L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-14-2022

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25 GIOVEDÌ 14 LUGLIO 2022 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | Q uando si pensa all'artista rina- scimentale per antonomasia, il p e n s i e r o v a - giustamente - quasi subito a Leonardo o a Michelan- gelo, e solo chi è appassio- nato e conosce un po' di storia dell'arte potrebbe citare Benvenuto Cellini. Ma l'orafo fiorentino è un artista completo nella sua essenza e nella sua opera, tanto quanto i suoi colleghi più famosi. Cellini nacque nel 1500, secondo figlio di un musi- cista e costruttore di stru- menti musicali, Giovanni. Giovanni voleva per lui una carriera musicale, ma l'oro e l'argento erano la vera passione del giovane Benvenuto, che divenne orafo. Nel corso della sua carriera lavorò a Firenze, S i e n a , B o l o g n a , R o m a , Ferrara e in Francia, ma ciò che lo rende un vero esem- pio di puro estro artistico rinascimentale è la padro- nanza di più di un'arte: non fu solo orafo, ma anche musicista, scultore e scrit- tore. In effetti, è probabile c h e l a g e n t e c o n o s c a m e g l i o l a s u a A u t o b i o g r a f i a e i l s u o famoso trattato Sull'arte dell'orefice, piuttosto che le sue opere di arti visive e plastiche. Benvenuto era in tutto e per tutto lo stereotipo del- l'artista tormentato: irre- quieto, chiassoso e spesso nei guai con la legge, il fatto di dover lasciare un luogo per sfuggire alla giu- stizia non era poi così stra- no per lui. Ma, oh ragazzi: aveva talento. E Cosimo I D e ' M e d i c i , d u c a d i Firenze e poi granduca di Toscana, lo sapeva bene se è vero che lo fece scultore di corte: fu sotto il patroci- nio di Cosimo I che Cellini concepì, disegnò e realizzò quella che forse è la sua opera più iconica, il Perseo con la testa di Medusa, oggi nella Loggia dei Lanzi di Piazza della Signoria. Il Perseo è un oggetto di bellezza, quasi classico nel suo equilibrio estetico, ma pieno di dettagli opulenti e di stranezze, come l'autori- tratto che Cellini ha model- lato sulla nuca dell'eroe, usando l'elmo e i capelli per creare l'illusione di un volto. Ma Il Perseo non è solo bello, ma ha anche una storia piuttosto sorprenden- te, una storia che Cellini stesso rivela nella sua auto- biografia. Cellini aveva le idee molto chiare su come realizzare il Perseo: voleva usare il bronzo, che non veniva più usato per fare sculture da tempo quando ricevette la commissione (1545), e per un motivo molto specifico. Egli para- gonò la colata di bronzo fuso nel calco della statua allo scorrere del sangue in un corpo: un simbolo di vita e vitalità. E c'è di più, perché per rispondere pie- namente a questo simboli- smo, l'intera statua doveva e s s e r e r e a l i z z a t a i n u n unico pezzo, in un'unica fusione, contrariamente a quanto si faceva di solito, cioè fondendo ogni sezione della statua separatamente e unendole poi in un secon- do momento. L' i m p r e s a s i r i v e l ò incredibilmente difficile: mentre preparava il metallo d a v e r s a r e n e l c a l c o , Cellini si accorse subito che il bronzo fuso - una lega di rame e stagno - era troppo spesso, il che signi- ficava che l'intero lotto era inutilizzabile. Se voleva s a l v a r e l a s i t u a z i o n e , spiegò Cellini, bisognava pensare in fretta, ed è esat- tamente quello che fece: corse in cucina, prese tutte le pentole e i piatti di sta- gno che aveva, e ne utilizzò anche alcuni provenienti direttamente dalle cucine di Palazzo Vecchio. Lo stagno in più rendeva il bronzo più fluido, permettendogli di versarlo senza problemi nella colata. In verità nessuno crede- va che Cellini potesse rea- lizzare l'intero Perseo in una sola volta e, conside- rando le dimensioni della statua - che supera i 5 metri - e la postura di Perseo, con le braccia spalancate e sol- levate verso il cielo, il falli- mento poteva essere davve- ro dietro l'angolo per l'o- rafo. Alla fine, però, fu necessario rifondere solo una parte del piede e del polpaccio destro della sta- tua, anche se Cellini scrisse di aver dovuto rifare solo le dita dei piedi di Perseo. Sebbene né il restauro né la ricerca siano riusciti a con- fermare o smentire le paro- le di Cellini, sembra che alcune parti della statua, in particolare la testa della Medusa, abbiano un conte- nuto di stagno molto più elevato rispetto al resto. D u r a n t e l a S e c o n d a G u e r r a M o n d i a l e , c o m e accadde a molte altre opere d'arte, il Perseo fu rimosso dalla sua sede e nascosto. Q u a n d o t o r n ò i n P i a z z a della Signoria, all'inizio d e g l i a n n i C i n q u a n t a , i restauratori ne analizzarono la composizione e scopriro- n o c h e C e l l i n i p o t r e b b e aver utilizzato un centinaio d i s t o v i g l i e e t e g a m i d i latta per ottenere la giusta fluidità e salvare la scultu- ra: le leggende dicono che Cellini chiese addirittura a C o s i m o I u n r i m b o r s o , visto che aveva dovuto fon- dere tutti i suoi utensili da cucina! Il Perseo è stato sottopo- sto a un importante lavoro di restauro nel 1996, quan- do sia la statua che il suo piedistallo vennero trasferi- ti agli Uffizi. Una volta restaurata, l'opera è tornata in Piazza della Signoria, anche se il piedistallo che vediamo oggi è una copia dell'originale. Infine, va ricordato che il Perseo di Cellini è entra- to anche nella cultura pop: ne vediamo una "versione" all'inizio di un episodio d e l l a 2 4 ª s t a g i o n e d e i Simpson, dove l'eroe di Cellini ha le fattezze non proprio eroiche del compa- g n o d e l s i g n o r B u r n s , Smithers. Un primo piano del bellissimo Perseo di Cellini, con la testa della Medusa (Photo: Floriano Rescigno/Dreamstime) F a r e a r t e c o n l e p e n t o l e : i l P e r s e o d i Benvenuto Cellini CULTURA ARTE LIBRI PERSONAGGI

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