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www.italoamericano.org 9 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 28 LUGLIO 2022 N o i i t a l i a n i s i a m o n o t i per avere sen- timenti e opi- nioni piutto- sto decisi sulle cose: per la maggior parte di noi non è facile essere diplomatici, anche se l'Italia è considera- ta una delle nazioni fonda- trici dell'arte della diploma- zia. Forse il motivo è che sappiamo quando dobbiamo abbassare i toni - cioè nelle circostanze ufficiali - ma ci lasciamo andare e ci infervo- riamo quando parliamo di cose più personali. Tutti sanno che amiamo la nostra famiglia e il buon cibo, ma che dire del cibo straniero? O qual è l'opinio- ne della gente sull'Europa e sul nostro ruolo al suo inter- no? Ecco un'analisi semise- ria e semi-divertente di ciò che noi italiani pensiamo su alcuni degli argomenti più "caldi" del Paese. Gli italiani e... il caldo Personalmente, non sono mai stata una fan dell'estate, perché tutto ciò che supera i 70°F è troppo caldo per me, ma ho sempre apprezzato il fatto che il mio Paese - come la maggior parte del mondo, in realtà - ami e si goda il sole. Forse perché "estate" significa vacanze e tempo l i b e r o d a l l a v o r o e d a l l a scuola, ma noi amiamo la stagione calda. O forse no… La verità è che, se è vero che siamo noti per godere di lunghe permanenze al mare e s u l l e n o s t r e b e l l i s s i m e montagne, e per sviluppare a l c u n e d e l l e m i g l i o r i abbronzature del mondo, negli ultimi anni non siamo s t a t i c o s ì e n t u s i a s t i d e l caldo. Prendiamo ad esem- pio queste ultime settimane: le temperature hanno rag- giunto costantemente i 90°F in gran parte del Paese, con punte di oltre 100°F al Sud e in alcune zone interne della P i a n u r a P a d a n a e d e l l a Toscana. Durante la notte, le temperature non scendono sotto i 70F°, che sono consi- derati "tropicali". E noi non siamo un Paese tropicale. La verità è che anche la vacanza - il motivo principale per cui gli italiani amano il sole e l'estate - diventa difficile quando si suda copiosamen- te per raggiungere la propria sdraio in spiaggia. E soprattutto, tutto que- sto caldo torrido, pesante e infuocato ha una conseguen- za terribile: non abbiamo appetito. Fa così caldo che l ' I t a l i a n o n h a v o g l i a d i mangiare. Credo che siamo tutti d'accordo che questo non sia più sostenibile. A proposito di cibo, forse vi state chiedendo qual è il rapporto del Paese con... ... il cibo straniero Beh, non è facile. Quando a n d a i p e r l a p r i m a v o l t a all'estero in vacanza con gli amici, ricordo che il gruppo era diviso in due: una parte di noi voleva provare le pre- libatezze locali e saccheggia- va il supermercato, riem- piendo il carrello di tutto ciò che non si trovava in Italia; gli altri cercavano disperata- mente marchi italiani, in particolare pasta e sughi ita- liani. Oggi non sarebbe un problema, ma sono passati quasi trent'anni da allora e posso garantirvi che non era facile trovare gli spaghetti Barilla in Irlanda. I l m i o p i c c o l o v i a g g i o nella memoria definisce per- fettamente il modo in cui gli italiani si sentono nei con- fronti del cibo straniero: alcuni di noi vogliono pro- varlo e lo apprezzano, altri ne stanno alla larga come fosse peste perché "niente batte il cibo della mamma". Negli ultimi due decenni, però, abbiamo fatto molta strada: ci sono più prodotti stranieri nei nostri negozi locali e i ristoranti tendono a offrire una varietà di opzioni vegetariane o non italiane. Inoltre, gli italiani viaggiano di più e hanno imparato ad apprezzare le cucine di altri P a e s i e s p e s s o v o g l i o n o ricrearle a casa. Tutto questo è positivo ed è la strada giusta da seguire. S e b b e n e , s e n z a d u b b i o , l'Italia abbia una delle cuci- ne più varie, ricche e delizio- se del mondo, sarebbe limi- tante non provarne altre, no? Gli italiani e... l'Europa La storia del nostro Paese è quella del nostro continen- te. La storia del nostro conti- n e n t e è q u e l l a d e l n o s t r o Paese. È davvero semplice. L'Europa è relativamente piccola e, se è vero che ogni Paese ha la propria identità, nessuno deve dimenticare che abbiamo un passato e degli ideali comuni. Certo, d a q u e s t a p a r t e dell'Atlantico tendevamo a farci spesso la guerra, ma a l l a f i n e s i a m o d i v e n t a t i adulti nel XX secolo, e la creazione della CEE prima e dell'UE poi ne è il segno più importante. E anche se alcu- n i i t a l i a n i p e n s a n o c h e l'Italia starebbe meglio da sola, tendono a dimenticare quanto sia piacevole viaggia- r e p e r t u t t o i l c o n t i n e n t e senza dover mai tirare fuori il passaporto o quanto sia incredibilmente bello andare da una parte all'altra di un continente usando la stessa moneta. Per gli americani è normale, ma noi europei ci stiamo ancora abituando. L'Italia è stata uno dei membri fondatori di quella c h e s a r e b b e d i v e n t a t a l'Unione Europea, subito d o p o l a S e c o n d a G u e r r a Mondiale, e da allora la sua posizione è rimasta profon- damente europea; solo che ora ci sono fazioni politiche che giocano pericolosamen- te con l'idea di abbandonare tutto, seguendo una tenden- z a , q u e l l a d e l p o p u l i s m o nazionalista, che sta inve- stendo l'Europa con forza. Ma la maggior parte degli italiani della strada, soprat- tutto quelli sotto i 45 anni - le nuove generazioni, direm- m o - s i s e n t e v e r a m e n t e europea: sapete quanti di noi si sono laureati in un altro Paese europeo? Quanti di noi hanno amici stretti in u n ' a l t r a p a r t e d e l l ' U E ? Quanti di noi amano saltare s u l t r e n o e r a g g i u n g e r e Parigi con la stessa facilità e semplicità con cui si rag- g i u n g e u n v i l l a g g i o a 2 0 miglia di distanza? Sì, è così. Checché se ne dica, noi amiamo l'Europa. U l t i m o m a n o n m e n o importante... lo sport Credo che il nostro rap- porto con lo sport sia lo stes- so che hanno gli americani: ci piace guardarlo ma lo pra- tichiamo poco, preferendo sederci a tavola per un buon pasto e del vino. In realtà, ora che ci penso, la "cena c o n p a r t i t a " è u n p u n t o fermo in molte case. In Italia c'è una cultura sportiva piut- tosto forte: ogni paese ha una squadra di calcio, di pal- lavolo e, spesso, di basket, soprattutto per i bambini e i ragazzi. I padri e le madri sostengono le attività sporti- ve dei figli, ma non sempre vanno a fare partite: qui non ci sono mamme calciatrici. Siamo più una nazione di chi guarda, piuttosto di chi pratica sport. Guardare lo sport è un'at- tività seria in Italia, praticar- lo... un po' meno! L'Europa, lo sport, il caldo, il cibo straniero... li amiamo o li odiamo? Tifosi di calcio in Piazza Duomo a Milano. Gli Italiani, di solito, amano osservare, piuttosto di prati- care, lo sport (Photo: Luca Marella/Dreamstime) GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO