originale. Da studioso specializzato in scultura antica in bronzo ha detto che non dimenti- cherà mai la prima volta che ha visto i Bronzi al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, "l'emozione c h e p r o v o c a n o e l a l o r o straordinaria qualità potreb- be essere paragonata a una poesia di Pindaro o Virgilio o a un capolavoro scultoreo di Michelangelo o Gian Lorenzo Bernini. Ci danno un'idea chiara del livello che gli arti- sti del bronzo della Grecia classica potevano raggiunge- re". Ed è proprio vero. Si resta ammirati e ammaliati. I due Bronzi hanno un fascino incredibile. Ci raccontano come l'ideale della bellezza è da sempre nella storia della penisola. Le origini della cul- tura sono la linea guida di tutto lo sviluppo successivo, un canone che da sempre ispira l'evoluzione artistica italiana. Le ricostruzioni presentate al Met, anche se sono repli- che verosimili non possono trasmettere la stessa potenza degli originali ma restano comunque importanti. Tra i vari motivi Hemingway ne segnala uno particolarmente interessante: "Molti di quanti visiteranno nei prossimi otto mesi la mostra non conosco- n o i B r o n z i m a d o p o l a mostra, avranno forse voglia di intraprendere un viaggio in Italia per vedere gli origi- nali perché sono due delle p i ù g r a n d i o p e r e d ' a r t e sopravvissute quasi intatte dall'antichità a oggi". L'affer- mazione ci dice due cose. La prima riassume il senso di qualsiasi mostra: la cono- scenza fa la differenza, affa- scina, orienta le scelte future, porta a vedere diversamente le cose, anche a programma- re le vacanze in funzione di opere artistiche. La seconda è che davvero la cultura non ha confini e che dalla East Coast, lontanissima dalla Calabria che ospita i Bronzi, o attraverso la tecnologia del terzo millennio che ricrea l'e- sperienza emozionale dei millenni passati, contribui- sce in ogni sua manifestazio- ne a costruire un bagaglio prezioso. Poi certo, c'è l'invi- to a visitare l'Italia: qualsiasi riproduzione non è mai l'ori- I Bronzi di Riace, testimoni del nostro modo di vedere Bellezza e Arte giancarlo.fadin@protravelinc.com Direct: 818-783-0208

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