L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-28-2022

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25 GIOVEDÌ 28 LUGLIO 2022 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | O g n i s c o l a r o italiano sa che "i padri della lingua italia- n a s o n o Dante Alighieri, Francesco Petrarca e Giovanni Boccac- cio". In effetti, si tratta di tre giganti della nostra lettera- t u r a , t a n t o c h e p r o b a b i l - mente sono noti anche a chi non ha alcun interesse per l a p o e s i a e n o n s a n u l l a dell'Italia medievale. L'anno scorso abbiamo celebrato il 700° anniversa- rio della morte del Sommo Poeta, ma anche quest'anno è importante, perché 718 anni fa, il 20 luglio 1304, n a s c e v a F r a n c e s c o Petrarca. Il suo Canzonie- re, conosciuto anche con il titolo latino di Rerum Vul- garium Fragmenta, è consi- derato - insieme a quello di Dante - il più alto esempio di poesia italiana medievale. Sebbene la sua importan- za nella storia della nostra letteratura e della nostra lingua sia paragonabile a quella di Dante, Petrarca n o n g o d e p r o b a b i l m e n t e della stessa popolarità del- l'autore della Divina Com- m e d i a . E p p u r e , c i s o n o molte cose interessanti da dire su di lui, sulla sua vita e sulle sue opere... Aveva relazioni interes- santi Petrarca aveva amicizie importanti, come Giovanni Boccaccio, che aveva nove anni meno di lui. I due si incontrarono a Firenze nel 1350 e rimasero amici per tutta la vita, scambiandosi lettere che abbiamo ancora o g g i . I n u n a d i q u e s t e (Familiares XXI), Petrarca parla di Dante e delle sue c a p a c i t à d i s c r i t t u r a . . . i n l a t i n o : a q u a n t o p a r e , i l buon vecchio Francesco non amava molto le opere latine di Dante, ma apprezzava la sua composizione in volga- re. D a n t e m o r ì n e l 1 3 2 1 , quando Petrarca aveva solo 1 7 a n n i , q u i n d i i d u e s i conobbero? Bella domanda. Secondo gli storici, è proba- b i l e c h e P e t r a r c a a b b i a conosciuto Dante da bambi- no perché suo padre era fio- rentino ed esiliato, proprio come Dante. La questione della data esatta dell'incon- t r o è m o l t o d i b a t t u t a i n a m b i t o a c c a d e m i c o , m a sembra che ci sia un certo accordo su un anno, il 1311, e su un possibile luogo, Pisa. P r o p r i o c o m e D a n t e , Petrarca aveva una musa speciale Tutti conosciamo Bea- trice Portinari, la donna che ispirò i versi d'amore di Dante e fu parte integrante della sua Commedia. Sulla sua figura e sul suo rapporto con Dante sono state fatte molte ricerche. In realtà, il poeta stesso ci ha fornito un quadro piuttosto dettagliato dei loro incontri nella Vita Nova, interamente dedicata alla Portinari. Dante aveva idealizzato la donna, con la quale probabilmente non parlò mai; fu fatta sposata giovane con un altro uomo e morì molto prima del poeta. Ma Dante non fu l'unico ad avere una musa angelica: Anche Petrarca - e di fatto Boccaccio - ne aveva una. Si chiamava Laura, ma di lei si sa ben poco. Il poeta se ne innamorò il 6 aprile 1327 ad Avignone, in Francia: il loro i n c o n t r o a v v e n n e i n u n a chiesa. Da quel momento, ogni parola d'amore uscita dalla penna di Petrarca fu i s p i r a t a d a i s u o i c a p e l l i d'oro e dai suoi occhi bellis- simi. Ma chi era? Secondo alcuni si chia- mava Laure de Noves ed era un'aristocratica francese sposata a un marchese; per altri, invece, Laura non è mai esistita, se non nella mente dello stesso Petrarca, una figura femminile idea- lizzata, che incarnava tutte l e c a r a t t e r i s t i c h e d e l l a D o n n a A n g e l o , l a d o n n a a n g e l i c a t a d e l D o l c e S t i l Novo e di gran parte della poesia italiana tardo medie- v a l e . I l s u o s t e s s o n o m e potrebbe essere un segno evidente della sua natura immaginaria: Laura è per- fettamente associata a l'au- ra, l'aria, che spesso le spet- t i n a i c a p e l l i ; a l a u r o , l'alloro, simbolo della poe- sia; e a l'auro, versione lati- nizzata della parola oro, il colore dei capelli di Laura. C h e f i n e h a n n o f a t t o i suoi resti mortali? Petrarca morì nel 1374 ad Arquà, un paese del Veneto dove fu sepolto. Tuttavia, il s u o c o r p o n o n r i p o s ò i n pace. Nel 1630 i tombaroli rubarono le ossa di un brac- c i o e n e l l ' O t t o c e n t o f u l a volta di una costola, che fu p i ù o m e n o p r o n t a m e n t e restituita. Dopo un viaggio nei sotterranei del Palazzo Ducale di Venezia durante l a g u e r r a , l o s c h e l e t r o d i Petrarca ha riposato più o meno in tranquillità fino ai primi anni Duemila, quando l'Università di Padova ha deciso di verificarne lo stato di conservazione e di utiliz- zare le moderne tecnologie per sviluppare un'immagine computerizzata del poeta basata sulle sue ossa. Potete i m m a g i n a r e l a s o r p r e s a quando i ricercatori scopri- rono che il cranio di Petrar- c a n o n e r a i n r e a l t à d i Petrarca, ma di una donna morta almeno cento anni prima di lui. Che fine ha fatto la testa di Petrarca? Chi l'ha presa? Quando? È stato ipotizzato che il cranio sia stato rubato a un certo punto, senza che nessuno se ne accorgesse a c a u s a d e l l a s o s t i t u z i o n e . Tuttavia, nessuna di queste domande ha una risposta. Il cranio di Petrarca è ancora oggi irreperibile. Se il mistero che avvolge le ossa di Petrarca vi affasci- na e avete voglia di leggere qualcosa in italiano quest'e- state, dovreste dare un'oc- chiata a Il Frate, il Conte e l ' A n t r o p o l o g o d i C l a u d i o Povolo, un libro dedicato alle misteriose vicende dei r e s t i m o r t a l i d e l p o e t a . Povolo, docente presso l'U- n i v e r s i t à C a ' F o s c a r i d i Venezia, offre un'approfon- d i t a i n d a g i n e s u e v e n t i e personaggi poco noti, tutti in qualche modo collegati a l l e o s s a d i P e t r a r c a e a l m o t i v o p e r c u i a l c u n e d i esse sono scomparse. Francesco Petrarca: con Dante e Boccaccio, è considerato il padre della lingua Italiana (Photo: Nicku/Dreamstime) Francesco Petrarca: vita e curiosità del poeta numero uno in Italia CULTURA ARTE LIBRI PERSONAGGI

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